LA CUCINA ITALIANA 1937
MANGIAR M E G L I O SPENDER M E N O L A C U C I K * I TA L I ANA Fondatrice DELIA NOTÀRI Direttrice FANNY PINI Giornale delle famiglie e delle donne italiane : per la indipendenza economica Anno I X - N. 9 - 1° Set tembre 1937-XV ROMA - Palazzo Sciairra - ROMA ESCE IT. i" D'OGNI MESE _ - , Abbonamento annuo L. 5,30 — Estero L. 10 — Inserzioni: 4 al millimetro f - . L B f t Cen i . 50 Rivolgersi all'Ammin. del GIORNALE D'ITALIA — Telef. dal 62041 al 62044 TEMPO D! VENDEMMIA gioia degli occhi delizici della ¡Sembra., nelle mattine consacrate 1 alla raccolta dell'uva, dono di Dio, ! che un gran palpito passi per i -cieli. j Il palpito del Creatore che benedice l'opra delle genti con la ricchezza, del raccolto, il palpito dell'umanità rico- noscente. Ed anche altri palpiti si svegliano j nell'alba del « vendemmiale ». Il Ga- j poccia, secondo l'uso, ha fatto degli \ inviti intelligenti, Ha chiamato, cioè, j fra le altre ragazze dei dintorni, quel- j la che vorrebbe dare per compagna j al maggiore dei suoi maschi; e le ra- | gazze, a loro volta, sanno che -in quel i giorno qualcuno le guarderà negli oc- j chi profondamente. \ * « * Il mezzogiorno ha- una sosta di la- vorai che è tutta pervasa di poesia' dolcissima. he conversazioni sono, ancora, gra- in e .significative. Si parla del raccol- to, si fanno progetti per il nuovo lavoro, e si dice anche, ma in sordi- na, dì belle figliuole innamorate che bisogna far sposare! Il desinare dei vendemmiatori è semplice. Qualche pomidoro aperto e condito con l'olio leggermente ama- rognolo che mette appetito e fa pi fi saporoso il sorso di vino asprigno, qualche fetta' di pane casalingo che uno spicchio d'aglio ha profumato ab- bondantemente, e qualche grappolo di quell'uva bionda che in ogni chicco, par di vederci 1 i] sole. Un po' di sole, però, splende anche nell'anima• delle fanciulli; che ramno domandandosi, senza osare di solle- vare lo sguardi: «Sarà, per' lui' che. nono stata invitata?^Sarà lui che mi canterà va? ». Ma con l'imminenza del tramonto, la grandiosità selvaggia e pur misti- ca di questo l'ito si rivela inattesa- mente. Le uve gettate' alla rinfusa nei imi alti sui carri, hanno dei piccoli fre- miti, e sembrano vivi, solo per un piS l'aspro sapore che si spande per l'aria. ' Par che sieno ansiose di dar tutto di | sè. ¿li • sentirsi annegare nel liquido i che giù le sommerge, di diventare un J pili, vasto alito d'ebrezza nella mo'n- I tante ebrezza dell'ora. la più bella fan- ciulla, quella che ha in fronte la luce dell'alba, quella che ebbi in dono, nascendo, l'oro del grano per ì sua capelli, il rosso dei coralli per le sue labbra., quella che non fu, mai bacia- ta, 'Spesso, se qualche vecchio A an- cora fedele ai riti antichi, ella viene incitata a farsi il segno della croce, e con le prime stille di quel mosto che domani sarà, magari, quello stesso vi- no che andrà sugli altari, anche tutti i presenti si segnano- così. La. giovinetta sale, tremando e ri- dendo, sul carro rincalzato da. pietre- ni, solleva, tutta rossa in volto, «/
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