LA CUCINA ITALIANA 1938

12 LA CUCINA ITALIANA APRI LE 133S-XVT LÀ POSTA DI NINA Una vècchia abbonata di Castellam- mare di Stabia. — Ecco, difatti, il momento in cui ogni buona massaia si accinge a serbare le coperte imbot- tite e le coperte di lana. Fra un paio dì mesi, sui letti non ci saranno che coperte di cotone e lenzuola. Per la- vare le coperte di lana, occorre anzi- tutto far bollire nell'acqua del sapone indicazione ed io le farò spedire i numeri arretrati completi in tutte le loro pagine. Grazie per la bella ri- cetta, che pubblicheremo nel numero prossimo. Calpurnia, Roma. — La direttrice mi passa la sua lettera cortese. La sua proposta è molto bella e molto simpatica: ma temo che non sia mot Un piatto di carne deliziosamente presentato grézin, e aggiungervi poi una sostan- za, alcalina: preferibilmente, bicarbo- nato (da 15 a 20 grammi ). Si versa questo liquido sulla coperta che sia stata messa in un grosso recipiente adatto, e vi si lascia un due o tre ore, aggiungendovi di tanto in tanto un po' d'acqua a bollore perchè la soluzione saponosa rimanga calcia. Poi la coperta viene lavata in quel- l'acqua, con l'aiuto dì una spazzola dura, e risciacquata in acqua fresca. Dòpo sprèmuta si fa asciugare (pos- sibilmente al sole) e, se è bianca, e la si vuol conservare quel bel colore, là. si sottopone a suffumigazioni di polvere di fiori di zolfo. Dopo di che si può lasciar la coperta sciorinata e serbarla, poi, con le solite precau- zioni contro ie tignole. Se invece è colorata, è preferibile non adoprare lo zolfo. Molte volte, dopo questo bu- cato, la coperta appare un po'... ab- bacchiata. ' Con uno spazzolone du- ro, asciutto, se ne rialzano i fili di lana, in modo da darle l'aspetto di nuova. Maria Virginia (Carpignano Salen- tino). — Il male è, cara abbonata, che quelle due ricette che avevamo pubblicato non mi rieoce ritrovarle, e probabilmente nell'indice sono state indicate con nomi diversi. Io le pro- pongo di dirmi quali sono i nume- ri, della sua collezione, di cui ha per- duto queste pbagine: se mancano ve- ramente le deve esser facile accor- gersene. Mi faccia pervenire questa to facile a realizzarsi, anche perchè, per svolgerla, ci vorrà molto tempo, molto garbo, e molto spazio. Vuole lasciarci riflettere un pochino? Un'abbonata del 1929. — Nel vano, (ciò che richiede l'opera di un mura- tore) per mio gusto farei una libre- ria. Lei mi dirà: in camera, una li- breria? Proprio, in camera da letto! Ero l'altro giorno al Lyceum di Mi- Gio. Ponti che parla, ma l'umile Ni- na) io non sono favorevole alla chiu- sura delle finestre: più ce n'è, e più luce e aria e raggi ultra-violetti, fon- te di vita, entrano nella stanza! Tut- tavia, volendola chiudere, creda a me, ci faccia una bella impalcatura moderna, con buoni libri ben rilegati. Le porte, e la tappezzeria di carta, alle pareti, le farei di color chiaro: una bella tinta calda, unita, di quel- le che danno la serenità. Tema sem- pre le tinte violenti, azzardose: sono come i vestiti troppo sgargianti: dopo una volta non sono più possibili. Dina C. B. E. — Ho detto troppa volte, in questa rubrica, che amo le cose semplici e senza pompa, per non approvare i suoi cari se intendono sposare, alla chetichella, con grande semplicità. E capisco come essi desi- derino squagliarsi subito dopo la. ce- rimonia: quei pranzoni nuziali con i brindisi in versi, i discorsi melati, e le frasi equivoche degli invitati meno sobri,' erano una tale corvée! Sempli- cità. ci vuole! Gli sposi se ne andran- no alla Chiesa coi testimoni e, natu- ralmente, qualcuno dei congiunti più intimi. Ma così pochi... da non far gruppo. Per sua sorella (alla quale faccio tanti auguri) non le piacerebbe un bel tailleur grigio? Una vaporosa ca- Una deliziosa macedonia lano, ad ascoltare una magnifica con- ferenza di un celebre architetto ita- liano, Glo. Ponti, sulla casa e la don- na. Uno degli ascoltatori propose una domanda quasi simile alla sua. L'ar- chitetto rispose: i libri stanno bene da per tutto, sono come i mobili bel- li, mentre un armadio a muro va ben celato perchè non stoni coll'arreda- mento di una camera. In generale (qui non è l'illustre micetta fantasia, dove prevalga i rosso, la borsetta rossa, scarpette grigie. Completerà la toilette, un fel- trino grigio e se proprio sua sorella è nemica dei cappelli, adotti un velo intonato, nel momento della celebra- zione in chiesa. Lo sposo pure avrà un abito da viaggio. Non vorrà poi mandarlo in viaggio col frack! Di nuovo, tanti auguri cordialissi- mi.

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