LA CUCINA ITALIANA 1937

2 2 LA CUCINA ITALIANA. 1» Marzo 1937-XV A pranza a Mi avete chiesto, cara amica, la l ista di un pranzo prèt tamente mi la- nese ed eccomi ad esaudire il vostro desiderio, CHI ami ci lombardi che ave te invi tati apprezeranno mol to il vos t ro buon gus to e vi saranno grati per la sorpresa che li r i condurrà per un'ora nel la loro c i t tà natale. Dunque sarà bene cominciare con un ant ipasto t ipicamente ambros iano: salciccione di Cremona, bresaola e salamini al la cacc iatora, accompa- gna to dal l 'adat t issimo vino del la Val- tel l ina. Ed eccoci subi to al piatto tradizionale: il risotto al la mi lanese. Curate mol to e sorvegl iate la prepa- razione di quello che dovrà essere il canto di glor ia del vostro pranzo. « V i portano una preparaz ione — ha scr i t to Edouard de Pomi ane — ohe a l la . sera, al tramonto, vi sembrerà composta di chicchi d'oro. Un buon odore di za f f erano vi inebria a poco a poco ed è g ià un di letto guardare questo riso dai chicchi ben separati 6 ben dorati... ». F a t e dunque che sia così il vostro riso, scortato dal robusto Nebiolo, e Immediatamente dopo f a te servire delle uova sode coronate da insala- t ine tenere, quali la « papparel la » o il « sougin ». Un' al t ra esaltazione del la vos t ra cuc ina dovrà essere l'os- so buco: generalmente si mang ia con Contorno di risotto, ma in questo caso saranno più opportuni gli spinaci tri- fo l at i o i piselli. T r a i mol ti f ormaggi lombardi, il gorgonzola e il granone lodigiano saranno senza dubbio i pre- fer i t i, ma non diment icate, ca ra ami- ca, di forni rvi di mascarpone f re- schissimo che condirete con zucchero e irhum fino a far lo divenire simi le ad Quantunque sia un dolce natal izio e l ' imminenza del la Pasqua consigli la « colomba », la vos t ra « sorpresa mi lanese » non potrà dirsii completa senza una fet ta' di panettone accom- pagnato da un bicchierino di quelle poderose acquavi ti montanare a base di genz iana e di ginepro. Ec covi dunque la l ista rigorosa- mente mi lanese, cara signora, e siate; cer ta che i vostri ospiti non sapranno come esprimere l a - l o ro gioia. For se qual cuno li essi sarà sicuro, uscendo da casa vostra, dii r i t rovarvi ' per ' un istante lì, al l 'angolo di piazza del Duomo. G I UMANA

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