LA CUCINA ITALIANA 1938
Gelati, gelati, gelaat 1° Ottobre 1933-XVI vvvv\vwvvvvvvwi/vyvvvvvvvvvvvvvvviM^ Pag. 5 . L A CUC I NA ITALIANA! mente, imprimono al composto un. movi- mento uniforme, evitando la coagulazione dell'acqua contenuta in ognuno dei pre- parati, e la precipitazione della parte den- sa e zuccherina. Si prepara il composto a caldo, se si tratta di crema con uova, qualche ora prima. E si lascia raffreddare. La misce- la frigorifera si fa mescolando ghiaccio triturato e sale da cucina. (Si può ricu- perare il sale facendo, poi, evaporare l'acqua). Il composto non deve riempire intieramente la gelatiera, perchè conge- lando aumenta di volume. Prima si met- te il composto, poi si dispone intorno la miscela di ghiaccio e sale. Bisogna far attenzione che il sale non entri nel gelato. Eccovi la ricetta della crema, che è il gelato tipico, più di f fuso: si stemperano dei tuorli d'uovo nella cre- ma di latte, con zucchero a sufficienza. Si mette al fuoco il composto (meglio se a bagno-maria) rimestando senza lasciar bollire. Quando la crema è densa si ag- giunge un po' di vaniglia, o un po' di scorza di limone grattata finemente. Si mescola a caldo e si lascia raffreddare fino al momento di mettere rella gelatie- ra. Occorrono ricette per gelati di frutta? Sono qua. Maria Rieger Perel Signeor Il vero segreto per conservare il corpo sano e la carnagione fre- sca e giovanile, consiste in lina accurata toilette intima con irri- gazioni giornaliere di Lysoform I, deodorante rinfrescante, che di- strugge ogni sorta di fermentazio- ni le quali, riassorbite, intossica- no il sangue. ÌI Lysoform Primo si vende do- vunque in flaconi da 100 e 250 grammi e in lattine da un chilo netto. I recipienti debbono sem- pre portare ben chiari i nomi di Lysoform e Brioschi. Attenti alle infinite imitazioni. ACHILLE BRIOSCH! &C M1LÀN9 Ormai l'estate è passata e si è portata con sè il grido allettante dei gelati, al cui richiamo accorrevano tanti bimbi e. .. non soltanto loro. Tut ti i paesi dal clima caldo o moderato conoscono il gelato e ne fanno abbondante consumo, sia del nostro buon gelato italiano che è spesso succo di frutta condensato in ghiaccio, o dell'« ice-cream » inglese o americano, o del gelato primitivo dell'America latina dove il succo di frutta viene versato •semplicemente sul ghiaccio. Gli italiani hanno anche questo geniale primato di aver fatto di un antico si- stema di rinfresco un prodotto gustoso qual 'è il gelato. Già anticamente la neve veniva conser- vata in fosse profonde, e, seppur non si fabbricavano gelati, si provvedeva con ciò alla produzione del ghiaccio. Alessan- dro il Grande, conscio dell'utilità di que- sto rinfrescante, duran'c l'assedio di Pe- tra fece scavare trenta fosse che furono accuratamente riempite di neve. Conser- vata sotto un fitto strato di erbe e di foglie servi poi ottimamente come ra- zione refrigerante per le bevande. Al lo stesso modo i Greci e i Romani raffred- darono il vino e moltissimi furono gli spe- culatori che, compressa la neve in ghiac- cio, guadagnarono somme rilevanti con lo spedirlo a grandi distanze. Nel 1857 già meravigliava non poco, come ci testi- monia il tedesco Schweigger, il grande commercio del ghiaccio esistente in Tur- chia e prevalentemente a Instahbul. A Napoli, un medico francese, tale Cham- pier, che era al seguito di Francesco I, trovava riprovevole perch: dannoso alla salute l 'uso del ghiaccio nelle bevande, che non aveva mai visto adottare in Fran- cia e neppure in Germania, ma nonostan- te gli avvertimenti dei medici (per i quali troppe cose, spesso,, sarebbero proi- bite alla povera umanità che, se li ascol- tasse pienamente, non sarebbe ancora uscita dalle dande) il gradevole consumo del ghiaccio si propagò rapidamente,, e Parigi divenne uno dei centri più impor- tanti di tale commercio. Solo con lo scoprire nel salnitro fa pro- prietà di abbassare la temperatura, si potè provvedere alla fabbricazióne del ghiaccio artificiale ed in questo gli ita- liani ebbero il primato .che è rimasto poi a loro anche nell 'arte, di far gelati, arte non trascurabile e che ,si va sempre mag- giormente raffinando. Già gli antichi Ti- betani ,. gli Arabi e . gli Indiani avevano fattò tentativi per giungere a questa-fab- bricazione : artificiale. ' Nel 1607, uno scienziato napoletano riuscì a produrre, mediante il salnitro, il > ghiaccio ' artificiale, Un altro italiano, il fiorentino 'Procopio . Coltelli, corrtinciò allora a far gelare la limonata ed altri liquori e frutta candite realizzando . de- gli squisiti prodotti. Tale trovata incon- trò naturalmente il gusto degli avventori e le imitazioni non mancarono in Italia e in Francia. Nel 1676 i « limonadiers » di Parigi costituirono una « corporazio- ne » a cui presiedevano ben duecento- cinquanta maestri! Nel 1774 il pasticciere italiano del Caffè Coutaux inventò il « burro di ge- lato » e la saporosa invenzione fu senza precedenti. Il fisico Réaumuc, inventore del termometro, non disdegnò di interes- sarsi a questa faccenda e pare che a lui si debba la forma dell'attuale gelato. Certo è che la cosa fece grande scalpore, se ne occuparono perfino gli umoristi del tempo della Rivoluzione francese con ca- ricature di fanciulle che assaporavano il gelato. Da allora la. .. divulgazione di questo conforto ai calori estivi si è fatta sem- pre più ampia ed il « cono » è ricerca- tissimo, dai negozi di lusso fino ai car- rettini dai lumi ad acetilène, la tromba del grammofono e • i mazzi di fiori, car- retti dove si vende sempre con ottimo successo al grido di « gelati, gelati, ge- laatl... ». • » • Dimenticavo! i gelati portano a tutto, anche ai milioni. Quel gelataio napole- tano che a Londra ha vinto il piemio del- la Corsa di Dublino, ha vinto una somma così grossa, che tutto il mondo ne ha parlato: ma sia che avesse finito rapida- mente i milioni, sia che, avendo gustata la vita del milionario ozioso, trovasse che nulla vi è, su questa terra, di più bello di una gelateria, fatto è che il no- stro bravo connazionale, g. lataio nostal- gico, ha riaperto il negozio. Ed è in pro- cinto, mi dicono, di far degli altri quat- trini. * * • Per fare Un buon gelato ir. casa biso- gna comprare una di quel!" tinozze mu- nite di palette che, agitandosi continua-
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