LA CUCINA ITALIANA 1938

I o Di cembre 1938-XVII aaaa\amviaavvwvvvwvvvvvv^^ Pag. 2? • L A CUC I NA I T A L I ANA iv i en e m a na i l Nul la al mondo commuove e interessa quanto l'osservare i bambini che ci stan- no intorno, fino dallo svegliarsi della lo- ro intelligenza, e seguirli nel loro cresce- re, finché in ogni nuovo essere non si de- linea l 'uomo con i suoi istinti e le sue passioni. Istinti e passioni intimamente contrastanti che, a seconda dell'ambiente e della fortuna, condurranno 1 diversi in- dividui, fatti adulti, ad una mèta di virtù o di errori. Se ogni bambino è un miracolo di gra- zia. se ognuno attrae la nostra attenzio- ne e sveglia il nostro amore, se in tutti, anche in quelli che saranno poi, fatal- mente, trascinati alla colpa, ttaspare dallo sguardo una candida innocenza e un ani- mo buono dalle parole e dagli atti, è dol- ce immaginare tutte queste prerogative moltiplicate all'infinito nell'essere che rac- chiùda in sè lo spirito Divino: nel Dio fatto uomo per un sublime compito di sacrificio e di amore. Il nostro desiderio di conoscere i minu- ti particolari dell'infanzia di Gesù non trovano molti fatti nella storia a confer- ma di quanto immaginiamo e resta inap- pagata sete, che la fede alimenta. Gli Evangelisti, in genere, mantengono il silenzio sul primo periodo della vita del Redentore, riserbandosi una larga dif- fusione di notizie sul Dio uomo: le pre- dicazioni, i miracoli, il martirio. Solo il discepolo che era medico e pit- tore, S. Luca, s'indugia su qualche par- ticolare e scrive del Bambino tutto quello che ci è dato di sapere con certezza. Ma anch'egli, dopo il racconto della nascita, in tutto il periodo che va dal ritorno « nella loro città di Nazaret » dopo la mor- te di Erode, a quella Pasqua in Gerusa- lemme, nella quale Maria e Giuseppe smarrito il figlio dodicenne lo ritrovaro- no nel tempio a discutere coi dottori; un periodo che comprende tutto lo svolgersi della Divina fanciullezza, lo riassume in una sola frase: « e il bambino cresceva e si fortificava pieno di sapienza; e in lui era la grazia di Dio ». Gli uomini non si accontentarono di co- sì poche notizie e supplirono alla laconi- cità degli Evangeli con verosimili episodi e poetiche leggende con le quali si for- marono antichi testi sacri. Tra i più remoti e interessanti vi è quello di Giacomo, uno dei presunti fi- gli di Giuseppe, e quindi fratellastro di Gesù, o forse solamente cugino di Lui perchè figlio di Maria Clecie, sorella del- la Verg ine: « Storia della natività di Ma- ria e dell'infanzia del Salvatore »; e l'al- tro ancora ; « L'Evangelo di Tommaso », filosofo giudeo, che narra diffusamente la v'ita di Gesù fin dalla nascita. Tut te le leggende gli attribuirono un misterioso potere fino dai primi giorni di vita, indice certo della missione che Egli avrebbe compiuto secondo la volontà del Padre. Non tutto questo è attendibile, dato che il Signore doveva aspettar; « il tem- po suo », mentre non si può escludere la eccezionale bontà, l'obbedienza assoluta, la facilità di apprendere ogni cosa, la bel- lezza della persona che certamente ebbe. Ogni animo sensibile e religioso s'inte- nerisce, immaginando la v i t i umile del Dio bambino, che aiuta la Madre nelle faccende domestiche e il padre nei lavori di falegname. In tutti i secoli gli artisti, dai sommi ai mediocri, esercitarono il pennello e la fantasia per ritrarre il Fanciullo in quelle intime e familiari scene che la mente si compiace di costruire. Chi ha avuto la fortuna di peregrinare Un giudeo che passava ne fu scanda- lizzato e corse da Giuseppe a riferire che il figliolo di lui, giocando nel giorno del Signore, profanava la festa. Giuseppe, impressionato dal sacrilegio, andò a rimproverare il Fanciullo ma que- sti, per niente turbato, disse agli uccel- letti di fango: — Andate! E quelli volarono via gorgheggiando ». Il filosofo, nel riferire l'episodio, non ebbe timore di far risaltare la gretta mefi- talità di un suo correligionario purché ri- fulgesse di maggior luce il potere del Di- vino Fanciullo. In questo mese di dicembre, mese nel quale la Chiesa Cattolica festeggia una delel più grandi solennità dell'anno, e la festa religiosa diventa la festa dell'in- nocenza, è caro all'animo dei credenti ri- cordare l'Infanzia di Colui che volle na- scere uomo per la redenzione di tutti gli uomini ed è dovere amare fortemente in Lui tutti i bambini del mondo. nei musei d'Italia e dell'estero, avrà spes- so sostato con profonda commozione da- vanti a tanti capolavori che trasformaro- no in visione reale il pensiero religioso spaziarne in artistica libertà. Innumerevoli capolavori lo dipingono magistralmente in tante azioni della vita, come un normale fanciullo, che ha negli occhi e nell'atteggiamento una luce so- prannaturale. Un certo numero di pitture lo ritrag- gono intento ad umili giochi con S. Gio- vannino o con gli angeli. Infatti non si può separare l'infanzia dalla visione dei trastulli più svariati. Il bambino, in gene- re, si sveglia la mattina col desiderio di giocare e non si sazia mai, come se il tempo non gli bastasse. È massimamente verosimile che il Dio fatto uomo trascor- reva nella pura innocenza della sua fan- ciullezza, come gli altri, bambin. ed insie- me con loro, molta parte della giornata nei giochi infantili. Questa umana ipotesi è avvalorata da tante narrazioni e da quella del già cita- to filosofo Tommaso, remoto biografo di Gesù, dal quale tolgo un episodio dei più significativi: <i Gesù, narra Tommaso, aveva cinque anni e giocava, un sabato, presso il gua- do di un rivo. Col molle fango aveva mo- dellato dodici passeri, e molti fanciulli che erano sopraggiunti, divertiti dal gioco, stavano a vedere. Cinquantanni d'esperienza e vostra disposizione Ambroìsett - Tripxle Assortimo ent comoplet Cocine, fornelli, Scaldabagni Triplex R O M A Vìa Bufalo, 125 Via XXIV Maggio, 5

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=