LA CUCINA ITALIANA 1938
10 M CFCTNA TTAITANA GENNAIO 19SS-XVI CONSIGLI A ROSETTA La seravett die miei vicini L'anno è cominciato lietamente in casa dei miei vicini. La salute di Rosetta va migliorando di giorno in giorno. Ogni sintomo preoccupante è ' scomparso. Cessate le nausee, l'ap- petito è tornato. E con l'appetito son tornate le fonzze e il desiderio di darsi da fare. Soffriva troppo Rosetta, nell'ina- zione. Una massaia attiva come lei mal si adatta a farsi sostituire nel disbrigo delle proprie mansioni; spe- cie se chi la sostituisce è una ra - gazza inesperta, una povera poggio- lina che in vita sua non ha fatto altro che raccoglier castagne e star dietro alle pecore. Non bisogna però raffigurarsi la Assunta (la donna di Rosetta si chia- ma cosi) sul tipo della montanar'na che un tempo arrivava in città con le scarpe con le bullette e il vestite di bordato. L'Assunta è una beila figliuola, dalle guance roseo e la ner sona snella e armoniosa. Ha i capei li lunghi — due treccie brune gira te con grazia arcaica attorno alla testa — perchè i genitori non le han- no permesso di farseli tagliare: ma per il rimanente, ha ben poco da invidiare alle ragazze di città. Massaie, leggete LA CUCINA ITALIANA Quando va a spasso, si mette le scarpe col tacco di legno, le calze sottili di rayon e certi vest<tinj sue cinti che sembrano cuciti da una sarta cittadina. Grazie ai moderni mezzi di comunicazione, oggigiorno la moda detta le sue leggi fino nel'e borgate alpestri, per la g o i a delle belle montarine. L'Assunta è anche abbastanza e voluta. Legge corrente, scrive =enzì errori di grammatica, sa che cos'è un libro giallo, ed ha visto qualch» film al cinematografo del paese plv prossimo al suo casolare. C'è andata di nascosto ai nonni, due buoni ver chietti che vedono nel cinematogra fo, per quello che ne hanno sentit< dire, l'anticamera dell'inferno. La Assunta è un'ammiratrice convinte di Greta Garbo e di Shìrlev Tempie Shirley è il suo idolo. Sogna di 1p' a occhi aperti. — Quando ci sarà qualche fllrr della bimba — dice — la signora mi permetterà di andare a vederlo, e >iero? Rosetta sorride. E perche non do vrebbe permetterglielo? La gente d città non vede, no, dietro la schermo, la coda di Belzebù!... Donne e uo- mini, vecchi e giovani, persone spec- chiate e tipi pregiudicati vanno tut ti al cine con lo stesso entusiasmo E anche l'Assunta andrà, in compa gnia di qualche persona seria, a ve dere Shirley e Bob Taylor e qualcbc iltro divo fatalone. Una ragazza che lavora ha dirit to di prendersi via via qualche sva go. Ci penserà Rosetta a far diver •-.ire l'Assunta nei limiti del possibile; ma bisogna che l'Assunta voglia be ne a Folco, sia abbidiente e attenta al servizio; che si studi, di diventare una brava ragazza, capace di dare un valido aiuto alla sua signora quando la creaturina che è per la via, larà arrivata. Per amore del cinematografo l'As sunta promette tutto quello che s vuole: ma qualche volta si mostrp "efrattaria agl'insegnamenti dell.- oadrona. Questa se ne affligge e so- spira. Io l'esorto alla pazienza: — Non deve, no, scoraggiarsi. Rat ti oggi, batti domani, alla fine le rie scirà d'incuneare in quella gregg'a mentalità i principi sui quali deve ; mperniarsi l'opera di una domestica e che messi in pratica con metodo costituiscono un sistema attraversr il quale il servizio si fa più sempli- ce e meno gravoso. Rosetta ribatte: — E quando sarò riuscita a for- mare nell'Assunta la coscienza del la perfetta domestica lei si cercherà -in servizio più rimunerai., vo è mi pianterà in asso E cosi io avrò la orato per gli altri. — Ma è alla nostra vita la ne- :essità di lavorare per gli altri. Un'antica voce l'ha detto ; — Sic vos non vobis. « Cosi voi non per voi fate il nido, augelli »: « Cosi voi, non per voi, fate il mie ie, o api »... E noialtre, povere ina dri di famiglia di quante fatiche ci /ediamo talvolta rubato il frutto da ina fatalità inesorabile? Ma, nel caso dell'Assunta, non è letto, cara Siglinola, che 'a su a ipo lesi pessimistica, abbia un tondamen o di verità. Può darsi che la ra .razza si affezioni a Folco ed a lei e rimanga in casa sua più di quan to si crede. — Dopo tutto — osserva Rosetta - con noi non dovrebbe trovarsi m« le» Qui non le manca nulla: viene trattata con dolcezza. Ha una bel- la camerina... E' un'amore, la camera dell'Assun- ta. Bene arredata, con un bel letti- no candido, i mobili ben tenuti e u- na specchiera dinanzi alla quale la avvenente montanarina pur, ammira- ne la propria linea, gorgheggiando l'aria di Fra Diavolo: — Grazie al lielo, per una serva... Tutte le volte che entro in quella cameretta penso con disgusto a cer- ti bugigattoli senza finestra e per- ciò fetidi e malsani, che un tempo molte famiglie delle grandi citta non si facevano scrupolo di adibire a « camera da letto » per la peri,ina di servizio. Purché il letto c'entrasse, "e n'era d'avanzo. Quando si gi-ava ler le vie di Firenze in cerca di un ippartamento nen era infrea'ie-ite il -aso Che la persona incaricata di "arci vedere il quartiere, ci dicesse: — aprendo una porta ifvpt-a uno sfondo insondabile: — « Qui, ci può benissimo dormine la donna di ser- vizio... ». E la cosa pareva naturalissima. Era il tempo in cui certe famiglie il credevano in diritto di Mmitare al 'a « serva » il pane e la libertà, e .di -legarle ogni diritto civile e umano. Oggi che quesb diritti sono rico- nosciuti anche ad un'umile pecoraia, nochi, credo, oserebbero far dormine 'a loro domestica in uno stambu- gio privo d'aria e di luce. Sarebbe assurdo pretendere che a l utte le domestiche fosse assegnata •<na Camera elegante come quella Bell'Assunta. Tutte però hanno il di- gi to di. riposarsi in un buon 'etto, -'elle fatiche della giornata. L'As- sunta è sodd'sfatt ; ssìma de! suo let- tino. Ci dorme così bene' E ci fa '•»nti bei soo'ni! Forse nel sonno rji- -pde i declini erbosi lungo, i quali 'i.ceva pascere le pecore. E forse iofrna la sua Sh'rlev che — vestita pastorella intemreta un nuovo *Mm a sfondo silvestre, e corre die- dro alle necore ribelli. e-ri^prido co- me gridava lei : — Trucci, là! FRTOA. .—„...p^^ ij„ujili.i:MHumMi»U' fi<ii«>Jiw umutiLiJJu' JUI • mi IJI»— | | U n ' a m i c a d ì l , u l , f e jjjjj I l ' e s e r e ? l ' o t t i m a iijjj || Crema "Gioconda!" ¡1 ::::: CREMA Ili:- | GIOCOMìAL 1 :••:!; L A N E M I C A l i jjjjj D E L L E R U G H E ¡ |
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