LA CUCINA ITALIANA 1937

2 8 LA CUCINA ITALIANA 1° Agosto 1937-XV GHIOTTONERIE CASALINGHE Un ospite improvviso piombato in casa, come si suol dire, quale fulmi- ne a ciel sereno, oltre ai dissesto eco- nomico, porta quel maledetto smarri- mento per il quale anche la massaia più provata e più saggia finisce a non trovare più il filo delle sue ri- sorse e spende oltre misura senza ot- tenere un brillante risultato. Si sa, • ìd esempio, che la parte più impor- tante di un pranzo è quella conclu- siva costituita dal dolce e dai vino prelibato; ma non sempre si ha il tempo necessario di ammannire un dolcetto economico che possa rispar- miarci la spesa non indifferente di una migliore qualità di vino. Ne suggeriamo una che oltre a que- sta ha altre prerogative: si realizza in meno di un'ora, costa poco, ed è nutrientissimo. Costituisce un alimen- to essenziale e sano per i bambini an- che se non siano ancora divezzati. Non trovandosi poi in commercio, si ha la certezza che l'ospite capisce su- bito trattarsi di cosa preparata nel- la nostra cucina e se ne riceve quel plauso e quei complimenti che tra un sorrisetto di dubbio ed una smorfia divincolante, ci fanno apparire mo- desti proprio quando il cuore ci si gonfia e ride sul serio di soddisfa- zione. L'ora che serve a confezionare 1 gigliétti è, precisamente quella nella quale il brodo bolle e tutti i fornelli hanno il loro lavoro lento e insorve gliato: salse, lessatura di contorni, acqua da bollire. Si pongono in un recipiente di una certa profondità, sei uova: torlo e al- bume. Questa quantità è calcolata per 12 commensali. Vi si versano tre- cento grammi di zucchero ed un piz- zico di vainiglia e s'incomincia a frul- lare. Di tanto in tanto versare della farina facendola scendere possibil- mente sciolta fino a che non se ne siano consumati 200 gr. E poi, giù a frullare con - tutta l'energia possibile. Se questa fatica può essere rispar- miata- da un frullino meccanico, tan- to meglio; si farà prima e riuscirà una pasta più lavorata. Quando le uova avranno acquistata una consi- stenza da non lasciar affondare con troppa facilità un cucchiaino, si di- stribuisce negli stampi, e se questi non si avessero, si versa con un cuc chiaio nella teglia un poco di pasta per volta disegnando lettere dell'al- fabeto staccate onde formare l'inte- ro aonas de>4i'sej?iUk dei «aja di le miglia e — perchè no? — quello del- l'ultimo frugolino della casa il qua- le farà indubbiamente gli applausi più chiassosi. Un fornetto elettrico, a gas o quel- lo semplice di campagna sono . suffi- cientissimi a cuocere i gigliétti. SI badi solo a che essi non siano ecces- sivamente roventi perchè non abbia- no a bruciare la delicata pasta alla superficie lasciandola poi cruda nel- l'interno. Pochi minuti sono sufficien- ti per la cottura. Nel togliere le te- glie dal forno constaterete con quans ta proprietà questi dolci siano stati chiamati gigliétti perchè saranno di- ventati bianchissimi e con una sim- patica incrostazione di zucchero. Il loro aspetto ed il loro profumo sono fatti a posta per incitare la gola alla ghiottoneria. Per presentare a tavola con ele- ganza o le lettere o gli stampi, di- sporre in un vassoio ricomponendo i nomi nel primo caso, o dando una disposizione artistica nel secondo, mettendo sul vassoio salviettine di vari colori o carta fiorata. I punti bianchi dei gigliétti, spiccheranno sui colori del fondo come delicati fiori del nostri migliori giardini, e vedre- te che l'ospite, mettendo il, primo dolce in bocca, farà seguire alla sua sorpresa di esteta, quella di buon gu- stalo. E' raccomandabile servire vino bianco anche se di poco prezzo. Sia- mo certi che con questo dolce il pranzo sarà riuscitissimo anche se, per disavventura, qualcuno degli in- tingoli avesse fatto una cattiva com- parsa per esuberanza o insufficienza di droghe. E quel che più conta è che la sod- disfazione dell'ospite per il dolce, raddolcisce anche un poco... la spe- sa ospitale! FILIBERTO GALEOTTI LA GOMMAPIUMA P I R E L L I è una leggera massa di purissima gomma ottenuta di- rettamente dal lattice, elastica, soffice, indeformabile, completamente porosa, costituita da innumerevoli cellu- le di gomma, ognuna delle quali agisce come molla se- parata, pronta e sicura. La comodità dei cuscini di GOMMAPIUMA PIRELLI è dovuta al fatto che l'elasticità è uniformemente distribui- ta per tutta la massa, ed il cuscino cede cosi dolcissi- mamente sotto il peso della persona pur sostenendola in modo fermo ed uniforme. 1 cuscini di GOMMAPIUMA PIRELLI non si affossano, non temono forature, non perdono mai li forma e sono praticamente indistruttibili. Nessuna imbottitura di sedile risulta così soffice, elastica, riposante come la GOMMAPIUMA. La GOMMAPIUMA non alberga germi ed insetti, non amws&Lt, ggiiSie.- Ogni formazione di calore è eliminata, J

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