LA CUCINA ITALIANA 1937
1° Ottobre 1937-XV LA CUCINA ITALIANA 25 Corrispondenza de l l e l e t t r i ci AVVERTENZA E' indispensabile che vengano indicati nelle domande i seguenti dati: tratta- menti fatti e loro risultati; prodotti usual- mente adoperati; età, peso, altezza. Si prega di non ripetere domande alle quali è già stato ripetutamente ed esauriente- mente risposto ad altre elettrici. Questa rubriua ha avuto inizio dal 1. luglio 1935; chiedete i numeri arretrati alla direzione del giornale e vi troverete le principali cur per: rughe, comedoni, obesità ed ai- tré imperfezioni. Per consultazioni dirette per corrispondenza inviare L. 5 in fran- cobolli. E' inutile sottoporre questioni me- diche. FOGLIE AL VENTO. — Da soli quattro mesi mettendo in pratica i suoi consigli sono riuscita a smaltire 2 chili dal mio peso che era di chi- logrammi 69. Ho 16 anni, sono alta m. 1,60 e peso Kg. 67; ho il ventre, i fianchi e l » braccia e le gambe trop- po grossi. Tanti mi consigliano di portare il busto ma io non voglio, che ne dice? Dove ero in villeggiatura un uomo vendeva un liquido, mediante versamento di L. 25. Bevendone quat- tro gocce al giorno, in una settima- na si calava di ben sette chili; sono stata tentata di comperarlo ma la mia mamma non ha voluto. RISPOSTA. — Ha avuto ragione la sua mamma; alla sua età specialmen- te, non bisogna ingoiare medicinali dimagranti e tanto meno di ignota provenienza. Se la ginnastica che vie- ne trasmessa dalla radio viene da lei applicata bene è logicamente utile. Il suo peso dovrebbe èssere di chi- logrammi 56; con un po' di pazienza e con molto movimento, vedrà che raggiungerà a poco a poco il peso ideale; ! ' ricordi però che a 16 anni noti bisogna privarsi del cibo neces- sario al nutrimento. Perciò mangi un po' di tutto ma in quantità giusta. Eviti naturalmente di mangiare trop- po spesso farinacei, grassi e dolciu- mi; beva poco a tavola. Ha ragione di non mettere il busto, non risolve- rebbe nulla, anzi complicherebbe la cosa; il corpo deve essere libero nei movimenti. Se non riuscisse ad acqui- stare il suo peso nonostante queste cure, sarebbe bene che si facesse vi- sitare da vino specialista. PICCOLA CAPRICCIOSA. — Sono due mesi che non mi risponda, per- chè? ecc. RISPOSTA. — Rispondo sempre su- bito a tutte le lettere e mi ricordo benissimo di averlo fatto anche ulti- mamente. Forse in tipografia per mancanza di spazio hanno tolto qual- che risposta che hanno poi dimenti- cato di rimettere nel numei'o seguen- te. Gli esercizi per snellire i fianchi li troverà in alcuni numeri della Cu- cina r'.aliana dell'anno scorso nei qua- li ne pubblicai otto. CANNETARA. r - Da molto tempo seguo la sua rubrica. Ho 22 anni, so- no alta m. 1,60, peso Kg. 62, da pa- recchi . <i porto il busto perchè ho i fianchi p- onunciati e per questo mo- tivo ho all'inizio della coscia un ag- glomeramento. Ho la pelle tendente a secco e specie il freddo me la sciu- pa, ecc. RISPOSTA. — Il suo peso dovreb- be essere di Kg. 56, perciò con un po' di attenzione potrà ottenere una bella linea. Fa malissimo a portare il busto; al massimo può metterlo qual- che ora al giorno. Lo abolisca se rno- ie rimediare al difetto delle anche. Qui nella corrispondenza non mi è possibile per mancanza di spazio de- scriverle gli esercizi necessari; l'an- no scorso ne pubblicai otto con rela- tivo disegno. Spero presto di poterne pubblicare degli altri; segua quindi il giornale tutti i mesi. Per ora le con- sìglio di dimagrire di qualche chilo e di fare delle lunghe passeggiate e senza busto. I prodotti che lei usa sono buoni, ma bisogna saperli ado- perare. Si Idvì purè l'inverno con 'acqua tiepida ma -risciacqui con ac- qua fredda. L'acqua ossigenata non può fare allungar j la peluria-, anzi con il tempo finisce per bruciarne le radici. 'Mi dispiace non poterle dare maggiori spiegazioni per ora, ma leg- gendo regolarmente i miei articoli troverà con un po' dì pazienza tutto quanto le occorre. MARGHERITA MARCOALDI VECCHIE CASE 3i guwidascafra Nei moderni quartieri di città, dove lo spazio è sempre limitato, difficil- mente si può adibire un'intera stanza a guardaroba. In paese invece, o in campagna, è tutt'altra cosa. Lo spa- zio non manca, e cosi ogni famiglia può permettersi la comodità di avere la cosidetta stanza degli armadi, la quale è destinata appunto a questo unico uso. Di queste stanze se ne vedono delle bellissime nelle case signorili e nelle ville antiche, ed i pesanti armadi di noce racchiudono, oltre alla bianche- ria da casa, vecchi damaschi, para- menti sacri, o curiosi abbigliamenti di epoche lontane. Tutta roba, questa, che è stata accumulata nelle famiglie attraverso un' innumerevole seguito di anni, e che ha così, oltre il valore in- trinseco, un altro valore assai mag- giore fatto di tradizioni e di ricordi. Ho visto alcuni guardaroba che ri- cordano le sagrestie di vecchie chiese o di severi conventi. Gli armadi, tutti di eguale altezza e dimensioni, sono messi uno accosto all'altro in modo da formare come una balza compatta e scura, tcer.j torno alla stanza. Nel mezzo di questa una lunga tavola re- fettorio completa l'insieme signorile e severo. E' facile del resto, anche nei guar- daroba più modesti, fare ridurrò egualmente aiti gli armadi, tingerli tutti di scuro col sistema che ho pre cedentemente insegnato, e -guarnirli con borchie e cornici, o anche con grossi chiodi dalla capocchia larga ». appuntita. In questo modo il guarda- roba prenderà l'aspetto di una libre- ria, e diverrà una simpaticissima stan- za, un po' cupa sì, ma distinta e ar- moniosa. Non dispiaccia alla padrona di casa di adibre magari una sola, se l'ha li- bera, a guardaroba. In una casa, mag- giore è il numero degli armadi e me- glio. è. Si potrà così tenere più facil- mente tutto ordinato e la roba, siste- mata in uno .spazio maggiore, si con- serverà meglio. Per quanto ci è possibile sarà bene non mescolare i diversi generi di ro- ba, anche per evitare confusioni, e facilitare quindi il servizio. Occorrerà un armadio per le coperte da letto, più e meno pesanti, un altro per la biancheria da tavola, un altro per quella da cucina e della servitù, e co- sì via. Un armadio andrà pure desti- nato agli attrezzi sportivi, come rac- chette' da tennis, sci, ecc. In ognuno di questi, verrà attaccata,, poi, nell'in- terno, la lista di tutti gli oggetti che contiene. Anche la macchina da cucire, i ferri elettrici da stirare e quant'altro occor- re pel lavoro di guardaroba, sarà bene che trovino il loro posto in un arma- dio, di dove non esciranno altro che al momento opportuno. Così sarà man- tenuto l'ordine più perfetto e la stan- za apparirà come una bella sala che completerà il resto dell 'appartamento, e che potrà essere adoperata anche il giorno in cui la signora riceve, per farvi passare gli ospiti, affinchè vi de- positino cappelli e mantelli. ROSITA CALZE ELAS per ' Vì & N El VAR I COS E! FLEBI JI i N u o v o t i p o s e n z a c u c i t u r e , r i pa r ab i l i , l avab i l i , m o r b i d e , p o r o s e I | v e r a m e n t e c u r a t i v e, N O N D A N N O M A I N O I A . V e n d i t a d i r e t t a ! 1 su q u a l s i a s i m i s u r a co r i g a r a n z i a di a d a t t a b i l i tà p e r f e t t a e d u r a t a ! G R A T I S R I S E R V A T O C A T A L O G O N . 2 7 , O P U S C O L O S U L L E ! SVAR I C I , I N D I C A Z I O N I P ER P R E N D E R E L E M I S U R E E C C . ! 1 Fabbrica C. F. ROSSI S. MARGHERITA LIGURE E
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