LA CUCINA ITALIANA 1938

APRI LE 1938-XVI LA CUCINA ITALIANA 15. In un piatto largo e fondo si batto- no le uova (rossi e albumi) aggiun- gendo zucchero, olio e grattugiatura di limone. Piano piano si unisce la fa- rina ed il rhum (badando che questo ultimo non vada direttamente sulle uova). Anche quando l'impasto sem- brerà giusto, ossia non duro e nep- pure troppo molle occorre seguitare ad agitarlo (sempre per un verso) per parecchio tempo. La pasta di questi dolci può stare in riposo anche per delle otre prima di essere cotta, ma non va maneggiata in due o più ripre- se. Per cuocere gli strufoli (che è l'o- perazione più difficile) occorre porre . in un apadella capace molto olio di oliva purissimo, farlo bollire e metter- ci una fettina di pane. Togliete quindi dal fuoco la padella, fate raffreddare l'olio quasi totalmente. Levare il pa- ne, prendere con un cucchiaio un po' di pasta degli strufoli e versarla nel- l'olio. Attente a non metterne tanta (poiché cresce molto): cinque cuc- chiaiatine in una padella larga circa cm. 30. Poi, sempre tenendo la padella lontana dal fuoco, cominciare ad agi- tarla piano reggendola per il manico, indi (sempre agitando) rimetterla al fuoco. Si vedranno le pallottoline gon- fiarsi e prendere forme svariate: bom- be, palle, vaschette, fiori strani. Occor- re rivoltare queste pallottoline per farle cuocere sopra e sotto, poi si sco- lano bene dall'olio e si mettono sopra una grossa carta. Lasciateli raffred- dare e serviteli o cosparsi dì zucchero vanigliato o avvolti nel miele. Ricor- date che la pasta va sempre messa nell'olio quasi freddo altrimenti non gonfia. La nostra brava abbonata aggiunge un'altra ricetta: che non è umbra (la signora che glie l'ha insegnata è una simpatica figlia di Romagna) ma che è ugualmente ottima. Le lettrici de La Cucina Italiana saranno grate al- l'una e all'altra. F I CHI CANDI TI Prendete quei piccoli fichi verdi che si trovano sugli alberi da fico dopo il raccolto, ma non maturano più; fateli bollire per 35 minuti, poi scolateli e passateli in acqua fresca; fale in cia- scuno una incisione e metteteci un pezzetto di limone (meglio cedro). Preparate a parte uno sciroppo con tanto zucchhero quant5è il peso dei fichi e acqua in proporzione del "60%. Ponete in questo sciroppo i fichi e fateli bollire 3 ore, tempo in cùi as- sorbiranno tutto lo sciroppo e si can- diranno. Saranno deliziosi. Signora B, Perugia. — Ahimè! El- la ha perfettamente ragione: quella pizza... non era napoletana. Ma, a farmi perdonare da lei, e dalle altre lettrici che per avventura si fossero accorte che alla mia ricetta manca- va l'accento, e il sapore, partenopei, valgami, se non il lungo studio e il grande amore danteschi, alméno il mio certificato di nascita, che mi qualifica per toscana. Ad ogni mo- do, poiché non potevo recarmi ap- positamente- a Napoli ¿per - apprender- vi « l a dolce arte», ho intervistato un cuoco... siciliano,, che. mi ha ga- rantito che, come sa far la pizza na- poletana lUi, neanche dalla Zi' ter ti'sii... E ftilui'il ho jteilsato Che fol'Sc le sarebbe "staici utile conoscete l'o- plliitì'tie del info htm/modesto meh- itire. Duttque,; dice: prephi'itre con acqua e farina una pasta piuttosto morbida. Aggiungere all'impasto dèl- ie patate lessate e schiacciate, nella proporzione del 20%. Unire al tutto un pochino di strut- to, un po' di lievito (il 5%) .e un, piz- zico di sale. Mettere in una padella olio, o strut- to, farvi cuocere dei pomodori pelati e privati di seme, tagliati a perizi e poi aglio, basilico (origano, se, 'sì. ha • a disposizione) sale e; pépe. Far cuo- cere a grande fuoco. Còtto che .sia questo, condimento, si métte- in.' un tegame, ben distesa, la pasta, la qua- le deve avere uno spessore finissimo. Sopra vi si distende della mozzarel- la, e il tutto si cosparge abbondan- temente del sugo già preparato, e di pezzetti di alici. Una breve sosta al forno... e la pizza è fatta. Ora... a- spettiamo le proteste degli altri e- sperti che certamente si faranno sen- tire. • N I N A Avviso alle lettrici. — Una signori- na ticinese, di famiglia distinta, e religiosa, di 47 anni, (carattere serio e docile) conoscenza perfetta del te- desco e del francese, con buone no- zioni sull'andamento della casa, es- sendo già stata dama di compagnia presso una Signora di Roma, che è, disgraziatamente, ', defunta '.(ma Un cui ìa famiglia è pronta a dare le mi- gliori referenze), cerca di nuovo un posto in Italia. Le abbonate che .vo- lessero interessarsi per questo capo e raccomandarlo ,,alle loro conoscenze, possono, se credono, dare il nome •della signorina; Piera Nessi, via Sta- zione, 12, Locamo (Ticino, Svizzera'). GIOVENTÙ' I TAL I ANA BRI, TJXTORIOt TJh «9*80 di taglio è cucito per Giovani Fasciste

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