LA CUCINA ITALIANA 1938
LA CUCINA ITALIANA - Pag. 10 avvvvwvvwvvvvvvvwvvvvviwvwiwv ^^ ]o Lugl io I938-XVI J l cdimzntazlavtt m t f t t euza IL MEDICO DELLA " C U C I NA ITALIANA' d i molte malattie Ogni agente capace di far ritornare l'organismo dallo stato morboso al sano viene da noi considerato come un rime- dio; perciò l'alimentazione, potendo in molte circostanze contribuire validamente al risanamento di moltissime malattie, merita di essere considerata parte impor- tante, se non esclusiva, della loro tera- pia. Se un'errata alimentazione può con- durre a conseguenze morbose, l'alimen- tazione Sobria ed opportuna può invece diventare un valido mezzo di cura, e costituisce ciò che oggi diciamo la terapia alimentare, o ancora meglio la potremo chiamare alimentazione terapeutica. Questo indirizzo terapeutico che an- cora oggi torna ad essere preso in gran- de considerazione, non è nuovo, ma di esso abbiamo notizie in antichissimi trat- trati e codici. Infatti possiamo conside- rare come veri e propri precetti di te- rapia alimentare molte delle prescrizioni della Bibbia che in determinate epoche dell'anno impongono il digiuno e l'aste- nersi di alcune determinate vivande. Co- si in Francia al tempo di madame de Pompadour il famoso Monthier prepara- va dei manicaretti capaci di conservare la bellezza specie (nuliebre e di fare guarire i malati più gravi. Allora. si aveva un concetto vago ed impreciso degli elementi che costituiscono i diversi cibi e degli effetti che essi pos- sono apportare, quindi il rimedio veniva consigliato empiricamente e, tante volte, senza rendersi ragione della prescrizione fatta. Oggi invece che il processo dell'a- limentazione è stato studiato Scentifica- mente, e tuttora si ricerca e si studia, affermo che ogni medico può intervenire efficacemente in ogni processo morboso con la prescrizione di una dieta terapeu- tica, che molte volte, anche da sola, vale a debellare innumerevoli processi mor- bosi. Il compito di trattare integralmente e scientificamnete questo argomento non è facile ne breve, nè tantomeno potrebbe svolgersi nelle pubblicazioni, sia pure pe- riodiche, di un giornale. Io debbo ac- contentarmi di accennare qui alla con- cezione più moderna e più convincente dell'alimentazione intensa come fine te- rapeutico. Il criterio curativo a base alimentare per la sua semplicità ed efficacia è andato mano mano diffondendosi, ed il proto- tipo delle malattie che richiedono tale si- stema curativo è certamente il diabete. Sopprimere gli idrati di carbonio, (fari- nacei, zucchero, ecc.) come conviene nella cura del diabete, è un ridurre di due terzi la disponibilità degli alimenti da usarsi; perciò compito precipuo del me- dico è di alleviare all'infermo la mono- tonia della scarsa scelta di vivande che gli è concessa, suggerendo sia surrogati innocui dei cibi proibiti, sia consigliando svariate maniere di allestire le vivande che il diabetico può consumare. Così lo Sternberg consiglia di adoperare invece delle comuni farine un composto otte- nuto disseccando e triturando le parti tendinee dei muscoli, ed il Le Goff con- siglia, invece del pane, un pasticcio di polvere di mandorle amalgamato con uo- va e bicarbonato di sodio. Oggi si ritiene che il diabetico possa guarire perfetta- mente con la cura dietetica, la quale è fondata sulla rieducazione funzionale degli organi glico-regolatori, dosando opportuna- mente la quantità non solo dei cibi per- messi al diabetico, ma anche degli stessi carbo-idrati, che non bisogna bandire del tutto dalla dieta, Non si può stabilire una dieta particolareggiata per tutti i diabe- tici, perchè l'indice di tolleranza per i carboidrati, va ricercato individualmente, Si rende noto che in questi giorni furono arre- state diverse persone per vendita di circa 500 mila càchets di Kal- mine con bustine completamente falsificate col nome di Brioschi ed identiche in tutto alle nostre e contenenti una miscela di nessuna efficacia, con gravissimo danno alla vecchia reputazione del no- stro prodotto e alla salute del consumatore. Chiunque comprando Kalmine in qualunque posto trovasse il prodotto inefficace o avesse dubbi stilla genuinità del rimedio, è pre- gato di mandarci la bustina e possibilmente il cachet e sarà da noi indennizzato di qualunque spesa. Ringraziamo fin d'ora. ACHI LLE BRIOSCH! fk C M I L A N O e quindi caso per caso, volta per volta va prescritta la cura alimentare. L'obesità è un'altra malattia per la quale la terapia quasi esclusiva è quella alimentare. In essa si debbono evitare i farinacei, i legumi e tutti gli alcoolici, mentre delle altre sostanze si deve con- sumare quella quantità minima che con- senta il non accumulo di adipe, ma non indebolisca l'organismo. Non meno importante è l'opportunità della cura dietetica nella gotta e nell'ar- trite, nelle quali tante volte basta allonta- nare dalla tavola la carne, il vino e ri- durre gli altri alimenti perchè gl'infermi abbiano un giovamento evidente senza al- tre cure. In tutte queste malattie' di alte- rato ricambio, non basta evitare l'accu- mulo nell'organismo di riserve nutritizie, ma occorre anche provvedere al discarico di esse, facilitando l'espulsione del mate- riale di rifiuto. In tutte le malattie di cuore e di reni grande vantaggio si apporta riducendo, nell'alimentazione, i liquidi, che aumen- tando la massa sanguigna, stancano il cuo- re ed i reni. Invece, limitando l'uso delle bevande a sola poca acqua, si fa uso delle cosiddette minestrine-somma, capaci cioè di racchiudere, in poco volume, molte unità nutritive che possono essere dige- rite ed assimilate senza stancare gli or- gani malati. Tut te le droghe, gli alcoolici ed in ge- nere i cibi eccitanti vanno esclusi dal- l'alimentazione degli ammalati degli or- gani digerenti (stomaco, intestino, fega- to) nei quali una dieta semplice, som- ministrata a distanze regolari di tempo riesce eminentemente utile coadiuvando efficacemente le altre cure occorrenti. Ed infine, come un'alimentazione cat- tiva predispone alla tubercolosi. O ne è addirittura la causa occasionale, così d'altra parte nei tubercolotici la visita- zione è caposaldo della loro cura, e tante volte, specie nelle forme iniziali, una dieta opportuna e bene eseguita,. da sola è sufficiente a portare l'organismo a rea- gire al terribile morbo. Così in parte si spiegano tanti e tanti casi di guarigione spontanea della tubercolosi. Da questa mia rapidissima esposizione sull'alimentazione, sia essa causa o cura di molte malattie, si può rilevare quanta importanza si attribuisce oggi alla dieta dell'uomo sano o malato, e ci si spiega perchè trattati e trattati si scrivono su questo argomento. Io penso che efficace sarebbe però scri- vere anche una serie di ricette di pre- parazione delle varie vivande confacenti alle diverse categorie di uomini, sieno essi sani per non ammalarsi, sieno ammalati per guarire, raggiungendo così lo scopo di alleviare la tanto temuta monotonia alimentare che è sempre causa importan- te di errori dietetici. D o t t A R i n i
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