LA CUCINA ITALIANA 1937
1° A - c - ì c IjX. -l LA CUCINA ET UN P R IOMAT P ER I COLANT E (Usai). La mozione non è di que- sti giorni ma resta egualmente at- ' tuale perchè il problema che segna-, lava si è fatto ancora più grave nel frattempo , nè sarebbe giusto, proprio al ritorno della trionfante stagione, della frutta, dimenticare una produ- zione che còsi strettamente si ricon- giunge a quella frutticola del no- stro Paese. Questa mozione fu dun- que votata qualche mese fa in sede di Corporazione Bietole e Zucchero nei riguardi specifici della frutta can- dita e nel senso di vedere esteso an- che ad essa quel trattamento di fa- vore di cui gode lo zucchero per le marmellate, il quale, come è noto, paga soltanto 95 lire di tassa di fab- bricazione in luogo delle 380 ¡chie- ste allo zucchero che va al consumo ordinario. a Già, perchè è proprio lo zucchero che, pur addolcendoli, h a reso ai canditi di oggi la vita così amara. Il loro consumo, un tempo rilevan- tissimo, sempre più declina; le loro fabbriche, cioè le poche che ancora resistono, sono fatalmente condanna- te se non sorrette in tempo. E sa- rebbe un vero peccato non racco- glierne l'S.O.S. abbandonando al suo destino tanta dolcissima e non in- degna progenie: questi canditi, vo- gl iamo dire, dalla tradizione glorio- sa documentata nelle vecchie crona- che liguri, che dalla Genova dei Do- ria e da Savona andavano un po ¡n tutto il mondo; quella frutta ghiacciata e miracolosa di Palermo che faceva premio su tutti 1 mercati; quelle scorze agrumarie sciroppate e giulebbate che da Napoli e da Livor- no varcavano i mari a migliaia di barili... Ma i rimpianti non servono quan- do sono i rimedi che urgono, anzi quell 'unico e decisivo dianzi invoca- to. Cos'è in sostanza un candito? Un serbatoio di ni ccherò dove il frutto costituisce la trama; una spugna imbevuta di sciroppo. Teoricamente da cento ohili di frutta fresca se ne ottengono altrettanti finiti, dove lo zucchero rappresenta l'ottanta per cento del peso. Ma all'atto pratico una buona metà della frutta viene eliminata c om e scarto durante la canditura e va destinata ad altri im- pieghi, come marmellate, mostarde, conserve e simili. In conclusione ab- biamo d a un lato un prodotto prin- cipale, il candito, dove lo zucchero che vi fa da padrone rappresenta la vita, auindi la morte se troppo caro; dall'altro un sottoprodotto ohe per entità eguaglia il principale e va venduto in pura perdita dal mo- mento che il suo zucchero fu pagato si nieno prezzo di L 580 al quintale, mentre duello delle normali frutta sr.ironnat» P conserv^ ne costa solo 837 e rotti. L'obbiezione che subito si presenta PER IL LOBO BAGNO SOLO Otto-d'Oha,... | ¿mXià -ClnmtiL c4ia>iil Vot to à. ° i * t e ^ J T s a P O ^ : ORA ¡ .se e ^ e ^ g p o n e s i v f n t t v e. à a T i \ b a - i a t f - o S DÌ LÀ MERAVIGLIOSA STORIA DELLE 5 GEMELLE CANADESI 3IRITTI. R I SERVATI NEL MONDO. R I PRODUZ I ONE V I ETATA. LE 5 GEMELLE USANO SOLO mimmi La nascita delle cinque ge- melle canadesi, meravigliò il mondo. Il messaggio del Dot t . Dafoe, loro assistente, dice come l'epidermide di queste bimbe fosse così de- licata, che solo una sostanza naturale potè essere iniziai- . mente.impiegata perii loro bagno: l 'olio d'oliva. Poi, logicamente, fu adottato un sapone d'olio d'oliva, il Palmolive, noto per la sua benefica azione sulla tenera epidermide dei bambini. 1 Vi era meno di una possibilità su 50 milioni che potessero nascere vive. 2 Le 5 gemelle vennero al mondo due mesi prima d.ell'epoca attesa. 3 Dopo un'ora di vita, stabilivano un primato nella storia del mondo. 4 Appena nate, pesavano tutte insie- me non più di 6 kg. e 210 grammi. 5 Prima di compiere 18 mesi,, pesava- no 9 kg. e 100 grammi ciascuna. è che, riducendo la tassa di fabbri- cazione sullo zucchero, le Finanze verrebbero a perderci. D'accordo, ma solo in un primo momento perchè, come già. è avvenuto ed avviene per le marmellate, il consumo della frut- ta candita subirebbe all'interno tale incremento da parificare in breve l ' i n i z i le perdita per l 'erario e da ricompensarlo ad usura in seguito. E' piuttosto da temere una spe- cie di concorrenza f ra le due indu- strie? Nemmeno (e comunque sareo- be il consumatore a guàc'-agnarei), per la diversa destinazione che la frutta candita ha nelle famiglie, do- ve resterà sempre un prodotto com plementare sia nei confronti della frutta fresca come delle marmellate. E diverrebbe popoK e anch'essa re- cando con un maggiore e ; iù diffu- so consumo un bei cilicio sensibi- lissimo a tutta la nostra frutticol- tura. Nè si dimentichi l'esportazione, chè questa frutta candita è poten- zialmente una ricc-x e già collaudata oggi praticamente interrotta, per- vena d'oro che dette in passato fino a trenta milioni di saldo attivo, 8 tanto più va sorretta oggi per il con- tributo che potrà^ dare alla grandio- sa battaglia ingaggiata da tutti i nostri settori produttivi per l'autar- chia e l'indipendenza economica dal- la Nazione.
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