LA CUCINA ITALIANA 1939

ì» Àpriie-i939-Xvii ¡ r inr^Tr ìnr ì r i rmi^^ Pag _ l l 7 . L A C U o m A orliamo L ' a v v en i re dei figli è certamente la maggiore e più assillante preoccupazione nostra. L e insidie che da ogni parte vediamo sorgere per minacciare il loro benessere e la loro vita ci f anno stare in continua ansia. Vo r r emmo tenerli sempre accosto a noi, f are del nostro corpo lo scudo, che li di fenda e li allontani da ogni pena, da ogni pericolo! Ma l 'epoca nella quale v i v i amo, chie- de a noi mamme di f ar violenza al l ' istin- to, f ar tacere il tumul to dei sentimenti che egoisticamente ci spingerebbero a te- nerli vicini, tutti per noi, a vezzeggiarli e curarl i. Invece abbiamo l 'obbl igo sacrosanto di dover essere coraggiose, molto coraggio- se, di f ar tacere le nostre apprensioni e di mettere ogni cura e l ' essenza migliore del nostro af fet to, nello svi luppare più presto che sarà possibi le quel senso di ardimento, di indipendenza, di volontà fer ina, che li porterà, quando saranno grandi, a f ronteggiare la vita vi r i lmente, e non come esseri deboli, senza carat- tere. La nastra epoca esige sempre di più che la gioventù sia in grado di a f f rontare le di f f icol tà della vita con assoluta padro- nanza dei propri nervi, cuore impavido e volontà f erma. La cronaca moderna ci parla tutti i giorni di competizioni agonistiche; e ci sentiamo presi di ammirazione per tanta bella e ardimentosa gioventù che può sfi- dare improbe fat iche e può serenamente e fermamente resistere e volere. No i mamme pensiamo subito allo sta- to d ' animo delle mamme di quei bravi ragazzi e ce le immaginiamo in ans i a. at- tendendo notizie, Ìli ascolto alla radio, e colPorecchio teso al trillo del campanel- lo del telefono che può comunicare loro una buona notizia ma . . . potrebbe anche trasmettere l ' annuncio di qualche brutto incidente! . .. Sono certa però che queste madri prefer iscono sof f r i re in silenzio, ma avere la soddisfazione di annoverare il loro ragazzo tra la gioventù sana e vi- gorosa capace di af f rontare di ff ici li com- petizioni con animo f ermo, sereno e la piena coscienza dei 'rischi eventuali ai quali tutti possono andare incontro. Tempo indietro, leggendo un articolo, che se ben ricordo portava il titolo « ? figli di mamma » , mi sentii ferita dal contenuto di esso. Figuratevi che con- dannava acerbamente, non solo le tene- rezze che una mamma è solita usare ver- so i propri figli, ma condannava anche il richiedere da quest i, quando sono lon- tani, costante pensiero e lunghe lettere e la corrispondenza delle madri piene di trepidazioni e di ansiosi avver t iment i. Sul pr imo momento mi sentii fer i ta ed anche indignata, ma , ripensandoci bene, ho ca- pito come l ' intendimento di quel l 'articolo S in dal la p iù tenera età, nei ranghi del la G . I . L . si f o r g i ano l ' an ima e i l , corpo del f u t u ro ci t tadino-soldato fosse giusto e che, per quanto un po' ru- demente, dicesse delle grandi veri tà. Non è facile certo, reprimere l 'espres- sione del nostro grande af fet to, ma dob- biamo sentire il dovere ch' esso non sia un elemento, dirò cosi, debilitante per loro. Spesso, troppo spesso siamo noi che guastiamo i figli o per lo meno facciamo tutto l 'opposto di quanto dovremmo f are. Ci vuole un bel coraggio a spingere le nostre creature a vivere pericolosamente! Eppure ci dovremo piegare a questa ne- cessità che più che mai s ' impone. Conosco una mamma che non ha mai permesso al proprio f igl io di andare in bicicletta! — Assolutamente te lo proibisco -— re- plica alle richieste di lui — a tutti, gli altri pericoli si aggiunge quello delle su- date che potresti f are e del le conseguenti malattie! Povero giovane, se la stessa mental ità materna lo guiderà, così fuori del suo tempo, in altre mani festazioni della vi tal Siate mammine giudiziose, all 'altezza della nostra patria Imperiale e Fascista; esigete da voi stesse tanto coraggio che dia la forza di dominare le vostre mille paure, e dare al vostro af fet to un altis- simo indirizzo. Sarà ancora un nuovo sa- cri f icio, una nuova sof ferenza, non infe- riore certo ai dolori che precedettero il loro pr imo vag i t o: ma per il loro bene nessun sacrificio, nessuiki sof ferenza vi sembrerà troppo pesante; non è vero? Al lora cominceremo subi to, finche sono piccoli a f ar tutto a questo scopo; le cu- re per lo svi luppo fisico e per quello mo- rale avranno lo stesso obbi et t i vo: f arne degli uomini sani forti e coscienti. Fate f are ai bambini una vi ta igienica curan- do il vi tto, procurando loro un ambiente f avorevole al generale svi luppo. Disgraziatamente pessimi sistemi educa' tivi fami l iari sovraeccitano la loro impres- sionabilità. La calma serena degli adulti, l ' esempio del loro equilibrio morale, la rigorosa astensione da ogni accenno a im- magini paurose, al timore del l 'oscurità, al l 'esistenza di esseri invisibili e tremen- di, possono molto attenuare quel lo che è il carattere de l l ' infanz i a: la fragi l ità del suo sistema nervoso. In seguito, l 'educazione fisica hen in- tesa dovrà svi luppare e raf forzare tutte quelle qualità morali che caratterizzano la personal ità del l ' individuo — sia esso maschio o femmina — sano di mente e di corpo: coraggio, spirito di abnegazio- ne, volontà decisa, energia, senso di di- sciplina e di emulazione. Sinceramente auguro a voi tutte, ami- che mie, che queste caratteristiche si svi- luppino nei vostri bambini e che li pos- siate vedere ora, fieri nella divisa di ba- lilla o di piccola italiana ed in seguito, giovani innamorati della vi ta, ottimi figli, buoni cittadini, buoni soldati, o coscien- ti mamme, alla loro volta. A v e L c m a i

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