LA CUCINA ITALIANA 1939

0 Giugno 1939-XVII I t t t t n t t t t r S T p r ^ ^ Pag. 163 - LA CUCINA ITALIANA borine del tempo di { mu I Colli fatali, di Roma hanno visto un altro prodigio della storia del no- stro risorto Impero: con una manife- stazione senza precedenti, 70.000 don- ne fasciste si sono adunate. nell'Urbe per dimostrare l'efficienza raggiunta dalle formazioni femminili del Parti- to in ogni settore delie loro partico- lari attività. II Fascismo ha1 sentito tutta l'im- portanza delta donna) nella vita so- ciale e, senza immetterla nella poli- tica e disciplinandone anzi l'azione nelle amministrazioni e nelle profes- sioni, l'ha posta in primissimo piano fra i suoi problemi. Non la donna politicante e mascolinizzata del co- stume democratico, ma la donna mo- glie e madre e " cittadina fascista". Non un demento inquieto, perturba- tore e ambìguo della vita sociale, ma una forza-base, ima specie di tessuto connettivi) dell'ai nazione, e della vita civile che regge insieme ì vari organi e della cui sanità e doilla cui influenza dipende la saluti» stessa della Patria e dei suoi figli. Lungi dall'essere dunque agnostico^ in materia, il Fascismo ha fatto sì chs la donna italiana sia all'altezza di questa sua missione. Essa è presa all'alba della sua vita ed educata'fa- scisticannente perchè possa a sua vol- ta educare. Piccola italiana, giovane italiana, donna fascista, massaia ru- rale, essa è penetrata e permeata dello spirito della Rivoluzione, capace di educare forti figli alla patria, al lavoro e, ove occorra, al combatti- mento 0 alla guerra. In tutti i settori della nazione la donna è chiamata} a quest'opera quo- tidiana: cittadina o contadina, pro- fessoressa o impiegata, maestra, in- fermiera, professionista, semplice pri- vata, ovunque essa è chiamata a ope- rare nel costume nazionale e ad in- terpretare i dettami del Fascismo e della Rivoluzione. La grande adunata che ha raccolto a Roma 70.000 donne italiane è stata appunto una rasse- gna di queste forze grandiose, e non per nulla è considerata la seconda imponente manifestaziow del Ven- tennale dopo il raduno degli Squa- dristi; Hi era la forza maschia della razza, ¥ aristocrazia del combattimen- to che si adunava nell'Urbe, per. te- stimoniare al Fondatore dell Impero l'impeto della propria fede- intatta e della propria passione; qui . è l'im- mortale gentilezza italica, la grazia d'un'antica e nobile razza, Vintrepi- da retrovia di quell'esercito poderoso quale è in blocco il popolo italiano, che è iwnuta a sfilare su quella me- desima strada, dove già rifulse il trionfo dei legionari. Madri, spose, sorelle dei valorosi combattenti d'A- frica e di Spagna, le donne fasciste hanno sfilato sidle loro orme, per ima simbolica coincidenza, che vuol signi- ficare l'infrangibile coesione del po- polo italiano teso verso i suoi alli de- stini. * * T Con ancora negli occhi l'insupera- bile visione di potenza e ' di bellezza delle donne della nostra razza ci sia consentito evocare qualche cifra che, nella sua eloquente nudità, può dire della vastissima opera esplicata dalle organizzazioni femminili del Partito. Al i° aprile di quest'anno l'effi- cienza dei Fasci femminili risultava la seguente: le donne fasciste sono 790.258; le massaie rurali, esercito silenzioso, laborioso, immenso, rag- giungono l'imponente cifra di 1 mi- lione 290.000; le operaie e lavoranti a domicilio sono 380 . 516. Ma chi po- trà riassumere in cifre le attività di ogni genere che i Fasci femminili esplicano in tutti i settori della vita sociale? Nei campi e nelle scuole, nel- le opere assistenziali e nelle. botteghe artigiane, nelle fabbriche e nelle aule, in 'Patria e nei Fasci di città stra- : mere che accolgono gli italiani intor- no ad. un focolaio di italianità incor- ruttibile ed eterna, è una somma enorme di lavoro che la donna fasci- sta compie ovunque incessantemen- te, permeando tutto il complesso or- ganico della nazione. E il più ambito .riconoscimento,. il più agognato premio•* per quest' Opera diuturna, e silenziosa di fede fascista sono state le parole pronunciate dal Duce dal balcone di Palazzo Vene- zia: « . . . a v e t e d i mo s t r a to d i -essere u n a s i cura f o r z a a l s e r v i z io de l la P a - t r i a e del R e g i me ».» Nel formidabi- le « Sì! », con cui le 70.000 donne fasciste hanno risposto al Fondatore dell'Impero, c'era tutto l' orgoglio per la fatica compiuta e tutta la cer- tezza del futuro: in nome di tutte le ' donne d'Italia. La sfilata de l le giovani pre-coloniali

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