LA CUCINA ITALIANA 1937

G6 IA CUCINA ITALIANA 1 » Novembre 1937-XVI INGRED I ENTI P E R I L CUSCUSSU' E PREPARAT I VI DI QUESTO Chili due di semolino grosso, 1 chilo di farina, 500 grammi di burro, una presa di sale e due o tre bic- chieri di acqua. Si setaccia il semolinoi in un ruo- to si scalda l 'acqua nella quale sì mette un pò (fi sale, poi si spruzza sopra al semolino, e pian pian 0 si gira mischiando tutto, per evitare che formi dei grumi duri. Si prende il setaccio grande detto Gurbal si appoggia sopra all 'altro ruoto e si prende il semolino a poco alla vol- ta con una manata di farina, e con la mano, non piatta, ma concava, si lavora leggermente, cercando di radunare sempre la pasta nel con- cavo della mano, senza schiacciar- la, ogni' tanto • si agiunge far ina e se- molino, di tanto in tanto si toglie- ranno i granelli di sotto e sipasse- ranno nell'altro setaccio, dal quale scenderà la far ina e il semolino, che non hanno bevuto acqua. Si stenderà una tovagliai, in un po- sto che possa restarvi fino all'indo- mani, e sopra si versa il cuscussù per farlo seccare un poco. Per ultimo si bagnerà il semolino che è sceso dal setaccio fino, unito a questo essendoci farina, si dovrà mettere pochissima acqua per evi- tare i grumi, e si ripete il lavoro questo per non sciupare semolino. CONDIMENTO P E R IL Cl fSCUSSU' Il Cuscussù può servirsi come dol- ce, e come 'mines t ra come sopra ho detto si tiene in caldo, si fa brodo di gallina semplice, e sì può anche mettere tutte le qualità di verdura nel brodo a piacere, si porta a ta- vola. separato e ogn'uno s i serve a proprio gusto. COME DOLCE Si prendono 300 gr. di mandarle dolci, si sbucciano dalla pelle fina, 150 gr. dì pignoli, 200 di gibibbo, si fa le mandorle e poi si uniscono i pi- soffriggere il tutto nel burro, prima gnoli e zibibbo appena biondi si por- tano in tavola; si porterà pure zuc- chero e se c'è panna o latte agro e ogn'uno si serve a piacere. Mangiata una volta nu.estn matto, si vorrà mangiare ancora, ma la bra- HICETTA DEL CURCUSSU' Accessori per prepararlo Un setaccio dì crine, un'altro più grande il quale è fat to di budella ed è chiamato in, arabo Gurbal, a questo setaccio grande, si deve pas- sare tutt ' intorno accanto al logico, una "striscia di stoffa bianca," come si passasse un nastro nella bianche- ria, ciò per tappare i buchi grandi, perchè non caschi il semolino a pez- zi, due ruoti ' della medesima gran- dezza del gurballo, chiamerò così per distinguerlo dall'altro. Un pas- satoio rotondo, una pentola pure ro- tonda, ¡1 passatoio deve appoggiare e non entrare nella pentola. Un me- tro quadrato, di ba.tista bianca, più fino che sia possibile, un piattino da caffè, un chilo di crusca, una stri- scia di stoffa, della larghezza dì 4 dita e lunga quanto il g i r 0 della pentola. Si mette acqua ma' non molta e dentro all 'acqua il piccolo piattino, l 'acqua quando bolle non deve toc- care il passatoio, il quale si appog- gia sopra al la pentola. Si fà una pa- sta densa con la crusca, e si attac- toio, si bagna la striscia di stoffa e si fa aderire tutt' intorno, sopra al- la crusca, questo quando la pentola sarà al fuoco s' indurirà diventerà come un cemento, e ciò per evitare che sorte il vapore, al trimenti il cu- scussù non si cucinerebbe. Si mette nella bat ista tutto il cu- scussù il quale sarà pronto dal gior- no, perchè sarebbe troppo faticoso preparare tutto nella matt inata e senza contare che forse non si riu- scirebbe a finire che mol t 0 tardi, poi si mette nel passatoio quando l'acqua bolle, si deve fare attenzione che il passatoio sia bene asciutto perchè il cuscussù dovesse bagnarsi divente- rebbe una pasta, è per questo che nella pentola si mette poca acqua, e si mette un piattino, questo mentre l 'acqua bo|le batte, quando l'acqua sarà poca, battere più forte, e se ne dovrà aggiungere qualche bicchiere, e ciò si farà alzando il pacchetto, e si verserà l 'acqua nel passatoio il quale si dovrà asciugare bene v prima di mettere il pacco, deve essere er- meticamente chiuso, anche di sopra, e si lascia cucinare due ore, poi si versa nel' ruoto, si prendono due bic- chieri d'acqua c i rca e si spruzza con la mano e pian piano si apre tutta questa massa di pasta, e sempre la- vorando leggermente con le due ma- ni si vedrà che diventa tutto piccoli granellini i quali si riprendono, e nella mussola di nuovo sj mettono, nel passatoio, e altre due ore di fuo- co. Di nuovo si rimette nel ruoto, e questa volta non più cbn. acqua, ma con burro si stempera tutto e si si- stema in un grande piatto e si tiene in caldo. COME SI P R E PARA LA PENTOLA P E R CUCINARE I L CUSCUSSU' L jfflMm Memi. .£>. t 'dolori renal i, tanto comuni In ambo \ s e s s i , ma più frequenti nelle donne, si devono prontamente combattere aiutando ì reni nella" loro funzione filtrante del ' sangue ed elimina- c i ce de.ti 'acido il ri co . V < ^ L e più grandi celebrità mediche di tutto il ¿mondo, /accomandano l 'Ùrodonal come il sol vènte 'per eccel lenza del l 'àcido ur ico. ' l /Urodonaùrappresenta un vero depuratore dei reni sbarazzandol i fdai cr istal li urici e dal le impur i ià e toss ine che incrostano il tessuto renale operando come un meravi- gl ioso'di s i ntoss i cante del sangue. ;' '^•"ft^/^US^ìUiràne. i un camplono di i j r o d o n a l e un libro del ,Dr. E. F ame « Perchè il sangue carico di acido urico rappresenta un pericolo » a (ulti coloro che comprendono la neces- f s l là di conservare la salute. Server© a LABORATORI CHATELA1N Set-, — 18, Via Trivulzio - MILANO

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