LA CUCINA ITALIANA 1938
12 LA CUCINA ITALIANA MARZO 193S-XVX LA POSTA DI NINA I l prob l ema Avevo annunciato di aver ricevuto una lettera della Unione Femminile Nazionale, sul problema delle dome- stiche: ma la mancanza dello spa- zio, come mi ha tatto trascurare di agitar ancora l'interessante questio- ne, (ma ci tornerò sopra più in qua) mi ha costretta a rimandare a que- sto numero la pubblicazione della lettera stessa, che conferma autore- volmente l'esistenza a Milano di una importante scuola professionale pel- le domestiche. Ecco la lettera, che non ha bisogno di essere illustrata da commenti: Alila gentile signora Nina. Il Suo articolo «TI problema delle domestiche » apparso il 1° dicembre sulla « Cucina Itealiana » tratta un argomento di grande importanza so- ciale che ha. particolarmente interes- sato l'Unione femminine nazionale. Infatti da una brava domestica, conscia, dei oropri doveri e soprp.tut- to capace di assolverli, i>uò, dicia- molo senza reticenze, dipendere la pace familiare. Chi non conosce i bisticci fra domestici e padroni? Chi non lì ha provati? Chi ha torto,, chi ha ragione? Non rispondiamo, riflet- tiamo. s Una prgparazione di detto persona- le si presenta della massima impor- tanza . Ora siamo lieti di confermare alla Sig.ra Molon che à Milano presso la sede dell'Unione femminile nazionale, esiste sempre la « Scuola Convitto pi ofessionale domestiche ». La Scuola accoglie per 3 mesi un piccolo gruppo di ragazze dai 16 ai 20 anni. Appositi , locali, attrezzati come un appartamento, con tutte le comodità, accoglie questo piccolo nu- cleo di giovani, dirette da una, intel- ligente e pratica direttrice, diploma- ta in « Economia Domestica ». La vita sì svolge come in famiglia: i lavori materiali che la casa richie- de, sono tutti eseguiti col massimo scrupolo, pratica, regola. Nulla è tra- scurato: pulizia di rkvimenti, letti, bucato; cucito, stiratura, cucina. E in cucina la preparazione razionale di cibi sani e semplici. Non mancano brevi ore di studio di economia domestica; non manca- no ore dì svago indispensabili per lo spirito. Dopo 3 mesi di questa minuziosa, intelligente, pratica preparazione vis- suta in un ambiente di serena armo- nia che smussa le .angolosità di ca- rattere, che fa apprezzare il lavoro si può essere sicuri che queste ragaz- ze collocate a servizio dall'Unione del le domest i che. stessa e seguite nei primi loro passi, sapranno eseguire le loie mansioni con comprensione maggiore dei loro rapporti con i padroni. Da parecchi anni l'Unione femmi- nile nazionale, tiene sempre presso la sua sede, « Corsi di perfezionamento per cuoche ». Corso affidato a esper- ta insegnante e già ammontano a qualche centinaio le cuoche cjie l'han- no seguito. E alla stessa insegnante sono af- fidati Corsi di cucina» per signorine, seguiti e apprezzati sopratutto da si- gnorine candidate al matrimonio. In questo momento che i vari pro- blemi sociali sono allo studio per mi- gliorare e valorizzare le varie bran- chie di lavoro e una minuziosa, ricer- ca. di mezzi tende a, una. « indipenden- za economica del Paese » si presenta di grande importanza, la preparazione del personale domestico, sempre in- dispensabile. pure in mezzo al ritmo giornaliero dinamico e meccanico della nostra esistaeza. « DAGHESE » \ Una cara, ingenua abbonata si è rivolta a me per un consiglio. Dice che non si tratta di lei, ma di una sua cugina. Si dice sempre così, an- che quando si va in un negozio a cercar della roba, e non ci si vuol decidere subito. Insomma., il consi- glio è -questo: La cugina è fidanzata; ma la. madre del fidanzato non appro- va il matrimonio, e mette tutto in o- pera perchè i due innamorati si la- scino. Tepipo fa, una fotografia della si- gnorina, che il fidanzato teneva nella, sua camera, è scomparsa. Inoltre, il giovane trova spesso sul cuscino, su cui posa il capo dormen- do, dei pezzettini di stracci di tutti i colori- Insomma,, c'è evidentemente in opera una claghese: che sarebbe, in dialetto tripolino, una di quelle vecchie streghe òhe fanno le « fattu- re ». E l a nostra buona abbonata mi domanda: 1) di non deriderla per la sua su- perstizione. ed io non la derido affat- to, perchè dovrei incominciare a can zo "nre me stessa. 2) Se è vero che queste « daghese » sono capaci di far morire una perso- na bucando una fotografia, o un fan- toccetto di cera con degli spilli se hanno la forza di rompere dei ma- trimoni, se certe polveri messe nelle vivande possono far aumentare o ces- sare l'amore, e se una catinella, d'ac- qua, butta dietro una persona che esce di casa, la. mattina, abbia un ef- fetto fatale per la donna amata da quella persona. A voler fare dello spirito, ci sareb- be da dire che una catinellata d'acqua buttata dietro una persona che esce accaldata di casa, se arriva a ba- gnarla, può farle certo venire un raf- freddore; il raffreddore degenerare in bronchite, questa in polmonite... e la donna amata ne soffrirebbe di sicuro. Ma lo spirito qui sarebbe... adulte- rato. Perchè intanto io confesso, umil- mente, che credo alla .iettatura. E' una cosa assurda., siamo d'accordo: una cosa, puerile, lo riconosco: non denota affatto una modernità e una larghezza, di vedute degne dell'onore che mi è toccato, quando sono stata chiamata a. collaborare alla Cucina Italiana: ma debbo riconoscere che quando mi capita di vedere certe per- sone dallo sguardo cupo dietro oc- chiali dall'apparenza sinistra: gene- ralmente livide in volto, aggrondate e arcigne, come se avessero il mondo intero « in gran dispitto », non posso fare a meno di sentire un brividìno dietro la schiena e penso: — Speriamo che non l'abbia con me. Ora, credo che la maggioranza delle persone sia del mio avviso. Si DUO ri- dere sul sale rovesciato, si può di- sprezzare chi si addolora quando si versa l'olio (benché, coi prezzi che corrono...) si può anche trovare che un gatto nero, che attraversa la stra- da, non significa nul l a di male. Ma quando si vede una persona in fama di jettatrice... Ora, queste forze occulte, questi fluidi misteriosi, malefici che proba- bilmente non esistono, ma che tutti o quasi tutti vagamente temiamo, sono una cosa che, come lo spiritismo, può avere ì suoi assertori e i suoi negato- ri. Ma la storia del fantoccetto di ce- ra, o della fotograf ia bucata dagli spilli, che fanno deperire la persona fatturata, o la fanno morire, e rom- pono i matrimoni, come le catinelle d'acqua buttate dietro le spalle... so- no scherzi di pessimo gusto, e danno di povere donne di molta, buona fede e di poca intelligenza. Generalmente nascondono piccole miserabili truffet,- tine: le megere capaci di buttare la fattura hanno già presentato la loro brava.., fattura vera, (quella... com- merciale), chiedendo del denaro. Non c'è mai stato un matrimonio che sia andato a. male perchè lo sposo trova dei fili di lana multicolori, nascosti nel cuscino. Se fossero dei capelli... e
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