LA CUCINA ITALIANA 1939
1° Luglio 1939 -xvn n r c n n r a F j n n r s ì r i r ^^ P ag 2 n . LA' CUCINA ITALIANA ANDIA- MO AL MARE! Cosa semplice pei nostri nonni andare al mare: se ne parlava dieci giorni avdn- ti, si preparava una cesta e l'animo a questa gran gioia. Le donne di quei tem- pi arrivavano alle spiaggie, ancora prò- prietà dei pescatori, uno o due stabili' menti balneari in tutto, vestite allo stes- so modo che in città: l'abito bianco, col colletto di tulle tenuto dritto dalle stec- chine, i fantastici nidi d'uccello in capo, gli stivaletti abbottonati fino al polpac- cio e l'immancabile ombrellino a sboffi dal manico lungo. Vestite così, a braccetto agli uomini dagli abiti severi, la paglietta, colletto duro e baffoni arricciati, giungevano fin dove l'onda lambiva i loro scarpini. Cor- revano poi a rinchiudersi nelle cabine sorvegliate dalla gelosa custodia delle in- censurabili bagnine addette al reparto donne, ne uscivano dopo un'ora, dopo aver deposto le lunghe sottane, i busti steccati, i corpetti dai mille ganci in una disperazione di lacci, di bottoni, di strin- ghe, altrettanto vestite di un bell'abito lungo di spighetta nera balzato di bianco, le calze, e certune perfino coi guanti; ed era questo .il loro costume da bagno. Scendevano pian piano nel mare sag- giando l'acqua coi piedini calzati, fra bri- vidi e gridolini di freddo e pudore, guar- dando con un certo sgomento le corde tese fra due bandierine, a segnare il li- mite fra il mare strettamente confiden- ziale e l'immenso pelago, teatro di nau- fragi e di sventure. Qui le aspettavano gli uomini coi toro bei costumoni a righe bianche e rosse e la paglietta in capo. I « lions », gli audaci, terrore dei mariti e delle madri, rifiutavano sdegnosi le ciambelle di salvataggio, nuotando al di là delle corde, non molto, circuendo il gruppetto tremebondo delle donne attac- cate alle funi. Allora il poeta alla moda — cicalecci, pettegolezzi> ammirazione — passeggiava sulla battìgia in compagnia di una grande attrice: panama rialzato sulla fronte, mo- nocolo, e abito di flanella bianca; oppure galoppava lungo la riva col focoso caval- lo, motivo d' inestinguibil odio e d' indo- mato amor. ¡1 bagno finiva presto, esau- riti i quattro o cinque accovacciamenti nell'onde fino a bagnarsi lo stomaco con molto affanno e strepiti d'emozione. Quindi un'altra ora a rivestirsi, con- versazione sulla rotonda e compuntissime partite di tavola reale. Dopodiché il tre- nino li riportava in città alla solita one- sta vita: un po' di musica in piazza, un gelato nel bicchiere sotto i portici. duto centinaia di chilometri di spiaggia, perchè gli uomini andassero a pigiarsi in quei carnai che sono le spiagge di moda!) ma nessuno si sente così Robinson e così... igienista da prendere una tede decisione. Veniamo perciò ad un accomodamento. È anche così bello godere un po' di pace in famiglia senza prepararsi l'animo alla villeggiatura con un periodo di guerre domestiche. Si possono cioè conciliare le inclinazioni e i desideri di tutti: quelli del capo di famiglia che tende ad econo- mizzare per ragioni non tanto imperscru- tabili come le voglion far passare i paren- ti, e quelli delle moglie, delle figlie che possono contentarsi di ridurre... lo stret- to necessario elencato sopra, tenendo un po' più di vista il mare e meno le ele- ganze della spiaggia. Tanto più che in fondo varrebbe la pena che capo di famiglia e famigliari si rendessero conto di questa verità che spesso sfugge a tutti quanti: che il mare fa anche bene. Eleonora della Pura foto Em. Ora è un'altra cosa: come abbiamo com- plicato tanti aspetti della vita — tante esigenze di più, tanta più sete di novità e di divertimento — abbiamo ridotto questa faccenda del mare a quel grave problema che tutti sanno. Anzitutto occorre un guardaroba com- pleto; chi mai si aZZardarebbe — donna s'intende — a esporsi a una cura marina senza almeno due paia di pantaloni, uno corto, uno lungo, un bel costume da ba- gno di bella seta a fiori che non serve a. bagnarsi perchè si sciupa, un altro costu- me che è quello vero, una mezza doZZi' na di abiti da spiaggia, da passeggio, da bagno, da sole, qualche vestito da sera, le relative mantelle di velluto o di pel- liccia, e tutte le scarpe e borse adatte ai vari abiti e alle varie ore del giorno e della notte? Questa è oggi la cura del mare. Che sì, si legge qua e là che basterebbe esser saggi tanto da procurarsi una ten- da, due poltrone a sdraio e un ombrel- lone e piantarsi coi figliuoli in un qua- lunque solitario posticino di mare (vale- va la pena che la natura avesse provve-
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