LA CUCINA ITALIANA 1938
2 LA CUCINA ITALIANA GENNAIO 1938-XVI più pura, più sacra nell'amore e nel- la santa ellezza della famiglia. La sera della vigilia della Befana nella casa degli umili non scenderà l'ombra triste dello sconforto: la mamma non si rifugerà in un angolo a tormentarsi per un dono cfie non potrà offrire, nè il babbo, stanco do- po una giornata di lavoro, si aggi- rerà con un dolore nel cuore avanti alle vetrine scintillanti dei negozi pensando al suo piccolo in attesa. E invece della fiaba i genitori nar- reranno ai figliuoli una storia vera: parleranno loro del Duce, di Coiài che protegge i bimbi, li assiste e ren de felici. E non appena il sonno gra- verà sulle loro piccole palpebre, i pic- coli sogneranno di Lui tra le braccia della mamma, e al mattino, il sogno protrattosi per l'intera notte si rea- lizzerà in tutta la sua bellezza e in tutta la sua visione di meraviglia. Centinaia di migliaia di bimbi del nostro popolo laborioso converranno il giorno dell'Epifania, alle sedi di tut- ti i Gruppi rionali e di tutti ì Fasci d'Italia per ricevervi la Befana di Mussolini, e senza dubbio lo scopo del Fascismo — quello di dispensare una giornata di gioia a tutti l bim- bi d'Italia — sarà raggiunto in pieno. Legioni di piccoli sfileranno davan ti ai banchi colmi di doni, sgranan- do gli occhi sul giocattolo e sul re- galo che secondo l'età e il sesso sarà I a ciascuno destinato. Poi più. nulla i vedendo, se non l'oggetto dei loro so- gni, trascinati dalle mani materne i I bambini agogneranno soltanto di es- sere fuori dalla ressa per poter apri- re la scatola o il pacco e finalmente bearsi del giocattolo che con le ma- nine convulse stringono al petto. Ado- rabili scene dell'attesa fatta di an- sie e di trepidazioni, boccuccie gàrru le e gioiose, occhi esprimenti il ti- more che la risèrva si esaurisca pri- ma di giungere al banco o che spa- risse quel giocattolo lassù, tra quel- l'ondata di stupefatte pupattole, o quella tromba o quella sciabola; deli- ziose incertezze sulla scelta, col cuo- re conteso da un lucente tamburino o da un bel tiro al bersaglio. Uno sguardo interrogativo alla mamma sorridente e 11 dittno taso verso l'og- getto desiderato. Poi fuori, davanti alla sede del Gruppo, l'adunata immancabile per i confronti, tutto un mondo di piccole cose lucenti e colorate, e cento e cen- to specialità di giocattoli, oggetto ai piccole invidiuzze: gioia di mamme e di babbi, felici della felicità dei loro piccoli, riconoscenti al Duce che sa pensare anche a questo; alla gioia dei bambini. Verso il popolo Mamme chine sui propri figlioletti, a bassa voce, quasi in un orecchio, suggeriscono premurose raccomanda- zioni dì essere buoni e disciplinati. SINTESI Giornale dei CONCORSI Rivista degli IMPIEGHI Scuola dei CANDIDATI Concorsi anche per DONNE Abbonamento L. 15 • Saggi gratis F.zza Mazzini 13 (C. I.) • ROMA La gioia del risveglio Sono contente le mamme! L 'ordine del tempo nuovo, del tempo fascista ha saputo permeare di sè la zona più sacra, più gelosa della vita del popo- lo, il cuore delle mamme italiane, in- fondendo in esse un senso di piena tranquillità per la salute fisica e spi- rituale dei loro piccoli. Ha saputo portare nel sacrario della famiglia un sorriso di gioia e di felicità mai pri- ma conosciuti. Vedere crescere belli, sani e festosi questi virgulti che so- no tutta la nostra vita, non è forse la gioia più bella e agognata? Ma anche i bimbi che non hanno mamma, che non hanno babbo, anche le creaturine.' ricoverate in istituti di assistenza e di protezione, come quel- li degenti in ospedali od in cliniche, avranno la Befana fascista, avranno il dono che in ogni luogo, in ogni ca- sa dove vi sono bimbi, sopratutto se disadorna e povera, porta una nota di solidarietà umana, profondamente sentita, squisitamente espressa. In nome del Duce e in nome ^dat • popolo. GIULIANI La Befana, la cara vecchietta della fiaba, che ama i bimbi buoni e docili e sonnecchia sulle cappe dei camini mentre il ceppo arde e crepita, si sveglierà nella sua notte alle tremule luci delle stelle. Sotto il peso dei sac chi di doni ella muoverà versò i pic- cini dormienti per distribuire loro i giuocattoli più ricercati e belli quali essi hanno sempre sognato e alla mat tina i bimbi, allo svegliarsi sgrane ranno - gli occhioni ancora assonnar, e grida ai gioia risuoneranno squil- lanti: ai piedi dei loro lettini, sul di- vano di fronte, e sulle mensole, vi sa- ranno giuocattoli d'ogni grandezza e d'ogni specie: bambole gigantesche o pigmee ancora avvinte , dalle bande delle scatole che le incorniciano come nicchie; in camiciuola candida o ab- bigliate di tutto punto come grandi dame in procinto di recarsi al ballo, col vestito di seta sgargiante e il na- stro a farfalla tra le treccie nere, o in mezzo ai boccoli d'oro. Bambolette affatto nude nella loro rosea Innocente infrangibile nudità di celluloide; scatole con bene scelti e ben disposti vestititi, col necessario per la toletta e con lo specchio sul ta- volinetto a baldacchino, come usavan le donno di un tempo; cucine econo- miche e batterie da cucina; scatole di soldatini con l'elmo e la corazza, il cappello con le piume da bersagliere, il cannoncino scudato, cavalli, sciabo- le, schioppi. Il cuore del Duce Ogni casa sarà in festa: la festa dei piccoli, fatta di gentilezza, di ca- rezze, di sorrisi e di trilli armonio- Si« festa, di cuori esultanti dalla gioia La preghiera perchè la Befana porti i doni preferiti
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