LA CUCINA ITALIANA 1937

1° Febbraio 1937-XV LA CUCINA ITALIANA, 27 Il vitto dei bambini e il loro sviluppo intellettuale e fisico Veramente ho pensato parecchio prima d' intraprendere a sviluppare questo tema simpaticissimo, utile, ma che mi caccerà in un ginepraio di lettere; me ne decise però quella di una nonna che voleva indicazioni per il vitto del nipotine, un certo Ezio, pila elettrica, che vive a Buenos- Aires, JJIO me la manderà buona, che tra me ed i bimbi ce l'intendiamo sem- pre cosi bene. Ed è con tanto pia- cere che tratterò d'un vitto razionale dei fanciulli, del come invogliarli a mangiare, mentre troppo spesso, per la mia missione di Vigilatrice Sani- taria Scolastica del Comune, ve^go a contatto con piccoli ai quali ii cibo difetta. La refezione scolastica delle Opere Assistenziali, la merenda del Fascio Femminile non possono arri- vate per tutti. Non pensiamo però che sia ingoz- zandoli o dando esagerata prevalen- za a cibi scelti; eccessivamente nu- tritivi; troppo conditi, che provvede- remo alla migliore salute dei nostri viene solo a turbare la serenità che sarebbe per così dire, lo stato di gra- zia del bambino. Serenità che otter- remo correggendolo sopratutto con la persuasione; procurandogli un am- biente calmo, privo di nervosismo, ch'egli avverte subito, e trasforma in capricci. Per crescere bene il bimbo ci vogliono affettuosa comprensione della sua anima, fermezza, pazienza e tempo. La salute, la freschezza di forze ed « i nervi » di chi gli sta ac- canto hanno grave importanza per il suo sviluppo morale e per quello fi- sico. L' intuito femminile sa trovare la sua strada ed è ben rara la donna che manchi della grazia d'avvertire la voci che sanno guidarla, ' se nelia sua si posò la Sdenta mano di un bimbo ed ella astraendosi dal pro- prio io, lasciò quella pìccola mano parlarle. La donna di casa, qualsiasi siano i nuvoloni che galoppano per il cielo domestico, cerca di allontanare i tem- porali, i malumori, quando la fami- piccoli. Il funzionamento regolare del- i glia si mette a tavola, perchè sa che lo stomaco si disciplina fino dai pri- I il cibo, per rispondere al valore che mi anni; e su l a importantissima fun- gli si^ chiede, ha bisogno di essere zione fisiologica della nutrizione, si imposta non solo la salute materiale dell'individuo ma essa ha una preva- lente influenza su la formazione del suo carattere e con ciò della sua fe- licità e di quella di chi gli è vicino. E' dunque una responsabilità per la mamma o chi per lei, di curare la go di toglierli il cibo non dovrebbe gustato in tranquillità morale; tale regola, nel bambino si moltiplica al quadrato, ed il più accurato pranzet- to si converte in veleno se fatto pren- dere sotto l'alterazione d'un capric- cio o subito dopo un gran pianto od una sgritona. E per quanto il casti- impostatura d'un buon funzionamen- to dello stomaco nel bambino ed il tempo dedicato alla preparazione del suo cibo e la diretta sorveglianza del come lo appetisce e lo ansimila, è tutt'altro che compito trascurabile o da lasciarsi completamente a. perso- na inesperta. Sarebbe inutile occuparsi material- mente del vitto del bambino o del fanciullo, dividerlo in pesi, composi- zione, calorie, senza trattare prima mai essere applicato, in questi casi piuttosto se non si può ritardare il pastcj, vai meglio saltarlo. « E pare impossibile, dicono le mamme, che se ha da fare un capriccio lo fa proprio al momento d'andare a tavola ». Non | vi siete però chieste, s. e non sono j j proprio gli stimoli dell'appetito che | glielo fan fare cosi-bizzoso, o se alle 10-10,30 avesse preso un biscotto, una fettina di pane e burro, un frutto non sarebbe più tranquillo e se non lo stato psichico e quello dì fatica s i a influenzato dal vostro stesso ,ner- nel quale si trova il piccolo al mo-1 vtìaismo degli ultimi preparativi per mento dei pasti. Egli è bensì un pie- i H . pranzo? Quella lancetta corre via colo selvaggio che guarda incuriosito j c o s ì svelta durante l'ultima mezza j e con un certo timore il mondo tanto \ o r a vasto per la sua piccola anima priva d 'esperienza; ma è pur tanto confi dente verso l'affetto e la protezione di chi gli sta vicino e guai a tradire questa sua confidenza. Nulla lo feri sce, quanto sentirsela mancare quan la cerca, od essere deriso. E' un gran- de errore pedagogico il mettere in ridicolo un suo sbaglio, non è che addolorarlo, mentre la leva dell'amor proprio non si muove per questo, si Ad 'ogni modo se il castigo fu ne- cessario, il tempo per riparare alle male fatte, cambiare il grembiule, la- vare il visetto e le manine, sono spes- so bastanti per ridargli calma. Egli j è un po' come il tempo primaverile, il nuvole ed il sereno si susseguono. Se gli continuano quei singhiozzoni j fondi, non farlo mangiare, lo stoma- j co non può secernere sotto la con- trazione nervosa, i succhi necessari I alla digestione. O che il bambino do- po rimette, o non digerisce. E per la digestione del bambino e per quella del marito che torna stanco dal la- voro, non continuare a somministra- re lente sgridate, che non sono utili all'educazione, ma piuttosto uno sca- ricarsi del risentimento personale. L'occhio serio della' mamma, anche se gli parlerà con calma affettuosa, basterà a ricordargli che ha manca- to. Del pari la digestione- dovrebbe iniziarla in calma ed al caldo. Vi so- no poi i frequenti guai di fine tavola, o perchè qualche cosa fu versato o per la prepotenza di avere più frut- ta e dolci della giusta proporzione. Ragionandogl ielo il bimbo si convin- ca . che tutti,. devono godere della ro- ba buona, e c h e ia parte in più, gii sarà data sicuramente, più tardi; per- chè ii patto fu anche altra volta ri- spettato; i più grandi saranno- già disciplinati. Essendosi diffusa l'abitu- dine di completare il pasto dei fan- ciulli con frutta o dolci, nei quali si trovano elementi nutritivi; (zucchero, vitamine, minerali) per loro indispen- sabili, il peccato di gola va scompa- rendo e sono rimaste soltanto sui " vecchi- libri di lettura le spedizioni per rubare la zolletta di zucchero, messa dalla mamma in cima all'alta credenziera, in quella tal zuccherie- ra, che doveva cadere, andando in mille pezzi. Al ragionamento il picco- lo si .abitua molto presto e dicendogli il perchè delle cose, finisce con l'ub- bidire convinto e spontaneamente. E' utile abituarlo da piccolo a conosce- re e rispettare le necessità di vitto del suo corpo, ci si arriva raccontan- dogli delle storielle corrispondenti mentre mangia la pappa. Non vi sono bimbi buoni o bimbi cattivi, toltone rarissime eccezioni, ma bimbi sani o bimbi ammalati. Con tale spirito nella scuola noi avvici- niamo il fanciullo e la malattia non ' è solo fisica, ma spesso è dell 'am- biente dóve questa pianticina ha messo le sue radici e con quanta ge- losia coprono le miserie della loro casa! Segno che la piccola anima le ha avvertite. La prerogativa non è degli ambienti poveri. Vi sono adulti e genitori che non hanno rispetto bell'anima del fanciullo che molto precocemente intuisce non badando a sfogare a tavola i loro malumori non- curanti, nel loro egoismo, d'avvele- nare il corpo ed il carattere dei fi- gli. Nemmeno le preoccupazioni ma- teriali, ora tanto diffuse non devono pesare su questo essere che va nuo- vo verso il dimani; non ingannarlo

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