LA CUCINA ITALIANA 1937

28 MC t T C O TA I T A L I A NA I » Lugl io 1937--XV Le insolite vivande Opinioni, signora, che van tate. 4- me, tutta quella carne tritata éa, far polpette, che la sita amica ouoce in un tegame di terracotta con molto burro e. molta cipolla, i» modo da farne una salsa densa e ederosa, ¡sembra, un pastone, dirò tosi, da.., Stomachi resistenti; il che non esclu- de che possa trattarsi di una pietan- za gustosa. Salsa o pietanza? Comun- que, prelibata non credo. Nè mi par che figuri. S'ha da mangiare col cuc- chiaio t La sua lettera mi ha raggiunto in un paese, della Toscana, dove mi son rifugiato in casa di amici, ai quali non oso suggerire, la ricetta. Alla carne tritata, questi miei ospy ti antichi, preferiscono i polli novelli alla cacciatora aggraziati con un po' di vin bianco asciutto, del buon lesso di groppa di manzo, e quelle bistec- che a vela, d'arrostire in gratella, al- te un dito e mezzo, visti per lungo, tenere che ti si sciolgono in bocca di cui ho fatto un'altra volta l'elogio. Farò tuttavia l'esperimento in... cor- pore vili tornando a casa. Ora vorrei pregarla di lasciarmi a questa semplice vita, frugale, nel sen- so appunto della semplicità, che gio- va alla mia salute e al mio spirito. Tenteremo allora: affronteremo allo- ra, con la salute che ti ridanno que- ste abitudini patriarcali (Ella forse si disvone a partire verso un luogo di Villeggiatura, scicche, direbbe un via- reggino che condisca il discorso con Un po'* di francese) il tritume di cui le han parlato. Carne tritata, dun- que, con cipolla, burro e spezie da farne un polpettone o una salsa den- sa... Proveremo in un modo e nell'al- tro: qualcosa uscirà. Non ho mai mangiato nulla di simile e. non ho quindi un'idea — voglia Ella, scusar- mi, signora, e voglia pregar la sua amica di compatire la mia ignoran- za — e di ciò che possa diventare un impasto del genere. Perchè io ve- do un impasto che a tavola non deve nemmen comparire. A meno che, si- gnora, la sua cortese amica non ab- bia voluto parlarle della carbonata che ho visto mangiare e ho mangiato anch'io, in alcuni paesi del Sud Ame- rica: una specie del cosidetto spez- zatino in pezzi minuti che mescolano alle patate e fan cuocere da disfare tuberi e carne. E' un mangiar sapo- rito, ma che .t'empie la gola e te la chiude come se tu ci gettassi del calcestruzzo. Può darsi che la fatica dell'inghiottire renda la, pietanza eco- nomica; ma non mi pare che si possa parlare di un mangiar delicato. Ma è prematuro qualunque giudi- zio. Proveremo: poi darò qui il mio modesto parere, visto ch'Ella si rivol- ge a me per la prova. Devo esserle grato, signora, della fiducia ch'Ella risone *» m& Quanto all'altro argomento su cui Wild- vorrebbe tornare eon molto gar< bo, mi ero illuso, signora, di averle risposto. E non mi pare il caso di riprendere una polemichetta che non caverebbe, il solito ragno dal • sglifO buco, dal momento ch'Elio, insiste web la sua opinione. Ma perchè, invece di polemizzare, non fa Ella pure suo esperimento ? Mi par semplice. Io non, so dove Ella, si rechi a villeggiare quest'an- no: penso soltanto che se tornasse a Viareggio, a Livorno o in un'altra spiaggia qualunque del Tirreno o del- l'Adriatico, Ella potrebbe provare al- meno una volta a mangiare il pesce senza bruciarsi la gola, condendolo come io mi permisi di suggerirle, sen- za volerle imporre con questo le mie credenze, come Ella chiama i miei gusti. Provi. Se l'esperienza, che non potrà mai costarle quello che potreb- be costare a me l'esperimento $el « pastone», per dargli un nome, non modificherà la sua opinione, vuol di- re ch'Ella continuerà q, infocarsi la lingua col pesce bollente, e io eontir nuerò a condire l'ombrina o l'orata il dentice quasi freddi, con olio, pepe, sale e una stilla di limone, ca- rne ho fatto qui, ieri, eon una trota, ch'è pesce d'acqua dolce, com'Elia della famiglia dei salmoni, ma squi- sito. Certo, i pesqi di mare son ¡pia. saporiti; e una triglia di svoglio, 'MM po' calda, se l'hai arrostita '"<<- gror BSSS Diffondete I s o r n a l e a d ome n i ca il più vìvale il più variato il più illustrato settimanale d'Italia Costa 40 centesimi — tetta, t'accende le vene; ma questi pesci d'acqua dolce hanno anch'essi loro pregi e una carne — quando le son trote — tra le più delicate. Ella non ha bisogno che glie lo di- mostri. g. pav. Ad ogni testa un proprio cappello Ad ogni capello l'adatta lozione La natura del capello varia aa in-dividuo ad individuo ed un sol prodotto non può riuscire efficace nella totalità dei casi. La serie dei prodotti al SUCCO DI URTICA of fre un quadro completo di preparazioni per la capigliatura SUCCO DI URTICA DISTRUGGE LA FORFORA E L I M I NA IL PRUR I TO ARRESTA CADUTA CAPELLI R I T A R D A C A N I Z I E Per capelli normali . . Per capelli grassi . . . Per capelli biondi e bianchi Per capelli aridi . . . . Per capelli molto aridi . . Per ricolorire il capello . Per l a v a r « capelli . . . Succo di Urtica . . . L. 15 Succo di Urtica astringente » 18 Succo di Urtica aureo . . . » 1 8 Olio Mallo di noce S. U. . . » 10 CHio Ricino S. U » 1 5 Succo di Urtica Hernie . . » 18 Fruf ru S. U. . . . » 1,30 F.ILL RAGIAZZON 22. CASELLA POSTALE N CALOLZIOCEQRT (Pr.ov Berga)mo I NV IO GRATU I TO DELL 'OPUSCOLO E B V

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