LA CUCINA ITALIANA 1937

G 28 IA CUCINA ITALIANA 1» Novembre 1937-XVI NELLA NOSTRA CASA £a sala da pranzo rita Ligure, da Cantù, da Offida, è oggi tutio un canto alla trina. Attraverso questi ricami, sembra quasi alitarci intorno un soffio di bontà e di grazia. Ma i pizzi non bastano da soli a conferire alla casa appunto quella grazia accogliente, cosi gradita ai fa- miliari e agli ospiti, e per tutti così riposante. Nell'affanno del nostro quo- tidiano andare, f ra la tumultuante folla delle grandi città, a volte è un fiore che ci fa soffermare. Il suo lie- ve profumo ci giunge improvviso, e d'improvviso ne sussultiamo. La poe- sia potente della natura ci prende e ci Tiince ancora. Ci sentiamo atomi, a ci vogliamo confondere in essa. E così, come per un più alto senso di vita, dimentichiamo il nostro vano e micro- scopico passare. Un fiore... E di un fiore, di molti fiori riempiamo dunque la nostra casa. E giacché appunto si stava parlando di austeri quattrocpn- ti, ecco che rose rosse o fiordalisi az- zurri, ciuffi di miosotidi o pallide mi- mose, tulipani e calle, ed infine le preziose orchidee di ogni colore, di- sposte con freschezza, ne alleggeri- scono con poesia la nota gravità. Pochissimi sopramobili, ma di pre- gio e di gusto: qualche mortaio in bronzo o n ¡rame, un campanello an- ticoe, qualche scatola di cuoio buli- nato, vasi in terracotta, piatti di sta- gno; e poi ancora: candelabri d'ar- gento e piatti cesellati, maioliche di Faenza e classici bronzi. E lasciate ancor oggi alle pesanti e cupe cassa- panche, con le loro pazienti e artisti- che sculture, il loro primordiale com- pito di custc*lire — come un tempo i preziosi corredi nuziali — le bril- tele di Fiandra, l'odoroso lino morbida canapa, orgoglio 0 ric- di ogni eletta donna di casa.. RINA SIMONETTA La volta scorsa vi ho parlato della Casina di caccia, e sono stata presa troppo letteralmente: chè il mio obiet- tivo, mie care amiche, non era soltan- to la Casina di caccia, ma in essa io mi raffiguravo tutte le case di cam- pagna che ci ospitano accoglienti nei nostri lieti periodi di riposo. E ' vero, forse ora è troppo tardi descrivere con minuzia di particolari, una casa di campagna... Allora? Allora eccovi invece alcuni consigli per ogni casa, ' sia essa di ci t tà come di campagna. Si ama il ricamo? Da esso si at- tendono molte soddisfazioni? Ad es- so dunque si dedichino le ore di mi- nore necessità. E la signora adorni la sua casa di tante piccole cose pro- prio sue, che ai familiari, agli ospiti parlino di lei, dacché ©ssa le avrà scelte con sano discernimento e sicu- ro gusto, le avrà eseguite con la pas- sione e la certezza di fare cose belle. I ricami siano sempre adeguati al- l'uso che se ne vuole fare, e più an- cora in armonia col sentimento di chi in queste stanze vive, sogna e s'affa- tica. La sala è scura, in un pesante stile quattrocentesco? I ricami siano allora leggeri, vaporosi, e non credo di sba- gliarmi consigliandovi i bellissimi mer- letti a punto Irlanda, le preziose tri- ne al l 'aso in punto Palestina, i tenui rulli ricamati di Bruges. Da Orvieto, che ne è la magica artiera, ci pro- vengono oggi i meravigliosi merletti d'Irlanda, i quali devono la loro deno- minazione al filo con cui si eseguono, che ci proveniva infatti un tempo da una delle più fini industre Irlandesi. Da un molto quotato laboratorio di Burano ci provengono invece i bellis- simi merletti ad ago, dono paziento delle nostre donne della laguna ve- neta. E poi ancora Con s e r v ane. M i g l i o r a n o © MORBIDA. Polvere ippocastano composta. •— Ot- t ima per le epidermidi delicate che nòn tol lerano l 'uso del sapone. Con- serva meravigl iosamente una pelle morbida e vel lutata. Una sola lavatu- ra con « Morbida » è sufficiente per cons tatarne le eminenti qual i tà. Da usarsi per le quotidiane abluzioni. — Con scatola di ricambio L. 10. © CREMA OSSIGENATA. Ammorbidisce ed al imenta i tessuti 1 senza i rr i tare ed ungere l'epidermide. Imbianca rapidamente la pelle, to- gliendo maccuie. . bottoncini, lentiggini s rossori, irri tazioni, t inta bronzina e i giallognola. Si appl ica al mat t ino, al la I sera ed anche di giorno prima d'usci- | re incipriandosi poi. — I l vasetto | L. 12.50. fe ACQUA FULVIA. Dà vivaci tà e splendore alle pupille, calma le irri tazioni dell 'occhio e la „azione di stanchezza dando un sen- so di riposo. 1a, scomparire i filamenti sanguigni e la gonfiezza delle palpe- • bre, prevenendo oi talmie. L'Acqua Ful- via e preparazione speciale per l'igie- ne e la bellezza dell 'occhio; da usarsi con la ma s s i ca fiducia, perchè non solo. 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