LA CUCINA ITALIANA 1939

LA CUCINA ITALIANA- Pag. 124 ¡RÌNNNNRRRRÌFSÌR^^ I° Ap t ì i è - 1 9 3 9 - x v i Ogni buona massaia deve conoscere quale utile grandi ss imo può venir appor- tato al bilancio famigl iare daH'àlleVameh- to del coniglio. Occórre però stabi l ire che non è 1'alléVainetttó in grande quel lo sul quale la massàia deve f e rma re la sua attenzione, ma è bensì l ' a l l evamento che v i ene a svolgersi su uh numero ristretto di animal i, in ógni caso l imitato ai biso- gni della propr ia famigl i a, quel lo che essa deve invece ci i tare e f a re in modo di rendere quanto più è possibi le redditizio. Non bisógha esagerare nel numero del- le f emmine da dest inate alla riproduzio- ne : quattro-cinque al mass imo. Bisogna però che le bestiole siano ben scelte, giovani di età, buone produttrici e buone al levatrici. Quando una f emmina non ha questi requisiti è consigliabile sempre de- stinarla alla padel la. Per un tale numero di f emmi ne un ma- schio è più che suf f i c iente: anzi con un maschio solo si potrebbero servi re altri due, tre al levament i, Il maschio, come le f emmi ne, deve essere bel lo di conforma- zione, robusto e, sópratutto, prol i f ico. L a carne di conigl io è ottima sotto ogni r i guardo: ottima di gusto ed altret- tanto ottima sotto i riguardi del valore al imentare. Con essa si possono prepa- rare delle pietanze squisitissime con le quali riesce faci le, ed anche conveniente dal lato economico, forni re al l 'organi smo umano sostanze nutr i t ive di grandi ss imo Valore, quali la proteina ed i sali mine- rali di cui abbi sognano specialmente i nòstri ragazzi in via di svi luppo, i nostri b i avi lavoratori e le stesse donne spe- cialmente nel momento assai del icato per esse della gravidanza ed in quel lo altret- tanto delicato del l 'al lattamento dei loro bambini. _ Il coniglio dà pure un altro prodotto che Va sempre più acquistando valore e cioè la pròpria pel le, con la quale l ' in- dustria prepara delle pelliccie che imi- tano nel modo più per fet to quel le di al- tri animal i, quali il castoro, la lontra, l ' ermel l ino, ecc. e ne ritrae inóltre il pelo necessario alla confezione dèi cappel l i. Non bisogtia dimenticare che da una i-azza di conigli si ritrae anche del pelo speciale, detto pelo Ango r a, bianco di colore, di aspetto sericeo, sof f ice e morbi- dissimo, col quale si confezionano alcuni filati largamente impiegati nella confezio- ne di indumenti di lusso, nói ichè di indu- menti a scopo cosidetto terapeutico, indi- cati cioè pe_r la Cura di determinate ma- lattie di natura artritica e reumat ica. Tu t te le massaie- sanno che vi sono una inf inità di razze di conigli, ma esse debbono però tenere presènte che nel- l ' a l l evamento a scopo famigl iare, che i tecnici vogl iono pure chiamare àilepàtuétf to da profitto, bisogna limitarsi al nume- ro più ristretto possibi le di razze, allo scopo di el iminare ogni eventuale causa di confus ione deleteria. Perciò nbn si raccomanderà mai abba- stanza di non diment icare che la razza più conveniènte per l ' a l l evamento è la nostrana, purché le f emmi ne siano scelte con tutte le cure necessarie e cioè f a- cendo attenzione che esse abbiano una bella conformazione ed un buon sv i luppo, abbi ano un mantel lo uni forme, siano cioè del tutto gr igie, senza macchie di altro colore, e più di tutto che s iano sane. Due sono le malatt ie sempre gr av i s s ime: una di esse è di natura parassi taria (ro- gna) e può colpire tanto l ' interno delle orecchie quanto il muso e le zampe, l 'al- tra è di natura infett iva-cost i tuzionale e colpisce l ' apparato respiratorio (naso ba- gnato-corizza). Il maschio che sarà destinato alle f em- mine grigie dovrà appartenere ad una delle s e g u e ni t razze: gigante grigia, f u l - v a , lepre, con màschi di tali razze nqn riesce di f f ici le ottenere, anche da f emmi- he comuni, dei piccoli che a tre-quattto mési dàhnó oltre un chilo di carne véra- mente ottima. V i sono delle razze alle quali però le massaie, che Si t rovano in condizioni Spe- ciali f avorevo l i, possono portare la pro- pria at tenzione: oltre le razze gigante, f u l va, lepre, alle quali abbiamo già ac- cennato, esse sono la bianca, la blu, l ' a r - gentata, la cincillà, nonché la razza An- , gora. Bisogna porre la massima ciira nei l ' àp- prestare ricoveri sàni e comodi per i co- nigl i. L e gabbie, pur essendo fat te con materiale econòmica, debbono avere i se- guenti requi s i t i: 1 ) siano Suff icientemente ampie da of f r i re un r icovero comodo al l ' animale; 2) evi t ino nel modo più assoluto l 'esposi- zióne degli animali alle intemper ie e alle correnti d ' ar i a; 3) siano dotate di un pa- vimento a liste in modo che su di esso non abbiano a fermarsi gli escrement i; 4) siàiio muni te di adatte rastrelliere e mangiatoie; 5) siano faci lmente lavabi li è, occórrendo, disinfettabi l i. L e gabbie debbono essere tenute pre- fer ibi lmente a l l ' aper to: in questo modo 1 conigli crescono molto più robusti e danno Una pelliccia di molto maggiore pregiò. H coniglio è un divoratore di al iment i; ma esso si accontenta anche di mangimi di pocò valore. L ' e r ba ed il fieno sono i due mangimi che formano, diremo così, l a base del l ' al imentazione del coniglio. L ' e r ba deve essère sempre ben matura ed asciutta. L a migl iore è quel la delle leguminose (erba medica, tri fogl io, vec- cia, soia, sul la, ecc.). Le fogl ie verdi del cavolo sono pure indicatissime ed anche quelle; degli alberi si possono sommini- strare con prof i tto (acacia, gelso, olmo, ecc.). Dei rami, quelli di salice hanno anche un potere corroborante. Una pian- ta che dovrebbe sempre essere sommini- strata ai conigli è l ' el ianto tuberoso (to- pinambour ): essa dà rami e fogl ie in abbondanza (fino a 4 tagli) ed ancora dei tuberi prèl ibatissimi che servono mol to nel la stagióne invernale. In inverno pe- rò servono bene anche il cavolo navone (rutabaga), la barbabietola da zucchero o semi -zuccherina (non quel la da forag- gio, perchè troppo acquosa), le carote, le rape, le patate cotte, ecc. . Dei mang imi concentrati l ' avena, l ' or- zo, la segale, il granoturco, la crusca, la pula di riso, sono da considerarsi ott imi; anche i vinaccioli servono mol to bene, come pure il pane rotto o di scarto. Mol ti altri mangimi possono essere da- ti al conigl io, sui quali però è inuti le so f f ermar c i. I pasti debbono essere alme- no due : quel lo dèlia séra più abbondante. A i conigli deve sempre essere dato da fcere: acqua pura e f résca, mai troppo f r edda. Ne l la al imentazione bisogna te- nere presente che la pulizia è tut to: 1 mangimi si danno o nella rastrel l iera o nella mangiatoia. V i sono alcune norme che debbono essere segui te nel l ' al levamento. OCcorre: sottoporre alla riproduzione le f emmine al l 'età di non meno 5 mesi; nel l ' annata non f a re compiere alle fem-

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