LA CUCINA ITALIANA 1938

APRI LE 1938-XVI LA CUCINA ITALIANA 13. Abbonata C. 102. 12981. — La no- stra collaboratrice mi ha passato la sua lettera. Poich'ella ha la fortuna di vivere nella città del bel San Gio- vanni, Le sarà facile trovare costà, dove tutto è arte, armonia di colori e di linee, quello che è più bello e più fine per l'arredamento della sua casa. (E intanto porgo i più cordiali auguri della Cucina per le sue nozze imminenti). Nella camera da letto in stile 700 io metterei, alla parete sopra le testa- te dei letti, la Madonna Antica con la cornice. Del resto a Firenze ci so- no tanti antiquari (e tutti intelligen- tissimi). Ciascuno di essi potrà consi- gliarla con gusto. Le lumiere oggi tendono a scom- parire, col diffondersi della luce dif- fusa. Tuttavia, se la sua camera è in stile antico ci vorrà. Non metterei stemmi o altre deco- razioni. Le tappezzerie saranno in da- masco celeste, come le pareti. Le ten- dine in seta, semplici e chiare. Abbonata 362.1ZJ,.50. — Questa sto- ria di B. e di T. mi disorienta. La sua lettera mi riporta in pieno me- dio evo: famigl ie che si leticano, lot- te sorde che incominciano, regali che si restituiscono... Non sta a me inda- gare chi abbia torto o ragione, e d'altronde il problema che lei mi pro- pone non è di accertare le responsa- bilità, ma di giudicare se, avendo una famiglia incominciato la restituzione dei l'égali, (ma limitatamente a quelle di nozze) l'altra famigl ia faccia bène s. dire che può restituire i regali rice- vuti a sua volta per un battesimo, ma non quelli . Mi sembra una cbsa assurda, tutto questo strascico di ri- picchi. Se c'è stata un'offesa fra le due famiglie una volta così amiche da scambiarsi tanti doni in occasio- ne di nozze é di battesimi, bastava interrompere le relazioni senza resti- tuire e pretendere la restituzione di regali. Che cosa accomoda, o quale soddisfazione rappresenta, questa re- stituzione? Ad ogni modo, io mi di- chiaro incompetente: qui ci vuole un legale, non una madre di famiglia, che, nel suo elementare buon senso, finirebbe questa storia cercando di metter pace o almeno lasciando o- gnuno a casa sua, senza ulterióri di- j scussioni, finché il tempo non avesse j fatto la sua opera salutare! Mina. — Grazie per la segnalazio- j ne relativa all'indice. Ci dev'essere | stato qualche errore tipografico, non rilevato dai correttori. Quanto al pesce congelato, qualun- que pescivendolo dovrebbe saperti in- dicar« come si fa a scongelarlo. E' questa anzi una operazione che va fatta con cura. Accorre tenerlo per . varie ore sotto l'acqua corrente. La pelle va accuratamente levata. Non ti dico come si fa a marinarlo, che lo sai da te. Mi pare che più gusto- si.}. arrosto, sulla graticola (come i: j tonno fresco, o il pesce spada) o fritto. Grazie per la propaganda. Un ba- cio a Franca. Signora Franca, Dori, — Sono lieta che il punto a catena le sia piaciu- to. Le mando il disegno di come si fa: non può sbagliare. Vedrà che bel- la tovaglia viene! Le trascrivo anche la misura esatta per le mutandine di prima misura. E', come vede, una cosa semplicissima. (Veda i disegni nella pagina successiva). Cenerentola. — Che strano nome pei una donnina simpatica come Lei, che vuol sapere come si fanno le uo- va in camicia, fritte! Eccola servita: occorrono uova freschissime. Si fa bollire l'acqua in una casseruola e vi si scoccano l'uova una dopo l'altra, cor. buona maniera: si lasciano cuo- cere 4 minuti, e quando si vede (per- chè le uova sono naturalmente state proiettate nell'acqua senza il guscio) che la chiara si è rappresa si tirano su, e si mettono nell'acqua fredda. Poi sì separano, lasciando intorno ad ogni tuorlo l'albume rappreso. Si passano noi in un torlo d'uovo sbat- tuto e nel pan grattato: poi si frig- gono in olio bollente. Appena tolte si cospargono di parmigiano grattu- giato. Per ammorbidire le scarpe, induri- te dalla pioggia... o dalla novità, mi- scela di lanolina purificata e vase- lina. Bianca, Brescia. — Un nome per una bambina? Io preferisco Maria: ricorda d'Annunzio? « E . il vostro nome è quel de l 'Ave nome che pare un balsamo alla boc- ca D, Fra quelli indicati, Oretta o Ama- ranta mi sembrano migliori. Quanto alla conservazione dell'uva, di cui del resto ho scritto già tante volte, vogliamo aspettare al nuovo raccolto? Se no, c'è il caso che qual- che abbonato mi domandi, a Natale, come si possono mantenere freschi i cocomeri... Tanti auguri cordiali. Francesco V. S. Agata dei Goti. — La direzione mi incarica di pregarla l ln cibo igienico e ricco di vitamine: arance e limoni conditi con lo zucchero

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