LA CUCINA ITALIANA 1937
1" Agósto 1937-XV LA CUCINA ITALIANA 11 no appena nato, mi danno sempre un senso struggente di dolcezza e di bontà. Se non potessi avere 'a stanza per gli armadi cercherei di conservare tutta la biancheria in un armadio, e nel cassettone di camera, se altra stanza dov ; porre un arma- dio non vi è. Mia cara e graziosa amica, a cui dò volentieri tutta la mia simpatia beneaugurante, la sua Casina di futura sposa, così come lei me la descrive, sarà bellissima, perchè vi sarà dentro la poesia della vita, ch'è l'amore. Ella può dispor.re in alto dell'ar- madio a specchi le lenzuola; nei pal- chi inferiori le federe e gli asciuga- mani, poi l e tovaglie e i tovagliuoli, e finalmente (se non ha in cucina Ladis. — La direttrice mi passa la tua letterina, dicendomi di farti, a nome di noi tutte, della Cucina Ita- liana, gli auguri più affettuosi e più fervidi di felicità. Se tu scegli, per le nozze, l'abito bianco, mevìtabilmpn- te il tuo sposo dovrà indossare l'abito lungo ( frack, o thight) e i calzón 1 a righe. Si possono fare begli abiti da nozze, bianchi, con una spesa re- lativamente modesta: la stoffa, poi, e il velo, convenientemente serbati potranno servirti per la Prima Co- munione delle bambine che avrai, e che saranno, ti auguro, molte, belle, felici. Capomanipolo - Z. — Anche a Lei, auguri. Se il ricevimento avviene nel N I N A un armadietto acconcio) la bianche- ria da cucina. Nel canterale, o cassettone che dir si voglia, la biancheria personale sua e del suo sposo. L'ordine val e pìà di tutti i nastri multicolori: ma se Lei può, leghi la biancheria intima con nastri. Gli armadi da biancheria possono essere foderati di stoffa, o in legno compensato. Nel salotto da pranzo un cassetto del mobile che conterrà la posateria e il vasellame sarà adi- bito alla conservazione della tova- glia e dei tovagliuoli « in uso ». Pro- fonda nelle cassette fascetti di spi- ghe di timo o di lavanda. E, se no, qualche radice di ireos (iris floren- tna: il bel giaggiolo così profumato rìel rizoma). Se può, faccia dei sacchettini di seta o di altra stoffa leggiera, e li riempia di petali secchi di rosa, e di gelsomini, e di foglie ugualmen- te secche di erba cedrina, erba San- ta Maria, dittamo, etc. Le nostre nonne erano orgogliose della loro biancheria fragrante... Grazie per gli auguri che le ricambio centuplicati, con tanta amicizia sincera. Abbonata 1S C. — Sempre a sua disposizione per i consigli relativi alla decorazione della nuova casa. M a incominciamo dallo stabilire al- cuni punti fondamentali: che casa <5* Stile 900? Tipo comune? Di lusso? Le porte sono bianche 0 verniciate, già. con un colore intonato alle pa- reti? Tappezzerie, mi dice: come? A tutte le pareti? Alle finestre? IC i mobili come sono? E le stanza quante sono? E' una'parola, dar de' consigli sull'arredamento di una ca sa. senza saper nulla d' nulla F" come se Lei scrivesse a ut; medico chiedendogli una medicina «che le facesse passare un d'sturbo», senza dire di che c^sa soffre. Mi scriva dettagliatamente e sarò lieta di fa vorlrla. Cord^alit"«. pomeriggio inoltrato, come mi sem- bra, faccia preparare, indifferente- mente, o parecchie piccole tavole, (ma allora sarà necessaria una ap- parepchiatura con biancheria a colo- ri vivaci, da the, ed è un po' aifiì- cile che abbiate tante tovagliette, tanti vasetti da fiori, etc.) o una ta- vola sola, grande, da mettersi vici- na ad una delle pareti della sala. Colà saranno disposti dolci, crostini, dei tramezzi imburrati con acciughe, tonno, pollo con maionese, e una fo- glia di insalata, o una fettina di po- modoro crudo con salsa olandese, prosciutto, etc. I liquori saranno po- chi, e italiani. Qualche .bottiglia di vermouth. Una bella zuppiera di frutta ta- gliata a fette (macedonia) mista con zucchero, e un po' di liquore o di moscato spumante. Dei gelati, se è possibile. I dolci e i crostini li farà disporre in piatti, o vassoi. Vi sarà un dolce più grande, che troneggi in mezzo agli altri. Tanti auguri per lei e Per la spo- sina. Venezia. — Il vitello tonnato è molto indicato per pranzi freddi, o almeno per evitare il più possibi!» pietanze calde in un pranzo. Eccole la ricetta. Prenda della coscia di vitella di latte: un chilo, direi, e senz'osso. In- saporisca la carne introducendovi CO n uno stecco un po' di sale e pepe, e due acciughe tagliate a pezzi. Leghi la vitella in modo da farne come un salame stretto, e la faccia bollire per un'ora e mezzo in una. pentola dove l'acqua supererà la vitella, e conter- rà un quarto di cipolla, due chiodi di garofano, una foglia d'alloro, se- dano, carota, prezzemolo. Quando la carne è cotta la tolga dai brodo e la lasci ghiacciare e asciugare. Poi la tagli a fettine sot- tili, lasciandola per un giorno o dua a marinare in una salsa che sarà costituita da 100 gr. di tonno e 2 acciughe: disfatto, il tutto, in olio molto buono, col sugo di un limone. All'ultimo, vi si aggiunge una ma- natina di capperi. Si serve il vitello tonnato portandolo in tavola con la sua salsa, e con qualche spicchio di limone. Il brodo può essere utilizzato per un eccellente; risotto. Un dolce spicciativo, da farsi sen- za forno, è il seguente: 1 litro di latte; 240 gr. di zucche- ro; fecola gr. 120; rossi d'uovo 8; odore di vainiglia. Mescolare il tutto e mettere al fuo- co in una casseruola, girando con- tinuamente col mestolo. Quando il composto sarà addensato lo tenga qualche minuto sul fuoco poi lo ver- si in un vassoio e quando sarà ghiac- cio lo tagli a mandorle e lo frigga in olio bollente. Spolveri poi con zucchero a velo. Per la maionese; l'olio dev'essere colata piano piano. SI- regoli a oc- chio per la quantità. A tutte le altre amiche abbonate c lettrici. — Abbiate pietà. L'estate in- furia, lo spazio manca, sul. ponte (del- lo stabilimento dei bagni) sventola la bandiera che- invita a tuffarsi... NINA il gwnele delle domenica il p i ù v i v a c e il p i ù v a r i a t o i l p i ù i l l u s t r a t o s e t t i m a n a l e d ' I t a l i a c o s t a 4 0 c e n t e s i m i /
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