LA CUCINA ITALIANA 1939

1° L u g l i o 1 939 - x v ii " S T r ì n r z m r r r ì T S T n n r ^^ Pag . -wr. • l a c u c i n a i t a l i a n a "La prima serie è servita Dire che la cucina dei vagoni ristoranti sia proprio la quintessenza della squisi- leZZa e dellaaccuratezza è forse esagerato. Lo spazio ristretto di cui dispongono il cuoco e il suo aiutante: la scarsità del tempo: la necessità di servire pietanze standard, che possano essere ugualmente gradite a connazionali e a stranieri Iran- no fatto. cristallizzare le liste delle cola- Zioni e dei pranzi in poche formule sem- pre uguali e sempre, purtroppo, mediocri. La mattina un antipasto misto, una pa- sta asciutta (più di rado un risotto) e un piatto di carne arrosta coi consueti a le gumi » al burro, che viceversa sono spi- naci o carote o finocchi — ma potrebbero essere anche fiori di loto o foglie di rosa candite che il sapore. sarebbe sempre uguale : la sera una minestra al brodo o sull'erbe, le immancabili sogliolette coi soliti capperi sopra, e un piatto di carne (talvolta, di pollo) arrosto cogli msosti- tuibili « legumi ». La sera, dolce formag- gio e frutta. La mattina formaggio e /rut- ta sólamente. A sentirle descrivere, que- ste distinte di pasti non dicono nulla ne in un senso ne nell'altro: sono, presso a poco, le distinte dei pasti che si possono servire in una famiglia agiata, che riesca a digerire i 2 piatti serali, oltre alla .mi' nesira-e a tutto il resto. In realtà, chi viaggia di continuo, e quasi tutti i giorni deve ricorrere ai pasti dei vagoni ristoranti, finisce per non po- terne più. Perchè tutto è sempre uguale, ovunque: dal caffè servito nelle tazzine microscopiche alle pietanze servite,, inver ce, con grande larghezza (si-sa che i camerieri debbono passare 2 vòlte ogni piatto) •— il viaggiatore trova che, sul « Milano-Venezia » o sul « Bologna- Ro- ma », sul « Napoli-Reggio Calabria » o sul « Genova-Vèntimiglia » tutte le fetti- ne di carne hanno lo stesso sapore, tutti i « sughi » delle paste asciutte sembrano usciti dal medesimo tegame. Il nostro direttore, che un po' per ne- cessità di mestiere, e un po' per tempe- ramento, è un randagio e vive fra ra- pidi• vagoni letto e vetture ristorante, mi diceva una volta: — Il giorno in cui io sarò riuscito a liberarmi dalle stupide convenzioni socia- li, e avrò il coraggio di viaggiare con un panierino per la colazione — come usava quando da ragaZZ» andavamo a scuola — quel giorno io potrò finalmente mangiare ' come mi pare, e mi abbandonerò a delle vere orgie : oh! un minestrone alla casa- linga e un'insalata con un uovo sodo mangiati sull'elettrotreno; a 200 all'ora, schizzando qua e là fettine di Zecchini e cucchiaiate di minestrone, dinnanzi agli occhi ;andaliZZati degli altri viaggiatori. Per ora, purtroppo, non ne ho il corag- gio— \ . In attesa che gli istinti pantagruelici ,del nostro Direttore trovino ni modo di sfogarsi, e lo liberino dalla schiavitù del solito pranzo delle 20 meno un quarto,— la prima serie è servita! — lasciatemi dire che anche'così standardizzate, anche così mono-sapore, le pietanze dei vagoni ristoranti sono per nojaltre donne una gran bella cosa. : Già, il mangiar cibi anche mediocri, ma ai quali non : abbiamo dovuto pensa- re, è una festa, per noi. E poi quel man- giare viaggiando, quella società mista, quelle acrobazie dei camerieri, quello sfi- lar del panorama, per noi mammine di famiglia,, avvezze ai pasti casalinghi, in cui le sole novità sono costituite dalla saliera rovesciata 0 dall' osservazione del marito, rappresentano un'innocente av- ventura: come una piccola evasione, qua- si' romantica, alla portata di tutte le bor- se!.. sentimentali. Sono già incominciate le « anabasi », vèrso la campagna, o verso il mare.. Que- ste . colazioni fugaci, mentre il treno ci porta alle villeggiature estive, punteggia- no allegramente la noja del viaggio, lo sono ormai a Viareggio, e di qui man- derò, alle amiche della Cucina, osserva- zioni e notizie per il prossimo numero. # * * Ma-ora vorrei svelare un grande se- greto: ed è che, col prossimo 1° agosto, la Cucina si trasformerà. Sarà molto più bella, più elegante, più fine. Costerà na- turalmente un po' di più : ,7 lire (e 30 cen- tesimi) all'anno, invece che 5 lire. Ma le 98000 abbonate che hanno già pagato le 5' lire potranno continuare a ricevere il giornale, senza aumento di prezzo, fino alla scadenza del loro abbonamento. • ' v> ' IN i na L' innocente avventura del vagone-ristorante, mentre / sfila il pa norama della campagna bel la. < Fcto -"">

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