LA CUCINA ITALIANA 1937

f oss e puro e profumato figlio di vere olive! E poi si beveva. Durante i pasti o in questi rapidi asciolvere, consif- mati in piedi, mai vino puro; più spesso acqua e .miele; vino acqua e miele; vino e miele: caldo o fresco* o freddo, così come si poteva gra- duare aggiungendo più o meno neve. Ma dopo i pasti i vini scorrevano a fiume e puri sempre. Falerno o F-etico (valtellinese), Ca- ,pri o Pucinum (istriano), Albano o Mamertino (quasi Marsala) : purché fosse buono e dì antica data con- solare e ben sigillato, era gradito. Se i poeti vi of frono nelle cene campestri cui siete invitati, vino schietto del paese, tanto P'ù lo po- trete apprezzare — bianco ed acì- dulo — in quanto abbiate il palato appesantito dai vini tipici... o assue- fatto alla pura acqua di fonte! . e c h i e d e r e o s p i t a l i t à a l l a m e n s a a p p a r e c c h i a t a n e l p i c c o l o g i a r d i n o ? barcarsi a quegli stravizzi ed a que- gli sforzi di pappatoria e di dige- stione. Che insomma Trimalcione sia piut- tosto un'eccezione ch e la regola, e i pianti dei poeti qualche cosa tra la rettorica e la invidia. Interna la coltivazione ortofrutti- cola; redditizio ed assai curato l'al- levamento di ogni specie di animali d a cortile; disciplinata e non dimen- _ ticata l'agricoltura. Ma caccia e pesca sono le grandi fonti delle materie prime preferite, e notevoli industrie se ne alimentano con ottimi risultati. Orata, inventore della, coltivazione della ostriche, è il • simbolo di que- sta attività: ma la esemplificazione potrebbe essere infinita. Peschiere e riserve di caccia. An- date nella Provincia di Làttovia, e troverete tuttora in esercizio un grand« vivano di pesci romano, che forma un probatorio esempio di quanto affermo. Tje riserve di caccia, grandi come Provincie; ed il cuore inesauirbile come risorse of frono tale quantità di prodotti che bisogna pensare a con- servarle dalle stagioni, propizie alle altre. Ed ecco nascere la industria delle conserve alimentari, ch e in "Lusita- ni® (Portogal lo) ci offre esempi di impianti industriali veramente note- voli. Ma si pensa a conservare, con vari modi —- s'intende — anche i prodotti ortofrutticoli — e dall'uova alle mele, dalle er.be aromatiche ai fichi: o riponendoli nella segatura, o" coprendoli di acqua piovana <"> seccandoli al forno e a l sole, si rag- giunge lo scopo. I vasetti con l'uva conservate, e con il modo di chiusura, resa ermo tica dalla cartapecora e dal sus'lif I ro, sono dipinti nellV <•"• - -- per. I pelano, riprodotto alla M ira Au j gnstea. Si mangia e si beve in casa; ma anche fuori. T_,a vita degli affari e dégli uffici era — come si direbbe oggi — ad orario continuato. Un piccojo spun- tino ogni tanto ci voleva. Taberne Vinarie, tavole calde, Thermopoli," venditori ambulanti e pizzaioli, of- frivano di tutto un po'; e dalla pit- tura delle gustationes offerte nel Thermopol io di Ostia, come dai cibi superstiti (attraverso i secoli) sulle mense delle tavole calde di Pompei e di Credano, possiamo ricavare che si trattava di semplici semplici e cotti nel modo più economico per offrirli cosi come la natura li crea. Pesciolini conservati, ravanelli, se- dani, zucca, ceci, fava. E su tutto 'geiruns, od olio condito con erbe aromatiche (il pesto geno- vese? ), od olio semplice, purché P O S A f E R IA ALPACCA, ACCIAIO INOS- S IDABI LE, ARGENTO, SERVI TI CR I STALLO ESTERO E NA- Z IONALE - SERVITI PORCELLANA DA TAVOLA, DA THE, DA CAFFÈ' Acquisterete a piccole rate mensili in- sieme ad altri mille articoli da PRAEVIDENT IA Via XI Febbraio, 35-37 TERNI Ch i ede te l i s t i no g r a t is « T U T TO PER LA CASA » Cer cat i si seri Agenti in o gni Comune Si beve per bere, per propiziarsi gli Dei, per augurare fortuna al- l 'Impero ed all 'Imperatore, per brin- dare agli amici presenti, per ricor- dare . quelli lontani; ai confini del- l 'Impero. E si levano tanti ciati (bicchieri) quante sono le lettere del nome del ricordato. Ed ecco perchè il vecchio soldato che voleva ricordare alla mensa, coi commilitoni, i tempi del l e guerre di' Cesare, chiamò Vercingetorige (14 lettere, 14 ciati), perchè era sta+a Uno delle cause della loro gloria, GINO MASSANO * 4 ' •' « tr imo mu Tavola calda ad Ercolano 1° Ottobre 1937-XV LA CUCINA ITALIANA 7

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