LA CUCINA ITALIANA 1938
1° Set tembre 1938-XVI 4 v m m m v v v w w v w w » v R m w v H W w m v v v v m M w n v w i « w \ vv Pa g . 21 - L À C U C I NA I T A L I A NA zata di farina, met tendovi sopra delle ci- liege, pere, susine sciroppate e legger- mente infarinate. Va cotta a fuoco lento. Marmellata di Rabarbaro Si puliscono gli steli di rabarbaro (che non siano ingialliti) togliendo la pelle e le filamenta; si tagliano a pezzetti lunghi due o tre centimetri e si mettono in un tegame piuttosto basso. Per ogni chilo- grammo di rabarbaro si aggiunge un quarto di litro di acqua, poi s; copre il tegame (che deve essere resistente agli acidi) e a fuoco lento si fa bollire rime- standolo di frequente f inché si sia formata una pasta bruna e compatta. Si passa per il setaccio, si. pesa, si rimette nel tegame e vi si aggiunge eguale quantità di zuc- chero poi si rimette sul fuoco moderato per fare incorporare bene lo zucchero, dopo di ciò la marmellata è pronta e si pone in vasi che si tengono aperti per due giorni. Indi si pone sulla marmel lata una carta bagnata di alcool e si chiude il vaso col suo tappo. Sarà bene guardare di frequente lo stato della marmel lata, nel caso che non la si adoperi entro breve tempo. Se per caso al disopra fa- cesse uno strato di muf f a, allora si rifà bollire. + Signora Silvia Kenny Levik, (Alessan- dria d'Egitto). —' 1 Secondo il vostro desi- derio pubbl ichiamo di nuovo, integral- mente, la ricetta del Cake. Ingredienti: Farina finissima gr. 500, burro grammi 500, uova pesate col gu- scio 500 grammi, zucchero 500 grammi, uva passolina nera 500 grammi, una pas- solina gialla grammi 500, ciliege, cedro, arancio e limone canditi tagliati a pez- zettini fini 500 grammi, un poco di sale. La scorza di *un limone fresco grattata, il sugo di mezzo l imone, un bicchierino di l iquore, 25 grammi di l ievito in pol- vere. Procedimento : setacciare farina, sale e lievito. Si lavori bene il burro poi si ag- giunga lo zucchero e il liquore. Quando si avrà una crema soffice si aggiunga la scorza grattata ed il sugo di mezzo limo- ne. Poi si metta un uovo e un pugno di farina, così sempre lavorando si pro- ceda fino alla fine degl ' ingredient i, in ultimo si aggiunga tutta la frut ta mischia- ta ed infarinata. Si versa' subito nelle forme precedentemente spalmate di burro e foderate di carta pergamena. Anche questa si unge col burro, si passa subito al forno non troppo caldo. Sciroppo di Tamarindo Ingredient i: polpa di tamarindo etto- grammi 3,500; acqua Kg . 1,6601 zucchero Kg . 1,250; limoni freschissimi n. 6. Si fa bollire il tamarindo (che deve es- sere di ottima qualità) nel l 'acqua, per mezz 'ora, senza mai rimestare: indi si leva e si passa per due volte attraverso un canovaccio. Si rimette al fuoco ag- giungendovi lo zucchero e si fa bollire per 20 minuti e appena levato dal fuoco vi si strizza il sugo dei sei limoni. Poscia quando è ben raf freddato, ci si mette la scorza dei l i — - - - ' - q i m i lasciando- Uno squisi to bud i no di f rut ta che si presenta con mo l ta e l eganza per 24 ore. Il succo ricavato mettilo in una casseruola, ed aggiungivi egual peso di zucchero. Fa bollire fino a quando non fa più la schiuma, indi lasciala raffred- dare e metti in bottiglia. Pesche in conserva Prendi un chi logrammo di belle pesche non troppo mature; puliscile bene dalla lanugine; tagliale in sei spicchi se grosse, in quattro se medie; non pelarle e togli il nocciolo. Metti il tutto in un vaso con tappo smerigliato in cui già sarà stato messo: zucchero etti tre; alcool fino etti due. Chiudi bene'. Dopo circa un mese le pesche sono pronte da mangiare. Pos- sono conservarsi anche per un anno. vela in infusione 12 ore. Dopo di che lo sciroppo s' imbottigl ia. Torta alle frutta T r e uova; il peso di tre uova in zuc- chero; il peso di due uova in farina; il peso di un uovo in burro fresco; una presa di sale. Mescolare per un quarto d'ora i tuorli con lo "zucchero, indi le chiare montate a neve, cont inuando a mescolare per altro quarto d'*ora. Poi' ag- giungere la farina attraverso allo staccio, adagino: ed in ul t imo il burro liquefatto (non però caldo). Si versa la miscela in una forma spalmata di burro e spolverì i- LA POSATA PER INSALATA i LA CUACIN ITAALIAN | D i r e t teo r ATHSO GAS TEON BANI T ) { Cond i r e t t r i c Pr.of FANY N DIiN j J Giornale del le famigl ie e del ie ( ; donne ital iane p e r l a indìpen- j i denza economi ca * | Esce il i° d'ogni mese ( ì Un numero cent. 50 - Abbo- | ( namento annuo L. 5,30 - E- j i stero L. 10. - Inserzioni L. 4 I al millimetro. } l Rivolgersi all'Amministrazione della J ) CUCINA ITALIANA - Roma Vìa Cas- 5 alodoro, 15 - Teletono 360-935 } — Mo l te ma s s a ie 11011 d a nno t r oppa imp o r t a n za a l t a s c e l ta de l la po s a ta por i n s a l a t a; eppure è p r o v a to che da, que s ta ne g l i g en za de r i v ano mo l t i d i s t u r bi i n t e s t i na l i. LA POSATA, DI METALLO, a contat to con s o s t anze a c i de e de l l ' a r i a, produce sa l i e os s i d i ' f o r t emen te noc ivi. LE POSATE DI MATERIE ART I F I C I ALI (specie di Ga l a l i t i ! ), per l a lo- ro tor te poros i tà as sorbono ma t e r ie che poi si decompongono i n f e t t a ndo le v i vande. So l t an to LA POSATA DI CORNO è r e f r a t t a r ia a. qua l s i a si a z i one chimi- c a e qu i ndi d o t a ta di a l te q u a l i tà ¡igieniche. Ogni f am i g l ia dov r ebbe li- sa re questa posata che si trova in ogni neo-ozio di Casal inghi 0 Terragl ie. chero, il sale, il bicarbonato e poi si ag- giungono gli altri ingredienti per fare l ' impasto che deve risultare duro come quello della sfoglia. Si divide poi questo impasto in 6 o 7 parti, che si tirano col matterello fino allo spessore di 5 millimetri. Si punzecchiano con una forchetta e si met tono a cuocere in una taglia di terracotta già riscaldata. In pochi minuti ogni piadtna è cotta. Sciroppo d'uva Un' al t ra cara abbonata di Reggio Emi- lia, la signora Erminia Ponti Bassi, ci manda queste cinque ricette di stagione: Prendi del l 'uva acerba ma ben forma- t a : sgranala in un recipiente di vetro; spremila bene bene, poi lasciala riposare
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