LA CUCINA ITALIANA 1938

14 LA CUCINA ITALIANA APRI LE 1938-XVI cara collega Frida mi perdonerà se invado il suo campo. Ma sono troppo belle e troppo interessanti perchè non le faccia mie... pur avvertendo le let- trici gentili che sono invece di Lei. Grazie di nuovo, e tante tante cose cordiali e affettuose. # * * I Ecco ora i dolci. I l Brustengolo, dolce tradizionale umbro. Farina di granturco, setacciata gr. 500 Farina bianca » 100 Olio • » 100 Zucchero (o miele) » 200 Anaci » 10 Sei piccole mele appiòle, o appine, sbucciate e tagliate a pezzetti; 4 o 5 noci, una manatina di uva passa, mandorle, fichi secchi tagliati, cedro candito (se si vuole) etc. Si intride la farina (in un piatto tondo) con acqua bollente, si agita ben bene con mestolo di legno, aggiun- gendo olio, zucchero, ed i varii condi- rti voler intensificare la sua collabo- razióne. S'Ella volesse'mandarci un po' più di roba, pubblicheremmo vo- lentieri una intera pagina sua... Cor- diali saluti. Abbonata HfS-lSl/lB - Perugia. — La Direttrice mi incarica di ringraziarla, oggi il più potente giornale femmini- le della terra. Il male è che molte credono di aver assolto tutto il loro dovere, quando hanno spedito ail'Am- ministrazione 5 lire e 30 centesimi. E non pensa.no che a questi lumi :!i lu- na con 5 lire si compra pochino pochi- Pizzo a crochet '- - 0.Ì5 - , •> Mutandine per la prima età menti. Si unge con strutto di maiale una teglia larga e bassa, vi si stende la pasta e si pone nel forno ben caldo, per circa un'ora. * * * Altra ricetta di dolcini economici e gustosi. Un bicchiere di vino santo. Un bicchiere di olio d'oliva. Un bicchiere di zucchero o miele. Odore di limone o a.nice a piacere. S'intride il tutto con farina di gra- no tanta quanto basta a formare un impasto da tendere sulla spianatoia col matterello. Indi si tagliano dei bi- scottini (o con piccoli stampi o con la rotellina) e si cuociono al forno su la- miera leggermente unta con strutto. STRUFOLI Dolci molto usati in Umbria nel pe- riodo del carnevale, ma. che si possono allestire in ogni stagione, tanto più che essendo eccellenti, è difficile po- terli gustare solo... una volta all'anno. Per ogni due uova intere un cuc- chiaio (da minestra) di zucchero, uno di olio d'oliva, uno di rhum o cognac, odore di buccia di limone, farina tan- ta che basti a formare un impasto piuttosto molle ma che preso con un cucchiaio non lasci cadere filamenti. gentile signora, per ìe espressioni co- sì lusinghiere e così confortanti per noi. E anch'io La ringrazio, per mio conto. E' proprio questo — il saperci seguire con simpatia e con amicizia da tante e tante e tante creature gen- tili, in tutto il mondo italiano — che ci incoraggia a perseverare nell'opera iniziata con spirito di italianità e con fervore d'entusiasmo. Grazie dunque dì nuovo, e grazie anche per gli indi- rizzi che ci fornisce di tante signore che, speriamo, si abboneranno. Se tut- te le 80.000 abbonate di quest'anno fa- cessero ef>me Lei, la Cucina sarebbe Punto a catena per una tovaglia no, mentre noi ci sforziamo di dare ogni mese un giornale sempre fresco di novità, di ricette, di consigli... Fi- nalmente, grazie per le squisite ricet- te di dolci folkloristici umbri e roma- gnoli. Le pubblico subito, e la mia

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