LA CUCINA ITALIANA 1937
.22 LA CUCINA ITALIANA 1" Luglio 1937-XV — E perchè no? — rispondo io. —- Sicuro. In una semplice, chiara, ordi- nata cucina, trova il suo posto, senza danno alcuno dell'estetica e dell'ar- monia, una poltroncina e una radio E così, tu, solerte cuoca, potrai f ar « contemporaneamente due utili cose 5 badare alle tue vivande e ri- Uma colazione sana e squisita e il sorriso della mogliettina in attesa, del m arito LA PROPOSTA DI UN'ABBONATA La radio In cucain Sembrerebbe proprio il luogo meno adatto, vero, per mettervi una ra- dio?! Invece io credo che per una donna di casa che si occupa perso- nalmente .di cucina e che in cucina passa perciò la maggior parte della ¿iornata, la radio in Un angolino lindo e ordinato, costituisca un vero 6 Diacevole godimento. Questa mattina, ad esempio, ecco piselli da sbucciare, fagiolini da pu- lire, minestre di verdura da prepa- Tare. Quanto tempo da perdere! Da perdere perchè il cervello, natural- mente poco interessato nella pulizia della verdura, sì trova disoccupato; e per occuparlo, pare impossibile, so- lo le piccole noie della vita quotidia- na, ti affollano la mente. E allora, ecco la provvidenziale radio. Se fosse in salotto o in sala da pranzo, chi potrebbe ascoltarla? In- vece è lì, invitante, e alle dieci e mezza'cominciano le interessanti tra- smissioni dell'Ente Radio Rurale per le scuole elementari. Visióni di bimbi con gli occhioni spalancati che ascol- tano altri bimbi che cantano; di bim- bi commossi alla trasmissione degli episodi più belli delle nostre guerre, di bimbi entusiasti, trepidanti, felici di tutto ciò che di bello e buono e nuovo viene per loro trasmesso. Ed ecco quindi per incanto la men- j te della mamma che sta sbucciando i piselli, distratta dal suo lavoro ma- nuale e dalle sue quotidiane ansie, per godere, soffrire, esultare con tutti i piccoli di tutte le scuole italiane che con lei in quel momento ascol- tano, E più tardi, quando tutto è in or- dine, quando la pentola già bolle fra- grante di verdure, la mamma già ve- stita per il desinare, si concede dieci minuti di riposo: ma non vuole ab- bandonare le sue pentole. Ed anche ora, senza allontanarsi dalla cucina, si siede su una poltroncina messa Vicino alla radio e riposa e ascolta le liete musiche Che da essa si spri- gionano. Capisco che ora vedrà scattare qualcuna delle mie amiche lettrici per dirmi: ma cornei anche la poltron- cina vuoi mettere in cucina? Vuoi fare dunque della cucina un. angolo fli salotto? crearti lo spìrito. E tutto ti sembrerà più giocondo e più bello se accom- pagnato in sordina da un lento valzer o da una cavatina di Rossini; darai una rimestatina al tuo fragrante ri- sotto di salamelle, pregustandone già il sapore e contemporaneamente se- guirai a mezza voce un soprano di grido che accoratamente canta: Ad- dio mio picciol dVsco... Piangerai con Mimi, ti dispererai con Violetta, ri- derai con Amina, farai due passi di fox-trot attorno alla tavola, (e forse intanto sul fondo della pentola il ri- sotto comincia a bruciare), ma intan- to è già mezzogiorno, tutto è pronto e tu sei lieta perchè il tuo animo è saturo di musiche e di commozioni. E per questo appunto sarà più dol- ce il rimprovero che farai alla bam- bina che ha preso un brutto voto a scuola; farai un viso lieto al marito stanco, un sorriso a tutto e a tutti, perchè ìe divine melodie della mu- sica, le accorate parole di una tra- smissione, hanno dato alla tua anima, pur tra le inevitabili seccature delle tue occupazioni, un'inconfondibile no- ta di bontà e di letizia. ETTA PAVESI
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