LA CUCINA ITALIANA 1938
FEBBRAIO 1938-XV-I LA CUCINA ITALIANA 1 5 In cuacin cno Ca,tone Oorazi e Oriobasi Per quanto' versato negli studi più seri ed assor to nelle più, gravi que- st ioni pol i t iche, Ma r co Po r c io Cato- ne, il repubb l i cano r i g ido e austero, che non si s tancò mai di r ipetere in Senato il i f amo so ri tornel lo De- lenda Carthago , pure non i sdegnò di oc cupar si dei prob l emi inerenti al la v i ta prat i ca; e a l l ' oc cor renza seppe mano v r a re c on dimes t i chezza e per i- zia pentole e padelle. Tra le special i tà gas t r onomi che di Catone, tennero, a quanto pare, il p r imo pos to ì e fri ttel le, di cui ci ha lasc iato nei suoi scri tti al cune r i cet- te, le quali se non avessero al tro me- r i to hanno senza dubbio quel lo di f a r c i conos cere quali f ossero 1 gusti della, più autent i ca cuc i na r omana del per i odo c lasss i co repubbl i cano, essendo Catone, c ome tutti sanno un r i g i do conservatore, nemi co di chiara- to di tutte le innovaz i oni par t i co l ar- mente di impor taz i one s t rani era che fin da allora, la mo da incorni c iava ad int rodurre nei cos tumi romani. Mesco late del f o rma g g io grat tato — scr ive Catone — con tritello, f a t ene tante fri ttel le quante vi aggrada, ver- sate del l 'ol io in una padel la e, quando sarà ben bol lente, cuocetevi uno o due fri ttel le per vol ta, r ivol tandole spesso, per mezzo di due bac che t te ; ed, al l orché saranno cot te, togl ietele dal f uo c o, cosparge t e le di un pizzi co di sale, versatevi sopra del miele ^e servi tele. Ee poi volete fare una spec ie di t or ta do l ce detta dai Romani suavil- lum per il suo sapore gradevo le e appet i toso, mes co l ate bene bene mez- za l ibbra di far ina, due l ibbre e mezzo di f o rmagg i o, tre , once di miele, c o - me per f are il libimi (al tra spec ie di t or ta) ed agg iunge t evi un uovo. Un- gete di ol io un piat to nel quale di- sporrete i detti ingredienti bene im- pastat i, chiudetelo entro un t egame con il suo c ope r ch io e f ate in mo do che la co t tura penetri f i no al cent ro •della torta. Appena cotta, togl ietela dal f uo c o, versatevi s op ra del buon ol io e servitela. Tra le var ie spec ie di torte pre- parate, secondo l 'arte cul inar ia di Catone, ve ne era un' al tra imbot t i ta di sostanze grasse e di cui l 'ol io rap- presentava la parte principale, c ome pure vi erano le cosi dette placentae I una spec ie di pal lottole di pasta, le j v i gate c on un pezzo di s t o f fa inibe- ' vuta di ol io e aromat i zzate di f og l ie 'di lauro mac e ra te nell 'olio. Non di- ver samente veni va cuc inato il more- tum, una cros tata fat ta di far ina, in- trisa con l 'ol io e con l ' aggiunta di f o r - magg i o, agl io, ruta, app ' o, cor i andro e ur nò di aceto. . Cer tamente i piatti preparati per la tavola di Api c i o, di Lucul lo, di Tr i ? ma l c i one e di mille altri, i quali pro- f us e ro Ingenti pat r imoni per le spese del la cuc ina, f u r ono ben diversi da quelli ,del f ruga le Catone, pe i chè, co- me è noto, verso la fine del la repub- bl i ca e durante l ' impero, il lusso del- la mensa ragg iunse limiti addirittu- ra favo l osi e f u r o no assai pochi co- 'gru giorno una bellezza nuova! Il Sapone Palmolive costituisce un completo trattamento di bel- lezza! Fatene la prova oggi stesso! Spalmate la sua morbida schiuma sul volto e sul collo, lavatevi pri- ma con acqua calda, e poi fredda. Asciugatevi "infine delicatamente! Grazie all'olio d'oliva impiegato nella sua fabbricazione, vedrete risplendere la vostra epidermide di una bellezza sempre nuova! Per il suo prezzo, così economico, molte signore usano il Palmolive anche per il bagno . Fate voi pure provvista di bellezza! Ravvivate la vostra carnagione col Palmolive! PRODOTTO IN ITALIA l oro i quali si ot tennero al l ' ant i ca pars imonia e mor igeralezza. I l vizio del la go la non so l tanto de t erminò la rov ina e c onomi ca dì mol ti r i cchi patrizi i quali non bada- rono a spese pur di f ar s f o gg io di grandezza e di prodigal i tà, ma f u an- chè causa di malat t ie t ra le quali pr inc ipalmente la gotta, che f u ap- punto la malat t ia carat ter i st i ca dei r i cchi opulent i. Nel nove ro dai celebri got tosi va r i cordato il poeta Orazio, che ment re innegg iò c on tanto entus iasmo al v i - no e ai sontuosi banchet t i, de cantò con al tret tanto entus iasmo le lodi ed i benef i ci del la v i t a v s obr i a. Nei per iodi di benessere, quando gli at tacchi got tosi lo l asc i avano in pa- ce, Orazio, d iment i cando ben presto tutti 1 buoni propos i ti e tutti i saggi cons igli del suo medi co, si sent iva ben. f e l i ce di gustare c on gli ami ci le laute cene e di assaporare i vini migl iori senza mi sura e senza mo - derazione. Er ano quel li i per iodi del fiwnc est bibendiim; ma al r i torno del male a dei dolori, dando un addio a R o ma ed al le al legre comi t ive, si r i- t i rava nel la sua vi l letta di Tivol i, o - ve at tenendosi ad un s i s t ema di vi ta esemp l armente mar i ge ra to ce l ebrava c on al tret tanto entus i asmo i benef i ci del la vi ta sobria, i nnegg i ando al la cu- cina. f ruga le a base di malva, di c i- cor ia e di ul ive c ome il più t enace e conv into vege tar i ano. Un ' al tra salsa, f or se anc or più gu- stosa e pi ccante era quel là c omp o- sta di ol io verg ine di Vena f r o, pes to di ac c i ughe di Spagna, vino d ' I tal ia ve c ch io per lo meno di c inque anni, ovve ro un buon v i no di Chio, c on l ' agg iunta di un pizzico di pepe bian- c o ed un po' di ac e to f or t e, prepa- rato con uva di Lesbo, il tutto f a t to cuo c e re e ver sato ca ldo sul pesce al momen to di essere servi to m mriiola. Il burro, c ome è noto, incomincic, ad entrare in uso nel l ' ant i ca cuc i na r omana solo durante il pr imo seco lo del l 'era vo lgare, ment re per lo in- nanzi il solo c ond imento grasso era stato rappresentato dal l 'ol io di cui trovasi assai spesso f at ta menz i one dagli scri ttori, anzi il ce l ebre med i co Or ibas iò di ce espl i c i tamente che al suo t empo le f r i t ture erano prepara- te un i camente c on l 'olio. Quando si tien c onto che Or ibas io f u anche med i co par t i co lare del l ' im- peratore Giul iano, b i sogna c redere che le f r i ttel le da lui cuc inate o, per lo meno cuc inate secondo il suo si- stema, debbano essere state senza dubbio veri bo c c oni da re. F. PICCA \
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