LA CUCINA ITALIANA 1938

6 LA CUCINA ITALIANA GIUGNO 13 3S -XVI Un regalo di no^ge Una nostra cara abbonata, la si- gnora Graziella Perna di Pavia, ha avuto un'idea graziosa: ad una sua giovane amica, che si accingeva a realizzare il suo sogno d'amore, spo- sandosi, ha regalato... un abbona- mento alla Cucina Italiana: «aff in- chè — essa ci scrive, gentilmente — nell'inizio della sua vita matrimonia- le essa trovi in questo nostro gior- nale l'aiuto che le è necessario per affrontare il compito che l'attende ». La signora Perna aggiunge: — « Vorrei lanciare l'idea, alle abbo- nate tutte, di offrire sempre, alle sposine conoscenti, e non abbonate, il regalino utilissimo... e, siamo sin- cere, di ben poca spesa ». E' questa, dicevamo, della nostra amica di Pavia, un'idea graziosa: e noi ne sentiamo tutto il significato. Offrire ad una giovine sposa un gior- nalino come il nostro, che abbiamo voluto consertare cosi semplice, cosi modesto, appunto perchè mantenes- se intatto il suo valore di vade-me- cum per ogni donna italiana, anche per le meno favorite dalla fortuna — vuol dire ricordare alla futura madre di famiglia che, al di sopra delle disuguaglianze economiche, del- le disparità di condizioni sociali, di educazione, di cultura, di ambiente, tutte le donne sono uguali dinnanzi alla santità del loro dovere; ch'è quello di essere buone spose, fedeli e devote, econome e operose: e buo- lìiesìme madri, intelligenti, sagaci, ac- corte, premurose, diligenti, amorosis- sime. Questo comune denominatore, il dovere, ha nel nostro giornale — che cerca la sua diffusione non nel- la sontuosità della veste tipografica, e nella molteplicità dei colori, ma nella santità degli scop iche ci sia- mo prefissi e nel fervore con cui li perseguiamo — il suo araldo tenace. E' bene che, pur nella letizia delle cerimonie nuziali, nell'orgoglio delle esposizioni dei regali signorili, o nel- la commoMone ìntima, raccolta, del- le nozze più modeste -— questo gior- naletto sia presente, ad affermare che la sposa, sa quanto, della feli- cità futura sua, del suo sposo, dei suoi figli, dipenderà dall'ardore dallo zelo e dalla perseveranza con cui la giovine padrona di casa si accìnge- rà a campiere tutti i suoi doveri di oculata e paziènte amministratrice del benessere familiare. Ringraziamo la gentile amica lon- tana; e ci auguriamo che la sua idea trovi presto, dovunque, una larga-ap- plicazione. LA POSTA DI NINA Padre pisa,no. — Conosco, di fama, molti collegi femminili, tedeschi o svizzeri, ma non ho veramente una idea del luogo dove potrebbe la sua signorina trovare ospitalità, insegnan- dovi materie letterarie italiane, per impratichirsi intanto della lingua e della letteratura straniera. Nè credo che le nostre Autorità consolari po- trebbero occuparsi di ricercare que- sta sistemazione per la sua figliuo- la. Se fossi in Lei manderei, a mezzo della U. P. I., o per altro tramite, una inserzione redatta in tedesco, ad un giornale germanico, e ad uno di Zurigo: le autorità nostre, o anche semplicemente i nostri connazionali, amici ed abbonati, potrebbero poi giovarle assumendo informazioni sul- la serietà, correttezza etc., dell'am- biente in cui la sua figliuola dovreb- be recarsi. In una parola: cerchi prima coi mezzi che sono a disposi- zione di chiunque, il posto, E' sol- tanto allora che si può, nell'interes- se di una giovine e brava fanciulla italiana, domandare alle autorità o agli amici informazioni per sapere se la fanciulla italiana, recandosi in qùel determinato posto ad assumere quel determinato impiego, può trovarsi a suo agio. Puntino sul mondo. — Caro « pun- tino » soave, io non ti avevo dimen- ticata, e sono tanto contenta che la mia piccola ••¡osta abbia potuto por- tarti, anchi quando le risposte era- no dirette ad altre abbonate, un po' di distrazione o di utilità. Ma sono più contenta della buona notizia che la tua lettera mi porta. L'uomo che tu hai accettato come futuro compa- gno della tua vita non può non esse- re degno di te, della gentilezza del tuo animo, del tuo coraggio e dèlia tua fede. Insieme, voi affronterete le battàglie dell'esistenza, e vincerete, e la felicità sarà vostra., sempre nel- la casa e nei figliuoli che verranno a santificare il vostro amore. Eccoti ora le indicazioni che mi domandi; Credo anch' io che due coperte di sòf- fice lana, due piumini, e una coper- ta colorata possano bastare. D'al- tronde, se abiterete nell'Italia set- tentrionale avrete certamente una ca- sa riscaldata. Si, i piumini, o copri- piedi non sono più tanto di moda: ma sono comodi, sono economici, e possono essere graosi. Direi di farli come tu stessa suggerisci, e del co- lor rosa pallido. La coperta « copri- letto » potrebbe invece essere con un piano verde tenue, e tre bordi, uno giallo, uno rosso, ed uno rosa-clcla- mino. Ricordo un copriletto vivace, di quei colori lì : e sul piano della coperta erano applicate delle stelle multicolori, di tela. L'effetto era vivace ma non vol- gare. La camera era, nel resto, tutta

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