LA CUCINA ITALIANA 1938
24 LA CUCINA ITALIANA FEBBRAIO1938-XVI• LA POSTA DI NINA Parole che fanno bene« Una cara, nostra abbonata di Pao la (Calabria) là Signora Laura Catanzaro, mi manda, una. deliziosa letterina, in cui, oltre a varie do- mande, a cui risponderò nel prossi- mo numero, mi scrive delle cose che mi hanno commosso. Dopo avere premesso ch'essa è ab- bonata dall 'anno del suo matrimonio .(1929)] § dopo di essersi presentata do, il suo sposo non se ne sarà ac- corto, e avrebbe mangiato volentieri per tutta la vita pasta, al burro e polli in padella, cucinati da una così cara creatura. Comunque, se in qual- che cosa la Cucina Italiana, ha gio- vato ad alla.rgare l 'orizzonte delle conoscenze di una giovine sposa, noi siamo felici della missione che ci sia- mo assunte: e la ringraziamo della Varie abbonate mi hanno scritto, nei mesi scorsi, chiedendomi consi- gli sul modo migl iore per rispar- miare il carbone fossile, quest 'anno così caro. Ho risposto come potevo e come sapevo: ma ecco una gentile abbonata bresciana, la Signora Pia Romano, che mi manda, con corte- sia di cui sentitamente la ringrazio, questi consigl i: Avvenuta l 'aceensio- n della caldaia riempirla, quasi to- talmente di antracite, e quando il termometro segna da 45 a 50 gradi, chiudere la valvola lasciando solo uno spiraglio in fondo. Coprire in- tanto il carbone con alcune paletta- te di cenere, ma senza comprimerla. Il f uo co si manterrà sotto la cene- re, senza bisogno di riattivarlo, per un periodo di circa dodici ore. L' e- conomia sarà sensibile. Occorre usa- re antracite, e non altri carboni. La stessa buona ami ca mi scrive, per rispondere alla domanda della signora Magnaschi di Genova, che do- mandava come si poteva evitare l ' im- pazzimento delle uova alla maj onesé: la freschezza delle uova ha già la sua importanza. Però, mettendo all ' inizio della manipolazione qualche gocc ia di limone, prima ancora di versare l 'o- lio, l ' impazzimento non avviene. Ringraz io vivamente la gentile si- gnora Romano. * * * Pigra vegliarda, — Il suo stile ri- vela invece una donna ancora giovi- ne, intelligente, fine, colta, che le sof- ferenze non hanno fiaccato. S'Ella è costretta a starsc: - spesso a letto, le consigl io o uno di quei tavolinetti ^ di legno, e alluminio, che tutti i grandi mobilieri hanno pronti, per permettere alle persone coricate di scrivere e lavorare, o un tavol inet- to leggiero di vimini. Ne ho visto uno graziosìssimo; c'è il posto per i. giornali, l 'occorrente per scrivere, etc. E' adattissimo e poco costoso. Preziosa. — Se il bavero del : i- strano di suo marito è unto Lei può far lo ritornare come nuovo sf regan- Àpparecchiatura moderna con spighe di grano e sottopiatti di rafia in modo graziosissimo, la Signora continua. « Quanto io debba a questo utile giornale è presto detto: mi so- no sposata a 16 anni e del tutto ignara di gastronomia, tanto che per i primi mesi di matrimonio il nostro pasto era formato di pasta al burro, pesce fri tto e polli alla pa- della. Dopo qualche tempo conobbi la Cucina Italiana, e, grazie al suo aiuto, pian piano riuscii a preparare altre pietanze. Ma, non soltanto questo: in quan- to ai preziosi consigli sulla casa, sul l 'economia e su' tutto quanto in- teressa la casa, la famigl ia, io deb- bo il mio sapere d'oggi, ed è perciò che, presa la penna, dico forte il mio grazie entusiasta ». Cara dolce sposina, sono questi i premi migliori che noi ci aspettia- mo dalla nostra opera. Essere le amiche migl iori delle giovinette del- le spose, delle madri: consigliarle, aiutarle nella loro santa missione... Forse El la non era. cosi inesperta eome, per cortesia verso di noi. vuol parere d'essere stata: e, ad ogni mo- soddisfazione che ci da con la sua buona lettera. * * * Una nostra gentile abbonata, la Signora Mina Fiornovel l i, mi manda da Ancona un l ibriccino prezioso. Lo hanno edito i Fasci Femmini li di Anc ona , Ascoli, Macerata e Pesaro, nel l 'occasione della Fiera della Pe- sca; e contiene preziose ricette sul modo con cui si cucina il pesce nel- le Marche. Plaudo all ' idea genialis- sima, ch'è destinata a di f fondere sem- pre più l 'uso del pesce, ricchezza dei nostri mari, elemento importante di •salute e di forza — e di economia nazionale. E sopratutto ringrazio la gentile amica lontana, la quale, nell 'asso- ciarsi alla battaglia dalla Vucina Italiana per la diffusione della co- noscenza delle virtù domestiche, an- che f ra le giovine di famigl ie si- gnorili. scrive: « plaudo alla, nobile proposta d'istruire la nostra giova- ne generazione nell 'arte della cuci- na, che ha tanta parte nella felicità e nel benessere della famigia, La mia bambina di dieci anni spesso mi aiu- ta e a.-siste alle mie manipolazioni, e questo ch'essa, considera divert imen- to perchè la distrae dallo studio, ' credo che le tornerà molto utile nel- la vita familiare, che per la donna, futura sposa e madre, è lo scopo, e il fine a cui deve tendersi ». Brava mammina!
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