LA CUCINA ITALIANA 1938
Da secoli, la celebrazione della testa di Pasqua si svolge secondo gli stessi immutabili riti che e- saltano la resurrezione di Cristo ma tuttavia, come l'eterno ritorno della primavera par sempre offri- re incanti mai ammirati, così la grande ricorrenza della Cristiani- tà sembra dare ogni anno ai cre- denti nuovi motivi di esultanza e ai giubilo. Quando ìl Sabato Santo si « colgono » le campane, il cui suono festoso fa eco all'esultante grido Alleluja! Alleluja! Alleluia! che nei templi saluta il Redentore risorto, dappertutto, nelle più grandi metropoli come nei più pic- coli villaggi, si diffonde un irresi- stibile senso di gioia. Ma la più bella festa cristiana, nella più bel- la terra del mondo, in Italia, ha li- na immensa attrattiva, e richiama da ogni parte dell'Orbe pellegrini e turisti, specialmente da quando la nostra penisola, per opera del Fascismo, ha raggiunto la massi- ma valorizzazione delle sue bellez- ze naturali ed è allietata dal cli- ma vvu propizio per le manifesta- zioni religiose. * * . La celebrazione pasquale , si ini- zia con un rito di commovente dol- cezza: appena i sacri bronzi han- no dato ai fedeli la lieta ed attesa novella, i parroci in cotta bianca e stola si recano a benedire le ca- se, i negozi e gli uffici. Ogni abita- tone, dalla più modesta alla più ricca, e festosamente ordinata ver l occasione e abbellita con orna- menti floreali — tra i quali pri- meggiano le rituali violaciocche —1 con le tavole recanti pizze, uova e tutte le a it. re cibarie che secondo la tradizione debbono consumarsi 'il giorno di Pasqua. , 11 sacerdote recita le preghiere invocante la protezione e il favo- re divino sulle case e sulle fami- gite, e le sue orazioni diffondono a pieno il misticismo della sacra festività. L'apoteosi di Cristo Risorto ha poi nella liturgia la sua più inten- sa vibrazione. La Messa di Pa- squa rievoca la resurrezione del Salvatore e nello stesso tempo ce- lebra la resurrezione spirituale delle genti. Come nella vita-di Ge- sm la Pasqua segnò il giorno del Euo trionfo, nella storia• degli uo- mini la solennità segna per i fe- deli il passaggio dalle tenebre del peccato agli splendori della gra- zia l'epistola di San Paolo ai Co- rinti, che si legge nella Messa, è un incitamento alla rinascita. « Fratelli! — essa dice — purifi- catevi dal vecchio lievito onde sia- te una pasta nuova, Celebriamo la festa non col vecchio lievito, nè con lievito di malizia e di malva- gita, ma con sentimenti di purità e di verità ». gnata da particolari antichissime usanze gastronomiche. L'agnello, simbolo di purez'sa, e- ra m uso presso gli antichi ebrei e le pizze figuravano sempre nel-' le mense detl'antica Roma. Le uo- va, tanto presso i romani che pres- so i greci, non mancavano mai nel- le feste e nei conviti sacri, e con l'avvento del Cristianesimo assur- sero a simbolo religioso. Nei loculi dei martiri cristiani si trovarono ' gusci di uova e uova di marmo Uno scrittore, di cose ecclesiastiche dice che «i primi seguaci di Ge- sù avrebbero iniziato l'usanza di offrire un uovo a Pasqua perchè in esso — in quanto schiudendosi ne esce un pulcino — vediamo un simbolo della resurrezione », * * # Pasqua: festa della Resurrezio- ne e della pace. Risorge il Signore a consolare con la Sua luce d'amo- re l umanità sofferente e si cele- bra pure la ricorrenza della nasci- ta di Roma, benedetta da Dio sui sette Colli. Lieta di presagi è questa prima- vera che rinnova la giovinezza del nostro popolo e lo fa certo del suo destino. E lieta di presagi sia per ognuna di voi, care amiche, che avete il supremo privilegio di es- sere di questo popolo, una parte cosi importante e così degna. G. La celebrazione della Pasqua come tante, altre fèste, è, accampa' Alle abbonate e alle lettrici che seguono con tanto fervore di con- sensi, la nostra modesta ed appas- sionata fatica, la ©¡regióne della Cucina Italiana invia di- gra : n cuo- re 1 suoi auguri ; più' fervidi.
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