LA CUCINA ITALIANA 1937

1° Marzo 1937-XV Xi A CUCINA ITALIANA ZT LA PA GINA DELLA MODA • ' V / /i trucco non è più l'arte del dia- volo, come si diceva una volta, spe- cialmente il trucco moderno non ha più nulla di diabolico, è sopratutto un mettere in rilievo la propria bellezza o un correggere la Natura, non sempre generosa^ Il tnicco mo- derno è ben differente dal trucco di qualche anno fa: guancie avvampa- te, occhi anneriti all'orientale oramai non se ne vedono più e quando si vedono, stonano. Commenti come: peccato così gio- vane e già così tmccàta; oppure: pec- cato così vecchia e aficora così truc- cata, si sentono raramente. La donna moderna sa che al di sopra di ogni cosa è la naturalezza che piace. Cer- to, nessuno pretende visi lucidi, privi di ogni cosmetico, ma quello che si pretende è che questi cosmetici siano adoperati con la massima cura, con discrezione e buon gusto. Il colore del tmcco moderno oggi dà sul man- danno per le brune, color pesca per le bionde. Questi due colori devono essere adoprati però molto legger- mente altrimenti invecchiano, e al- lora a che cosa servono f... Natural- mente anche il rosso per le labbra deve avere la stessa tonalità. Per se- ra il trucco può essere accentuato; inoltre è carino dì mettersi una leg- gera ombra sulle palpebre in forma i Troucc e pettinatur e moedern cambiamento della propria fisiono- mia, alleggerisce il viso e 1 giova quar-, si a tutte. Quello che scohsiglidmo e di radere le sopraciglia e di sposta- re l'arco, perchè spostando l'arco sen- sibilmente si distrugge l'armonia dei tratti. Sfoltire significa rispettare più o meno la struttura dell'arco; ma libe- rare l'orbita di peli superflui, alleg- gerire le sopraciglia dal di sotto, fin- ché formano una fine linea, e alzare questa.lìnea verso l'estremità. In que- sto modo, noi « scopriamo » l'occhio, che acquista più importanza e quin- di deve avere più espressione. Espri- mete quello che volete, ma ricorda- tevi, che espressioni da donna fatale col trucco moderno non vanno, e ri- cordatevi anche: l'espressione che piace e dona più di tutti è sempre un luminoso sorriso. (Vedi tav. N. 1). Nessuno vuol rinunciare ai capelli corti, perciò stiamo cercando sempre nuovi modi, per trasformare quella materia, ormati limitata, che è la diare il proprio tipo. Alle brune, a meno che non abbiano sedici anni, il viso paffutello e il naso all'insù, dona assai bene la pettinatura clas- sica, mentre alle bionde consigliamo una foggia di capelli più morbida. Senza voler imitare le artiste del Cinema è bene osservare le loro pet- tinature perchè esse, prima di en- trare in scena, sono state studi/ite dai migliori parrucchieri, girate e ri- girate finché è stata trovata l'accon- ci/ìtura ideale che ha fatto di loro una personalità da imporsi stillo schermo. Le artiste del Cinema non si sacrificano mai alla Moda, come la maggior parte delle donne. Piuttosto che cedere, ne inventano un'altra, che si adatta meglio al loro tipo. Questo sia per l'abbigliamento come per te pettinature. Per una donna che può spendere poco per vestirsi, è indispensabile pettinarsi elegantemente, e con la massima cura. Spesso si vedono don- ne del popolo, la cui,testa è un capo- lavoro di esattezza e di buon gusto. E' un'arte loro speciale che la Na$ti-. ra ha messo nelle loro mani laborio- se, per compensarle di tanti sacrifici e che le permette di reggere il para- gone con le signore, che due volte alla settimana vanno dal parrucchie- re a « farsi belle ». di crema, le quali per le brune hanno il colore verde-blù, per le bionde ce- leste-argento. La formula di oggi è quella, di ringiovanire il viso, e si rtesce molto bene a questo scopo, sfoltendo le sopraciglia. E un sottile chioma femminile. Pettinature mo- derne? Sono un'aureola di riccioli sparsi ovunque, alla greca, alla Bot- ticelli, alla francese; però la volu- bilità della Moda delle acconciature c pericolosa. Anche qui conviene sta- « J & P ) La pettinatura è per il viso quello che per un quadro è la cornice: pud svalutarlo, renderlo insignificante, op- pure può realizzarne anzi duplicarne la bellezza. (Vedi tav. N. '2)\ ASTJRKA

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