LA CUCINA ITALIANA 1938

LA CUCINA ITALIANA M- fw- . -O 1938-XVI bano esser fatte. Nonostante l 'enor- me daf fare ce debbono darti le tre creaturine, tu potrai benissimo sbri- gare il tuo lavoro, solo che tu vo- glia importi un metodo preciso, e ap- plicarlo tutti i giorni, senza affret- tarti ma senza perder tempo vana- mente: avendo sempre presente che si e.pre la bottiglia per fare sprigio- nare ' l 'aria racchiusavi ed immetter- ne altra, ciò che faci l ita la fermen- tazione. Un mese dopo . il latte è tut- to cambiato in buon aceto. Allora si passa attraverso un panno e si con- serva in bottiglie. Anche dal siero del f ormaggio si ottiene con poca Abbonata, dì Firenze. — E' vero, tutti i terrazzi fiorentini sono, o me- glio direi erano ornati di gerani. Ma è proprio il geranio o il geranio edera, cho. lei giudica troppo comuni, che sono le piante più facili a piantare (basta un rametto messo lì, in pri- mavera) e anche, fino a quest'autun- no scorso, le più economiche. Ce ne L A POS TA DI N I N A Infelice... perchè deficiente. • — Ca- ra sicilianuzza bella, che ti trovi spaesata e con un marito brontolone (ma quale marito non è un po' brontolone, ami ca mi a? Vorrei poter indire un referendum veramente se- greto,..) non ci sono libri che possa- no darti quello che ti manca, e che tu devi per f orza trovare, se vuoi assolvere degnamente la tua santa missione di sposa e di madre; non ci sono, vogl io dire, libri che inse- gnino ad aver fiducia in se stessi. Sei tu che devi incominciare a dir- ti: io debbo essere, io vogl io essere e sarò una massaia perfetta. Tu hai la gioia infinita di possedere tre creaturine, ed un marito brontolone, ma che ti ama. I tuoi bambini, se saranno educati da te, se sentiranno da te parole dolci, consigli amore- voli, cresceranno buoni e bravi. A tre anni, a quattro anni, che cosa vuoi che comprendano e sieno molto sa- vi i? Quale trattato di pedagogia può sostituire il divino amore materno? Essi sentiranno quanto tu li ami, e per non farti soffrire saranno buoni. Quanto alla casa, credimi, è que- stiona di metodo. Nessun libro può insegnarti quali , faccende debbano esser fatte per prime, e come deb- noi dobbiamo, ad ogni costo, sempre, compiere tutto il nostro dovere. Ve- drai che, se ti imporrai da te una regola fissa e inderogabi le: alzarsi ad una data ora, incominciar subito la propria pulizia, poi quella dei bam- bini, poi le faccende successive al pasto, e così via, senza affannarsi, senza far confusione, ma senza per- der tempo, e se ogni giorno farai le medesime cose alla medesima ora, tutto ti diventerà normale, metodi- co, piacevole, semplice. Io sono come quei rarissimi medi- ci che non ordinano medicine, ma da.nno. un suggerimento e un sorri- so; non comprare libri, non ne hai bisogno: cerca di esser sorridente e serena, fà che tuo mari to trovi i bimbi puliti, la casa in ordine, la mogliettina buona, allegra, alacre, volenterosa. É anche lui smetterà di brontolare... Signora Anna. — La ringrazio per sua ricetta che mi affretto a pub- blicare tanto la trovo utile. Dunque l 'aceto di latte si ottiene nel seguen- te modo: aggiungere 6 cucchiaiate di acquavite ad un litro di latte: te- nere la bottiglia, ben chiusa, in un ambiente caldo. Ogni 5 o 6 giorni spesa un aceto superiore a quello che si trova nel latte puro, facendo fer- mentare il siero con lo stesso pro- cesso suddetto. Mamma di Gioia. — Un bacione a Gioietta, lasciala correre e non sgri- darla troppo per questa sua esube ranza. Debbono essere insopportabi- li così! Quanto ai vestiti che rovina in giardino ho visto l 'altro giorno in dosso ad una bimba dell'età della tua in una sfilata di monelli, in una grande casa di Mi lano (c'era un fit- to raduno di Signore elefant i) un pigiama mol to pratico. I pantaloni sono in canapa a quadri rossi e bian- chì, con la tasca davanti, le bretel- le, la cinturina, in canapa a quadri bianchi e, verdi. Una semplice blusi- na bianca completava una elegante tenuta che poi farle indossare anche a Viareggio. La tua villetta richiede una giardiniera come Gioia: che de- vasti e crei, «he sconvolga e susciti. Antonina dì S. Remo. — Se tu leg- gessi attentamente la Cucina, ti sa- resti accorta che di f ormaggio di pa- tate ho già parlato almeno due vol- te. Ripeterò la ricetta. Ma non ci sarà pericolo che debba sentirmi scrivere, f ra qualche giorno, da « i 'S Luisina di Sarrari; scuse. Nina, co- me si fa il f ormagg io ai patate? Per- chè, come disse quel tale che gira- va sempre i due pollici uno intorno all'altro « s o fare anche qualcos'al- tro: per esempio girarli all ' incontra- r i o » . Dunque: patate, bollite, sbuc- ciate, passate: aggiungere latte rap- preso che non sia disfiorato, quanto è il peso delle patate: mescolare tut- to insieme, condire con sale, lauro e chiodi di garofano pesti. Copri be- ne il recipiente, lascialo stare uti giorno in riposo, finche fermenti, f o rma delle piccole caciuole che di- venteranno sempre più buone collo invecchiare.

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