LA CUCINA ITALIANA 1937
20 LA CUCINA ITALIANA 1 " Dicembre 1937-XV T Per l y autarchia alimentare Ilaiv i gaellin naell piaccol economi a doaestic A seconda delle regioni d'Italia e alle medie temperature dei primi mesi primaverili, si potrebbe inco- minciare molto presto nell'annata, a fare funzionare le incubatrici ohe arrivano a far schiudere centinaia e centinaia di uova per volta, in modo, che il mercato sia ancora pri- ma del giugno, mese classico dei pol- li novelli,* fornito di questa merce, che potrebbe mantenersi molto tar- di sulla piazza, con le forniture of- ferte dai paesi alpestri. Un pollo, raggiunge in tre mesi 700-800 gram- mi. Questo commercio servirebbe per consumare l'eccellente quantità di galletti, dati dalle cove. Per gli allevatori sarebbe un di- spendio di mangime, di spazio e di lavoro c ° n conseguente deficit, il por- tare questi pulcini dal loro schiu- dersi dall 'ovo ai punto di venderli sul mercato (circa 4 mes i ); sarebbe invece possibile ai traverso i gruppi Massaie rurali della regione, (istitu- zione che per volontà del Duce è chiamata ad alii doveri nella indi- pendenza economica nazionale), fare dei contratti tipo mezzadria o con le singole tesserate, o per sempli- ficare col Direttorio del Gruppo, che poi penserebbe alla distribuzione e ritiro dalle singole, dei galletti alle- vati, che raggiunto il peso stabi- lito, verrebbero portati al mercato. Più la massaia alleverà bene la be- stiola, tanto prima raggiungerà la posta fissata del prezzo. Delle pollastrine, almeno una me- tà, all'allevatore industriale,' torna conto allevarle e sfruttarle prima co- me ovarole e nel secondo anno, fi- nito che abbiano di deporre, pas- sarle al mercato come carne conti- nuando la rotazione. Inoltre con contratti impegnativi conchiusi pri- ma di fare incubare le uova, con le Massaie rurali, potrebbe passare a queste la vendita, con facilitazione of ferte e tutelate dalla Direzione Pro- sensibilmente sul bilancio nazionale.' vinciale Massaie rurali. E' dà ricordare che il pollame, per cause nervose od altri ignoti mo- tivi, non sopporta continuati viaggi in ferrovia, raggiungendo al più le otto, nove ore; più oltre ne avrebbe danno. Sarebbe perciò necessario, che i prelevamenti pulcini asilo Sta- bilimento, non superino il raggio fer- roviario provinciale. Il commercio delle uova e pollami dovrebbe essere regolato in modo che raccolti nei centri minori di produzione, possano rapidamente e senza deteriorasi rag- giungere i grossi mercati di smercio. Per tali forme di contratto, l'in- dustria verrebbe ad ingranarsi nella economia domestica della massaia rurale, che ha i suoi compiti precisi, nello sforzo richiesto --gli agricol- tori, per l'intero problema agricolo, nel quale l'allevamento bestiame, compreso quello da cortile, presenta, uno dei capisaldi esposti e spiegati, con recentissima circolare (12 no- vembre 1917) dal Presidente della Confederazione fascista degli agri- coltori, a seguito dei lavori del Co- mitato Corporativo Centrale. E se questo fin qui esposto, fa parte quasi esclusiva del campo in- dustriale, al quale indubbiamente ap- partengono gli Stabilimenti avicoli; resta però, che l 'allevamento dei gal- letti dati a mezzadria per il mer- cato carne, e di un certo numero di pollastrine e galline affidati alle mas- saie rurali, rientrerebbero nell'ambi- to della modesta economia domesti- ca. Questo articolo è dedicato non tanto alle massaie delle grandi cit- tà, ma più particolarmente a quelle dei centri minori, dove il contatto f ra campagna e città è facilitato dal commercio del latte, uova, verdure e frutta a domicilio; perciò anche le re- lazioni e io scambio fra la massaia rurale e quella cittadina, possono es- sere utilmente intensificati. Sono convinta, che l'intelligenza, la innata disciplina ed il grande buon senso della donna italiana, la porteranno ad una rapida orientazio- ne nel campo della economia autar- chica, comprendendo di quanto van- taggio può essere alla Nazione ed in essa ai propri figli, il suo perso- n a l contributo. Per restare nel problema avìcolo, noi donne di casa, dobbiamo trova- re il modo di coprire, tenendo delle galline, quel deficit di 200 milioni di uova dei quali, e solo da una die- cina di anni, siamo debitori all'e- stero e la bravura per l 'economia na- zionale, consisterà nel sapere alle- vare e mantenere il milione in più di galline, necessarie alla bisogna, senza che la spesa di consum 0 gravi avvertitamente sul bilancio nazio- nale. Certo non tutte potranno tenere le quattro, cinque galline corrisponden ti al consumo dei residuati della cu- cina, di un famiglia di 5-6 persone, LIEVITO ALSAZIANO ! BI4D!N> (in polver pre doilc - bustain roas da g.r 15 pre g.r 50 di fari)na j (economici , prat,i c i conveniient pre cream da t avo)l a sono garanzia di grande marca e si impongono per qualità e prezzo — S. A. I t a l i a n M o ehn c - Milano
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