LA CUCINA ITALIANA 1938

1S_ LA CUCINA ITALIANA GIUGNO. 1938-XVI Gentile Signora Direttrice, • Ba più tempo ho in mente di man- dare; qualche ricetta per la sua sim- patica « Cucina » che è diventata, or- mai, il giòinaie indispensabile a .tut- te lè dònne Italiane; ma sempre-m'è riuscito difficile trovare il tempo di- sponibile, avendo una famiglia abba- stanza numerosa; 6 figli, suocera ed una,' cognata. Ma, facendo uno strap- po alle abitudini e raccogliendo l'in- vito dèlia Signora Frida, mando an- ch' io la lista del pranzo di Pasqua, Sono piatti semplici e forse comuni e se possono interessare, siamo sicu- ri della riuscita. Nei paese dove abi- tiamo non è facile' procurarsi cose di lusso, come nelle città. Dobbiamo a- dàttarci e sfruttare i prodotti loca- li. Del resto, per noi, vi è forse più merito, perchè dobbiamo preparare tutto 'da noi; salsa di pomodoro, pe- peroni crudi in bottiglie, olive nere e verdi, schiacciate e in salamoia; sa- lami, marmellate e tante e tante al- tre cose. Cercherò di trovare il tempo per scrivere qualche . ricetta anch'io, Mi sembrerà di essere vicina a tan- te amiche, specialmente di paese, che come me passano la maggior parte delle giornate a disbrigare tahte fac- cette. . I Gradisca tanti ossequi e mi < scusi Abb. ÌI . 3ieSH FRANZO DEL "GIÓRNO DI PASQUA ! Stracciatella in brodo di pollo ; Timpano di riso — Spezzato d'agnello ! eon piselli =- Frittura mista Torta j di pssta reale con crema e ciambel ' le Pasquali ocgzhupe, stracciatelle col brodo. •— Prepa fato un buon brodo dì pollo, al mo- mento di servirlo ho sbattuto quattro torli d'uovo, con poco formaggio u «ef jdoli col brodo bollente e serven- done una scodella a persona. Spezzato d'agnello. — Preso un co- sciotto di agnello circa grammi 750, i'ho lavato e fatto a pezzi: i'ho :tda gfiato in un tegame con su^na fi con un po' di cipolla affettata fine e l'ho fatto rosolare leggermente, Ho unito il contenuto di una bottiglia di salsa di pamodo™ l'ho lassiate euocere lentamente, preparando intanto li ri- so, per il Timpano. — Cotto il riso in acqua salata, grammi 500, l'ho lasciato raf- freddare, indi l'ho impastato con (fue uova intere, un mestolo da ragù, po- co prezzemolo e formaggio grattugi giato (tre cucchiai). Ho unto di su- gna un recipiente capace, cospargen- dolo di pane grattugiato: ed ho for- mato un timpano alternando strati di riso, con pezzetti di uovo sodo, pez- zetti di salsiccia, fettine di formaggio fresco, e polpettine fatte con canne trita d'agnello, poca mollica di pane," Diciamol a duenqu al vàerit La ver i tà è c he tutti i pur gan ti senza e c c e z i o ne i r r i tano p iù o m e n o s t oma c o ' ed - intestino e c he senza questa i r r i t az i one non p u ò aver l uogo l ' a z i one pu r g a t i l a. E allora come regolarsi ? Al l ora Insogna p r end e re OGNI G I O R NO tuia' purga di az i one lenta ina rad i ca le e c omp i e ta c he tenga s emp re s g omb ro l ' intes t i- n o , d i s t a c c ando an c he le mat er ie ve c ch ie senza la mi n ima irrita» z inne uè il più p i c c o l o d i s t u r b o: per ques to a b b i amo, p r epa r a to le Past igl i et te Br i o s c bi rego l at r i ci de l i o s t oma co e de l l ' i n t e s t i no, c he si po s s ono p r ende re in qua l unque m o m e n t o anche ma n g i a ndo c e l i e éi v e n d o no in tutte le f i l i -macie a 2 l ire la scatola c he dura 20-30 g i o rn i . Ri c o r da t evi c he qua l unque ir- r i taz i one eserc i tata spesso sul no- stro o r g an i amo, "prima o po i si paga A CH I L LE B R I O S C H I & C M I L A N O tóviu. a, m miìmi) . N II* • IW-M-WI ' uovo e prezzemolo e indi cotte in po- co sugo della spezzato. L'ultimo stra- to di riso l'ho cosparso di pane grat- tuggiato, passandolo a cuocere nel fornello della cucina- economica. Piselli. — Dopo sgusciati e lavati li ho messi in una terrina con su- gna, poca cipolla ed una fetta di pan- cetta di maiale, a dadini. Fritto misto. _ Ho adoperato car- ciofi, lessati a spicchi in acqua sala- ta, dorati nell'uovo e fritti in olio bol- lente, ricotta (come da ricetta della « Cucina » dì Aprile) asparagi selvag- gi o arucoli, come li chiamano qui, Dopo averli lessati, li ho tagliati a pezzettini ed. impastati con poco uovo e formaggio e. ne ho formate delle crocchette che ho passato nell'olio bollente. Ho frìtto poi del fegato dì agnello tagliato a striscioline, salato, infarinato, dorato nell'uovo e fritto nell'olio. Dolce. — Ho preparato una forma di pasta reale (come la ricetta della Sig.ra Caggero del mese di Febbraio 1937) però con sei pova. L'ho divisa in tre parti, mettendo sopra una dì esse della crema al cioccolato, pre- parata con un torlo d'uovo, 60 gram- mi di zucchero fino, 80 grammi di bur- ro freschissimo, due cucchiai di cacao | stemperato nel latte. Sull'altro strato ! ho , steso della crema pasticcerà ab- bondante. Ho ricomposta la torta e ' 'ho coperta, di zucchero caramellato. Salsa vellutata (per chi noi sappia). - Sciogliete un cucchiaio di fecola di , patate in un po' di brodo condensa- I to, versatelo poi in una casseruolina | di brodo a bollore. Rimestate bene j con cucchiaio dì legno, incorporan- dovi burro a pezzetti ( sale e pepe. Tordi, ai tartufi. — Cuocete allo spiedo sei tordi od altra selvaggina: sventrateli ed acconciateli con cura sul piatto cospargendoli di un tritu- me di tartufi salati e salsa di bescia- mella, Poi servite. Calamuie e seppie fritte. — Lava- teli bene e puliteli, tagliateli a filet- ti, infarinateli. Mettete sul fuoco u- na padella con molto olio e quando

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