LA CUCINA ITALIANA 1938

FEBBRAIO 1938-XVI i I f i o r i e l a C a s a ... non d i ca Signora quai 'è il consi- gl io che viene a chiedermi, lasci che io stessa lo indovini. Mi piace fare un po' di... mag ia bianca! così, in f ami g l i a, dove s ' anche di co qualco- sa che può non piacere nessuno re- c l ama e mi vuol male per questo. Quel che mi viene a chiedere, non è difficile da capi re: bella, f resca co- m' è lei c on quegli oc chi luminosi e sognator i, El la deve amare c ome Mi- mi : « quelle cose che han nome poe- sia ». P r ima f ra tutte bamb ini e fiori, che tanto i ra loro si somigl iano. .. Ho j i ndov i na t o? Lo sapevo! Bene al lora oggi par l i amo dì fiori, chè ai pupi (già l 'ho de t t o) dedi che- r emo una conversaz i one lunga lun- ga.., con la c oda c ome le c ome t e! Las c i amo da parte la co l t ivaz i one dei fiori, t ema da orto, non da salot- to tanto più che -noi Signore non sia- mo propr io capaci di far le giardinie- re sul serio, (poss i amo dirlo così f ra noi senza ret i cenze e presunz i oni ! ). A provare la veri tà di questa con- f ess i one basta vedere le nostre pian- te da salotto, che f anno una ben mi- sera vita, povere piante innocenti e casal inghe affidate alle nostre cure... inconsul te! Tra t t i amo invece dei fiori c ome or- namen to del la casa in genere e del la tavola in ispecie e, per non spa- ziar t roppo e finire a f arè alla teo- ria, anzi ché, c ome ci s i amo prefissi, della prat ica, s ceg l i amo un fiore... — Come d i c e? La r o s a? d ' ac cordo, tanto più che f ra tutti è il più bel lo ed il più var io a lmeno c ome colori. Dunque, un pr inc ipio massima, è ques t o: non b i sogna met tere nella stessa stanza rose di colori t roppo diversi e t roppo stridenti f ra loro per evi tare quelle soluzioni di cont inui tà ne l l ' armonia de l l ' ambi ente che suo- nan falso c ome un a,ccordo fuori t ono Non è però necessar io avere tutte rose del lo stesso colore, il che. può generare un po' di mono t oni a. Si me t tano pochi fiori in ogni va- so avendo cura di lasc iare intatti i U n ' a m i c a d i l ' u l t e l e s e r e : ! ' o i h m a Crema " Giocon! da " C R E MA GIOCONDAL L A N E M I C A D E L L E R U G H E gambi e le fogl ie,' così che le rose conserv ino il più possibi le il loro a- spet to naturale. Avendo delle coppe di cristallo,, o de; grandi piatti di Murano, si pot rà met tervi qual che rosa di g ambo cor- to, s cor c i ando lo quanto o c c o r re per- chè il fiore si posi sul l 'acqua con le sue f og l ie stese con la graz ia e la morb idezza delle ninfee. Pe r f ar questo o c c o r r ono delle rose spec ial i; per esempio le rosel l ine del- la China, e megl io ancora, le rose di mac ch ia a. qrnt t ro petali. L rosel l ine della China stanno an- che bene assai in un vaso alto e sot- tile che perme t ta al tral c io fiorito di r i cadere in tutta la sua lunghezza: ij vaso deve essere posto sul pavi- mento o su un panchet to basso, e se i tralci r i cadranno posando in terra Cisca^sscsacsiessc^ P E R LE S I GNO RE Nessun» madre di famigl ia può r ìnunc i r re a possedere la BI- BL IOTECA GASTRONOMI CA edita dalla CUCINA I TAL I ANA, Sono 12 volumet ti interessantis- s imi : J 5 " ' sjia del gusto — Ta- it vola del bamb i no — Tavo la a hi;.-n mer cato — Diar io della. \ massa.!? (1. e 2. vo l ume) — Vini e liquori — Tavo la del le celebri- tà — Le paste asc iutte — I dol- ci — La vera Cucina Ital iana. Ogni volumetto Li. 3 se rilegato m tgla e oro. L. 2 se m Brochure. Dirigere raglia all'Amministrazione della C U C I N A I T A L I A N A , Uorao — Palazzo tìciarra — ROMA c ome uno st rasc i co sontuoso, ta.nto megl i o. Ed ora pr ima di s cordarmene, Si- gno ra bella, lasci che le insegni il mo do più sempl i ce per' conservare i fiori a. lungo. Ogni sera li levi dai vasi e li imme r ga c omp l e t amente in un grande rec ipiente pieno d ' acqua che avrà cura di porre v i c ino ad una finestra aperta, o megl io su un bal- cone. Questo però se i fiori non sono t roppo sbocc iat i, nel qual caso li tro- verebbe sfioriti coi petali staccati dal pi cc iolo. Al mat t ino pr ima di met tere a po- sto i suoi fiori scor ci l eggermente i gambi ohe abb i ano la punta anner i- ta, tolga, le fogl ia che sono mo r te o... mor i bonde. Se qual che bo c c io è rest io ad aprirsi, lo aiuti al largando l eggermente i petali centrali con le dita, e sof f iandoci sopra c on una cer- ta energia. Chiusa la parentesi, cont inui amo il nost ro vagabondagg io per l a sua c a- sa seguendo la scia p r o f uma ta dei fiori ed ent r i amo in sala da pranzo. Ado rnare coi fiori una tavola non è cosa faci le, perchè f ac i lmente si cade nel pesante, nel ba r o c co 0 quel che è pegg io nel banale. Senza di re che, spec ialmente se la tavola non è larghi ss ima e gli ospi ti numeros i, si c o r re il r ischio di rendere ai nostri ami ci ( speca lmente di sesso mas ch i- le) la vita... difficile a f o r za di vaset- ti e ornapaenti vari, in per i co l osa c o - munanza coi bi cchieri e le posate. Se poi i vasi sono alti, c ' è il ri- schio di prendersi un torc i co l lo per te~tar di vedere chi ci sta di f ronte. yu i ndi le cons igl ierei ad abol ire i vasi, e di di sporre i fiori sempl i ci e nudi sulla tovagl ia. Po c he rose sen- za s immet r ia, buttate più che posa- te, unite t ra loro da una cat ena di petali, bastano a ral legrare e i l legia- drire la mensa. Se poi El la ha talvol ta grande e alzate di pregio (gruppi di Saxe, Ca- podimònte, Copenaghen o v e c ch io Mu r ano) a l l ora f a c c ia part i re dal g r uppo dì statuette, messo al centro, var ie str ìsce di petali con qua l che f og l i o l ina verde qua e là, ed al ter- mine di ognuna ponga qua l cuna di quelle far fa l le di c e r ami ca o di v e - tro c h e s o n state di mo da in tutti i tempi. Badi, guarnendo la tavola, di non usare fiori t roppo pro fumat i. Nuo- c i ono perchè non perme t t ono di as- saporare le vivande e talvol ta produ- c ono la. nausea, ed il mal di c apo ai poveri commensal i. Sarà un at to graz i oso far nuo tare nel l 'acqua del lavadi ta qual che pe ta- lo di rosa (del lo stesso co l ore di que l- le che ado rnano la tavo l a) c on del le f og l ie di cedr ina, di erba, ruta o di menta, che lasc iano sulla pelle un l eggero odore f r e s co che r i corda il magg io in fiore. — S' io uso il l avad i t a? Si s ebbene taluni pre t endono sia passato di mo- da, ma questo r ientra nel « galateo » e non nei nos t ro campo, quindi Si- gno ra bella, e c co quanto so e posso dirle sui fiori in casa, o sulla, casa f iori ta c ome più le piace. Spero di aver la accontentata. Se vuol sapere altro... venga a t r o- varmi un'al tra vol ta. E intanto vo- glia. bene a. RINA SIMONETTA SINTESI Giornale dei CONCORSI Ri v i s ta degli IMPIEGHI Scuo la dei CANDIDATI Conc o r si anche per DONNE Abbonamento L. 15 • Saggi gra t is P.zza Mazzini 15 (C. I.) - ROMA

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