LA CUCINA ITALIANA 1937

2 LA CUCINA ITALIANA 1 " Dicembre 1937-XV T DALLE SANZIONI ALLA VITTORIA L'anniversoari 18 Novembre: nessuna di voi ha dimenticato questa data; nessuna ignora il peso di vergogna e la luce di gloria che in questa data sono simboleggiati. Eravamo in guerra da, più di un mese: una guerra che aveva por- tato i nostri ragazzi a migliaia di chilometri dalla Patria, e impe- gnava il Paese in uno sforzo gi- gantesco. La guerra non poteva essere ab- bandonata, uè potevamo esser ta- gliati i viveri e i rifornimenti ai combattenti d'Africa. Tutto questo era chiaro dinan- zi a tutto il mondo, e con itutto questo, il 18 novembre del 1935, nel Consesso di Ginevra, 52 Sta- ti decretarono le sanzioni al po- polo italiano, colpevole di com- battere in nome della civiltà, e di volere un pezzo di terra per le braccia dei suoi lavoratori. Tutto questo significava, Del- l' intento di ehi decretò questa vergogna., la volontà di affama- re un popolo, di stroncare una guerra vittoriosa fin dal suo ini- zio, di rovinare una Nazione co- me l'Jtalia, fiera di una storia lu- minosa e ancora più fiera del suo eroico presente. Tutto questo era nella volon- tà degli Stati ginevrini, ma nien- te di tutto questo è avvenuto. L'anno scorso, n e l primo anni- versario delle sanzioni, sulle fac-, ciate di tutti i Comuni d'Italia furono murate le lapidi che ri- corderanno nei secoli l ' infame decreto; quest'anno, nel secondo anniversario, ij Duce ha inaugu- rato in- Roma, la Mostra del Tes- sile Nazionale, ed ha annunciato per l'anno prossimo la Mostra del Minerale Italiano. La battaglia iniziata, per rea- zione all'odioso decreto, continua silenziosa e. feconda verso una mèta che sarà, presto raggiunta: l'autarchia. Questa è la parola d'ordine : questa è la consegna del Duce a tutti gli italiani. > Nessuna di voi può aver dimen- ticato la giornata del 18 dicem- bre 1935. Era trascorso un mese soltanto dalla data delle sanzioni, e già si celebrava, sull'Altare Sel- la Patria, e ai piedi dei Monu- menti ai Caduti di ogni Comune d'Italia il plebiscito dell'oro. Ognuno che aveva oro l'offriva alla Patria, per la resistenza e per la vittoria; e le dònne oifri- rono la loro fede: il simbolo sa- cro del loro amore benedetto. La Regina, salì la gradinata del Vittoriano per deporre dinanzi all'urna che racchiude le ceneri del Milite Ignoto, il Suo anello nuziale e quello del Re. Dietro di Lei,,, tutte le donne italiane ripeterono l'offerta Nessun tempo e nessun paese ha veduto mai qualcosa che. pos- sa, paragonarsi per fierezza, per spirito di sacrificio, per generósa bellezza, allo spettacolo che le donne italiane hanno offerto a tutto il mondo. Dopo una vittoria ritenuta im- possibile, le donne. fasciste non hanno abbandonato i loro compi- ti, e una volta assegnate al loro posto di .responsabilità, vj sono rimaste anche a guerra finita. Dna volta imparato come si supplisce — con ingegnosi, ripie- ghi — a quello che manca ; come j si rinunzia — anche con qualche I (3acrifieio —• a ciò che non cosi i- tuisce il necessario indispensabi- le, le donne non abbandoneranno più questo loro tono di vita. C'è una, battaglia adesso' Cjie si chiama autarchia, e come la guer-' ra d'Africa dev'essere fascistica,- mente affrontata e vinta. * S i ' Eccoci dunque ancora, dinanzi ad un altissimo compito, che de- giornat deali fede ve estendersi in un'azione di pro- paganda pratica in modo da fare di tutte noi una vera milizia,: la milizia che veglia — insonne — a guardia della santità della fa- miglia, della sua pace, del suo benessere. In questo culto della casa e della madre, vive e si moltiplica la famiglia italiana: poesia e po- tenza del nostro popolo. Ed è qui che il regno della don- na è incontrastato e senza con- fini, e dove la sua missione, as- surta a simbolo, ha un'importan- za decisiva nel quadro della Na- zione. Ognuna dovrà essere fiera del-? la propria òpera, anche se umile e oscura, perchè dall'insieme del- le piccole cose nascono le grandi forze, in ogni campo. E sarà una nobilissima gara dove realmente rifulgeranno le virtù della donna italiana. Alle abbonate e alle amiche della « Cucina », di questo nostro Giornale che con fede ardentissi- ma ha creduto nella nobiltà della missione della donna e per questo ha combattuto e cojnbatte, il mio, più grande e fervido augurio di bene, e il più sereno Natale. FANNY BINI , GENI TIL ABBEONAT sono avvertite che, per la dovero- sa ecqnomia della carta che s'im- pone oggi a tutti i giornali, sare- mo costretti a sospendere la spe- dizione della « Cucina Italiana » a tutte coloro che non ci avranno ri- messo entro !a fine del mese di dicembre l'importo dell'abbona- mento. . Si ricorda che la richiesta di qgni indirizzo dev'essere accompa- gnata dalla fascetta dell'abbona- mento e dall'importo di L. 1 in francobolli. Tutte Je abbonate riceveranno IN BONO, entro i! mese corrente, l'indice dell'intera annata e un'e- legante copertina per rilegare ì dodici fascicoli. Indirizzare richieste e vaglia al- l'Amministrazione della « Cucina Italiana, » « Palazzo Sciarra - Roma»

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