LA CUCINA ITALIANA 1937
10 JJi CUCINA ITALIANA 1 " Febbraio 1937-XV n o n ilità PREPARATIVI DI NOZZE Il buon accordo famigliare Carissima sorella, Le nozze di tuo figlio Gino con Giuspa non sono lontane; tuo figlio Mar co è pure fidanzato e tu, con tuo marito, siete andati a stabilirvi a Roma. Adesso tu chiedi a me, tua sorella di mol to maggiore, c ome devi contenerti con le tue prossime future nuore e con il tuo futuro genero, quando la tua figliola Ada ( c h e fa l 'ultima l iceo) prenderà marito. Ec c omi pronta. Ti avverto che non ti dirò tutte cose che ti faranno pia- cere, ma r i cordo il moni to del nostro Duce ai Prefet ti del Regno: «D i re sempre la verità, specialmente quan- do essa è spiacevole ». Tu sei una donna intelligente, ma vivi da qual- che anno lontana dal mondo, in cam- pagna 'e ignori la mental ità odierna del la gioventù femmini le. E' vero che scherzosamente chiami te e tuo ma- rito « i fu », ma altro • è autoprocla- marsi e altro essere calcolati « i fu » dagli altri, e, specialmente, dai propri figlioli e dalle loro mogli! . .. Conosco Giuspa, la fidanzata di Gino, ottima figliola che segue mol to 1 consigli di quella carissima Matil- de... mentre non avrebbe chiesto e mai seguirebbe i consigli tuoi e miei, dato che non s iamo della sua gene- razione. Rammenta sempre che quel- lo che noi mamme e suocere diciamo e pensiamo è giudicato, oggi, a priori, vecchio stile e « barboso »... Quindi, sii persuasa che le tue idee potranno es- sere accettate — in apparenza e sol- tanto in appàrenza ; dai figlioli e nuo- re, per una f o rma blanda di cortesia, ma che non saranno mai seguite. Ri - sparmia, dunque, tempo e fiato. Non pensare di far dono a Gino e a Giuspa di una bella stanza anti- c a ; lascia che se la scelgano stile 900 e limitati a pagargliela. Non regalare a' Giuspa una pelliccia di tuo gusto, nè nulla di tuo gusto. Palla sceglie- re da lei. Guardati dal farle donò di un gioiello dei tuoi tempi o di un gioiello ereditato, a meno che non si tratti di - n filo di perle. Giuspa ti ringrazierà, ti dirà delle parole ca- rine, ma non lo adopererà mai e, alla tua morte, lo farà smontare e cam- biare... penserà, nè più nè meno di quanto hai pensaato tu, quando hai avuto da tua suocera qualche cosa del gusto di trent'anni pr ima! Cosi, tu dona, se credi, il gioiello, ma smontato, e di' a Giuspa di far mon- tare oro e pietre c om e vuole lei... In questo modo, avrai il piacere di aver- le fat to cosa gradi ta e di vedergl ielo portare. Quando poi gli sposi torneranno dal viaggio di nozze, tu e tuo mari to adottate un sistema; mai chiedere, nulla, nè di venire a pranzo da voi, nè di venire al c inema o al teatro con voi. E' faci l issimo che il giorno del vostro invito sconvolga loro dei piani, che la produzione sia vecchio stile, che il teatro sia in serata tur- no B, anziché in quella turno A, ecc. Voi restate a casa vostra, a Monte Mar io; loro hanno preso al loggio in via Nomentana; siete a giusta di- stanza per mantenere un buon ac cor- do — sette od otto chi lometri -—. Non telefonare neppure; gli sposi hanno da fare alla sistemazione dell 'allog- gio. .Non of frire nè te, nè la tua ser- vitù. Una volta per sempre di' a tua nuora : « se posso esserti utile, tele- fonami », e soltanto se ti telefona, va da lei... e, da lei, non f are critiche, trova tutto bello e tutto bene... Non pensare — per amor del cielo! — di stabilire un g i o r no fisso per averla a colazione o a pranzo: la domenica, per esempio. Fino a che Gino e Giuspa non avranno figlioli, vorran- no godere la loro « fine di settima- na », fuori di Roma, soli o con una compagnia giovanile. Dato che sono bene educati, proverebbero un certo disagio nel risponderti sempre: « O g - gi non possiamo! ». Risparmiagl ielo, invitandoli una volta per sempre, quando non hanno nessun posto più divertente, chiedendo loro un brevis- simo preavviso... Al lora vedrai che quando avranno la domest i ca, indi- sposta, quando sarà andato a male il pollo su cui contavano per la co- lazione e troveranno chiuse le bot- teghe, verranno! Ri cordati pure che non è moder- no festeggiare Natale, Capodanno e Pasqua in famiglia... e non dire una parola per avere figlioli e nuore con te in quei giorni. Piuttosto rega- la loro una sommetta e mandali a sciare o a fare una piccola crociera. Ri corda che le tue ami che anziane, che gli amici anziani, anche se sono intelligenti e se a te paiono moderni, sono « anticagl ie » per la gioventù. Quindi, regolati cos ì: un gi orno in- vita Gino e Giuspa ad un tè, con tutti i tuoi conoscenti e amici. Poi basta: non imporre a Giuspa di far loro vi- sita, e, da te, fal le trovare della gioventù. Non preoccuparti se tu e tuo mar i to sarete lasciati da par- te, durante la conversazione, se, a tavola, appena finito il dolce, tutti si metteranno a fumare c ome ca- mini, senza chiederti se questo può disturbare te o tuo marito, « i fu »... Sta preparata a tutte quelle piccole %ose che tu chiameresti « mancanze di cortesia e di conveniènza » ma che la gioventù trova naturalissime, al punto d a offendersi, se tu avessi la poca convenienza di far le rilevare. Ri corda che gusti, opinioni, tutto è diverso in due generazioni. Quando Giuspa aspetterà un figliolo, limitati a dirle che fumare più di sei sigarette potrà fargli male ; se non ascolta, taci. E' inutile farsene una nemi ca e farsi nemi co il figliolo, o metterlo nella dura condizione di dare torto a sua mogl ie. Sii persuasa che egli darà sempre torto a te, in cuore, e si al lontanerà ancor magg i ormente da te. Di co « ancor magg i ormente », perchè è umano, è giusto, è logi co che tu e tuo marito non cont iate in questo momento per lui, se non per essergli di aiuto. Questo è sempre stato; ricordo che, quando mi sposai, avevo ¡1 mio mon- do tutto in mio marito, e m' interes- savo mol to mediocremente dei miei suoceri... Quando nascerà un nipoti- no, ricordati che Giuspa avrà piacere di avere sua madre e non te vicino a lei; of friti per quanto potrai, ma non muoverti se non sei chiamata; non importi mai. Guardati ben e daJ
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