LA CUCINA ITALIANA 1938
24 LA CUCINA ITALIANA FEBBRAIO 1938-XVI • l'alimentazion itatic e al doann italian Dal giorno in cui la necessità del- l'alimentazione! prevalentemente itti- ca si è prospettata come un dovere nazionale, per il fine eonomico cui strettamente obbediva, la propagan- da incitatrice al consumo del pesce ha avuto per la prima volta in Ita- lia un largo respiro. E' stato un fiorire di studi, di con- ferenze, didibattiti e dovunque un f ervore di attività ha accompagnato l ' illustrazione di questo dovere da compiere: nel campo . industriale co- me in quello commerciale, nelle or- ganizzazioni sindacali, alla radio, nei giornali e nelle riviste, alle Fiere e nei mercati, la pesca con i suoi pro- dotti, i suoi propositi e le sue speran- ze si è af facciata ai nuovi orizzonti of ferti le della nuova rinnovata c o- scienza nazionale e con essi ha por- tato un f remi to di vi ta nuova in un campo in cui pareva che l 'umiltà ed il silenzio fossero il segno intan- gibile della nostra soggezione all ' ini- ziativa, all ' intraprendenza ed al ca- pitale altrui. E' stato cosi che sono inaspettata- mente apparsi davanti agli occhi de- gli italiani le nuove attrezzature di cui si è recentemente forni ta la pe- sca interna, quella costiera e la pe- sca oceanica per cooperare alla mag- giore conoscenza di quei concetti ali- mentari, economici ed igienici che sono alla base dell ' incitamento che, particolarmente dal! 'inizio delle san- zioni, si rivolge tuttavia alla Nazione affinchè il pesce sia maggiormente consumato, in luogo di altre derrate costóse, largamente importate dall 'E- stero e non indicate come al imento principale, Infatti l ' iniquo assedio economi co decretato dalla fal lace congiura gi- nevrina, a cui ha vittoriosamente re- sistito il popolo italiano, ha posto in luce numerosi problemi di capi ta- le importanza per l ' economia nazio- nale e f ra tanti quello dell ' importazio- ne delle carni che ha pesato sull'e- conomia nazionale per una c i f ra an- nua di oltre 200.000.000 di lire. Il mi- nor consumo della carne quindi si appalesò oltre che come una neces- sità cont ingente della lotta antisan- zionista anche come una necessità av- venire ai fini del permanente allege- r imento del l ' importazione di tale der- rata posto che ciò, oltre a giovare ai complesso economi co della Nazio- ne, giovava agli individui, al l 'econo- mia. delle famigl ie ed alla salute ge- nerale. Di c iamo salute genreale per- chè la Scienza ha sempre asserito che l 'alimentazione prevalentemente car- nea è apportatrice di disturbi all 'or- gani smo umano poiché eccita, ecidi- fica ed intossica. Infatti genera pe- santezza e torpore fisico e morale, specie in coloro che non hanno occa- sione di spendere molte energie fisi- che. Il celebre Gouraud, infatti, af f erma che l 'alimentazione carnea influisce sul cuore, a causa delle abbondanti sostanze estrattive contenute, rende il polso più forte, più pieno, la ten- sione più elevata e nello stesso tem- po il lavoro del cuore viene aumenta- to. Dal la vasocostrizione peri ferica i piccoli vasi vengono predisposti al- la sclerosi. Ec co perchè il pasto car- neo va convenientemente l'azionato e controllato specie in coloro che conducono vita sedentaria o che a- dempiono a faticosi lavori intellet- tuali o che presentano diminuite fa- coltà digestive. I suggeirimenti della lotta antisan- zionista strenuamente condotta dal Partito, con l 'aiuto delle donne ita- liane, si poggiano sui dettami della Scienza. Di f ronte a tali considerazio- ni l 'opportunità dell 'alimentazione prevalentemente ittica è stata suffi- cientemente lumeggiata. Pr ima anco- ra che le sanzioni avessero inizio gli Organi che dirigono e control lano la vita economi ca del Paese si doman- darono come si sarebbe potuto rea- lizzare questo lato della lotta, anti- sanzionista e quale alimento si sareb- be potuto of frire alle masse in sosti- tuzione della carne importata da Pae- si aderenti all'assedio. La domanda non era ancora formulata che lo spi- rito d' iniziativa della nostra industria alacremente si poneva al l 'opera e i- dentificate le vie da percorrere e i mezzi da adottar si dava a tutt 'uomo alla esecuzione metodica, precisa, in- fallibile di un programma a cui lo inizio delle sanzioni ha diito un bat- tesimo uguale a quello che hanno i vessilli quando per entrare nel cam- po della battaglia. Che importava che il compi to fosse arduo, che occorres- sero molti mezzi, molti capitali e mol- ta fat ica e che l 'esito non fosse ma- temat icamente garantito dal l ' Ignoto che è sempre il compagno incerto di tutte le vie del mare? Non inutilmente il Reg ime ha la- vorato per sedici anni: nelle o- pere di pace come in quelle della guerra la mobilitazione degli spiriti è permanente. Il Littorio ha creato gli uomini nuovi e prima dote degli industriali fascisti è quella di osare, con oculatezza si, ma anche con spi- rito di benintesa intraprendenza ed audacia. Sorse così l 'organizzazione indu- striale della grande pesca. Non erano trascorsi che pochi giorni dall 'ormai indimenticabile 18 novembre che già veloci e possenti u- nità motopeschereccie si lanciavano piene di speranza e di ardire verso le non ignorate coste del l 'Atlantico Meridionale e, mentre la canea gi- nevrina si consolava nelle più cata- strofiche previsioni, l 'Italia portatasi sul mare in cui fu, è e sarà sempre il suo destino, si fermava laggiù, f ra il ventesimo ed il venticinquesimo parallelo, e tra. il banco del l 'Arguin e la Baia dei Levriero captava — nele capaci reti delle navi che inau- guravano il nuovo sistema della pos- sente congelazione artificiale a 25 gradi sotto zero quintali di pesce bel- lissimo, delle specie più prelibate. Frattanto nel territorio nazionale sì predisponeva, con pari ardore ed ef- ficienza di mezzi, l 'organizzazione del- la conservazione e della distribuzio- ne ai centri meno provvisti di prodot- ti della pesca costiera. La prima vit- toria coronava l 'audace tentativo e mostrava così c ome sia perfettamen- te vano accanirsi contro un popolo che nella lotta sa rinnovarsi e ri- sorgere per essere più forte e più vit- torioso di prima. Sono queste le origini della pesca oceanica, che conc lude il suo c i c lo armatoriale ed industriale in quel pesce congelato che ormai tutti cono- scono e del quale non v'è chi ignori il contributo che ha of ferto ed of f r i- rà per molto tempo ancora al l 'eman- cipazione dal servaggio economi co. Venduto a prezzo fisso, costante- mente ri fornito a tutti i mercati cit- tadini, a mano a mano che l ' orga- nizzazione distribuiva ha potuto pro- ceder© in quanto si sono potute de- bellare ingiustificate prevenzioni e diffidenze, il pesce congelato ha costi- tuito un fattore di equilibrio nell 'e- conomia della famigl ia italiana, la quale per essere prevalentemente numerosa ha bisogno di al imentarsi col migl iore rendimento fisico e con la minore spesa possibile. Le f ami- glie numerose appunto potendo con- tare, su di un al imento di elevato po- tere nutritivo, ad un prezzo costante, vedono agevolate le esigenze del lo- ro misurato bilancio. Il pesce congelato, commestibi le, fresco, gustosissimo al cento per cen- to non mancherà e la «genepesca», che lo produce, è ormai sulla strada delle più grandi realizzazioni al fine di assicurare un prodotto che costi poco, che sia ottimo e che non man- chi mai sulla mensa degli italiani. Concludiamo col ricordare che la alimentazione ittica costituisce un at- to di di fesa dei più seri interessi na- zionali, e che dal modo come le don- ne italiane risponderanno a questo imperativo dipenderà l'esito di una delle più precise condizioni risoluti- ve della nostra auspicata autonomia alimentare. E. Palmieri
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