LA CUCINA ITALIANA 1938
e la La civiltà 1 tre familiari, inseparabili oggetti che f ormano i a «posata da tavola, non percorsero insieme il cammino della civiltà; satelliti della più gran- de storia la seguirono, obbedienti, nelle sue alterne vicende: nella luce del progresso e nell 'oscurità della barbarie. Dei tre oggetti il titolo inconte- stabile d'anzianità, che gli stabilisce un aristocratico primato, spetta al coltello, lo strumento che venne in aiuto all 'uomo nelle epoche primiti- ve, quando egli aveva solo i denti, gl ' incisivi specialmente e i canini, per spezzare l a carne e gli altri cibi.' La sua origine si iperde nelle neb- b'e della preistoria; infatti nell 'epo- ca neolitica l 'uomo seppe foggiarsi lame di selce affliate e taglienti da ambedue i lati 0 da uno solo; que- st'ultime possono considerarsi la for- ma rudimentale dell'usuale coltello. La struttura caratteristica di que- sto strumento: una lama metallica tagliente da un solo lato, fornita di un manico, incominc iò a trovarsi nell'età del bronzo e rimase presso- ché immutata nei secoli. La Bibbia menziona, della posata solo il coltello. Esso servì nei leg- gendari banchetti degli Assiri, dei Persiani, degli altri popoli che. nei tavola tempi antichi raggiunsero un grado elevato di civiltà. Esso fu spettatore inerte dei lussiosi festini di Semira- mide, di Sardanapalo. di Ciro, e ; stimone insensibile dei frugali pasti di Gesù con gli Apostoli, presente al miracolo di amore compiuto da Lui nell'ultima cena, la vigilia della sua Passione. Negli affreschi, nelle tele che raf- figurano tali sublimi riunioni, come in Leonardo, nel Tintoretto ecc. se una posata è visibile è solamente il coltello. Nel suo lungo cammino attraverso i secoli il «« cultellus » dei latini si diffuse, prese f orme e .nomi diversi secondo l'uso al quale era destinato strumento di guerra, da taglio, da sacrificio, da pane, da carne, per la cucina delle unghie ed altri ancora. L'antichissima lama di selce si cambiò prima in lama di bronzo, ,poi in lama di fer-ro fino ad arrivare al progresso di oggi che ha inventato anche per i coltelli d a tavola, l'ac- ciaio inossidabile. Come ausilio delle mani per man- giare con decenza, ebbe maggiore e minore voga a seconda dei paesi e delle epoche; in Grecia, ai tempi omerici, é a Roma anche ai tempi della Repubbl ica, nei grandi ban- chetti il suo uso era l imitai» per il commensale, .perchè la carne veniva presentata dagli schiavi in piatti se- parati per ognuno, già sminuzzata dagli scalchi. (Scissores). Questa consuetudine, aveva porta- to nei banchetti maggior decoro e miglior contegno, fu dimenticata nel Medioevo, nel quale si tornò al piat- to comune a tutti o due o tre perso- ne almeno, con la carne non sempre spezzata minutamente. I manici dei coltelli furono og- getto di speciali cure; spesso la fan- tasia umana si unì all'arte più pre- gevole per ornare la materia di cui erano fatti: legno, avorio, corano, metalli preziosi, di ceselli, d'intarsi e di gemme; non mancarono i motti augurali e i monogrammi dei pro- prietarii, specialmente in quelli da tavola. Nel tredicesimo secolo, quest'arte aveva già raggiunto la massima raf- finatezza. l ì pregio artistico dei coltelli ita- liani non fu mai inferiore a quello dei coltelli stranieri, e accanto alle lame di Toledo e di Scheffleld man- tennero alto sempre il loro primato quelli di Brescia e di Milano . . VIRGINIA OTT vi g a rmJwi la qualità di VEGEDOR, l'estratto composto concentrato a base Vegetale che la Comp. Italiana Lie- big S. A. ha espressa- mente creato per la sana cucina italiana. VEGEDOR. prodotto autarchico, signi- fica brodo eccellente, minestre sapo- rite. gustoso condimento di ogni cibo. VIEEDOR ESTRATTO COMPOSTO CONCENTRATO A RASE V E G E T A LE mp ,JtadianaMe èiaS.&. ìliita h a
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