LA CUCINA ITALIANA 1939

1° Genna io 1 9 3 9 - X V I I TTSTSb 'TSÌS S ' T S ' f f T T S T T ì r i P S ^ r r S T J^ " 'Pag.- 27 - L A C U C I N A I T A L I A N A collocate un altro materassino reso coi- bente al calore servendovi dei mezzi già detti, ma con preferenza alla segatura. Fate, in f ine, un altro materassino cir- colare che dovrà esattamente abbracciare la pentola. Negli spazi eventualmente ri- masti tra la pentola e le pareti della cas- setta, collocate quanto più vi sarà pos- sibile, materiale isolante, con preferenza alla carta ed agli stracci di lana. Ciò fatto preparate un coperchio che si adatti quanto più è possibile alla cassetta, munito nel l ' interno dello stesso materiale isolante, che si possa chiudere ermetica- mente ed esercitando una certa, pressione sulla pentola che, a sua volta, dovrà es- sere chiusa da un coperchio. Per ottenere i maggiori vantaggi sarà bene che osserviate qualch- precauzione, quale quella di mettere la pentola nella cassetta di cottura quando è in pieno bol- lore e nel modo quanto più possibile sol- lecito e di collocare la cassetta preferibil- mente su di un mòbile di legno. Se queste cassette di cottura entreran- no nel l 'uso, si realizzerà un grande ri- sparmio domestico ed un vantaggio au- tarchico non indifferente, perchè il gas di cui si fa tanto uso per i bisogni dome- stici, altro non è che il prodotto della distillazione dell 'antracite che finora ci è venuta in parte dal l 'Estero. Non vi sembri inoltre un paradosso se, per mantenere in caldo le vivande, vi consigliamo di servirvi delle ghiacciaie che, come in estate impediscono la pe- netrazione del calore così in inverno, mantengono per un certo tempo il calore alle vivande che vengono riposte in esse. Provate e vedrete. Qtialelie bovaiida p e r l ' i n v e r n o Quando il freddo comincia a farsi sen- tire, oltre che un pranzetto che scaldi bene lo stomaco, e che ritempri l 'orga- nismo, si desidera anche qualche bevan- da calda prima di coricarsi. Per riscaldarsi, c'era il vezzo, sino a qualche tempo fà, di sorbire un bicchie- rino di qualche liquore estero, più o meno alcoolico, usato dai popoli nordici che abbisognano di molte calorie. Ma questo riscaldamento fittizio, era pa- gato a caro prezzo e con quel lucido me- tallo che per noi è doppiamente prezioso. È quindi preciso dovere di ogni italiano sostituire questi liquori, stranieri per pro- venienza e per denominazione, con qual- che bevanda di nostra produzione, squi- sita sotto ogni aspetto, e che, oltre che svi luppare calorie nel nostro organismo, presenta >1 doppio vantaggio di calmare i nervi a volte troppo scoperti in questo secolo ultra dinamico senza vuotare le nostre tasche, ed eliminando inoltre, quanto più e possibile, l 'uso del l 'alcool. Basta soltanto preparare una tisana a base di erbe aromatiche, seguendo i det- tami di quella famosa scuola salernitana che attraverso i secoli non ha mai smen- tito la sua efficacia, forse per la sempli- cità dei mezzi di cui si serviva. Tra le tante consigliate, eccovene una, utilissima in questa stagione: In una teiera per ogni tazzina di tisana Con lo sguardo sognante i pi ccoli visi tatori ammi rano i l presepe del ia i -mesa ilei SS. Cosma e Dami ano organi zzato dal Ci rco lo del la Stampa di Roma. che dovete servire, mettere un mezzo cuc- chiaio di granellini di finocchio, un cuc- chiaino di anice, qualche fioretto di timo, un mezzo cucchiaino di foglie di menta, qualche foglia di salvi? ed un cucchiaino di camomilla. Portate all'ebollizione la quantità dell 'acqua necessaria nella quale avrete fatto sciogliere un poco di zuc- chero e quando è ancora bollente versa- tela sulle erbe e lasciatela in infusione per cinque minuti. Otterrete, così una squisita tisana che vi farà riposare saporitamente e che vi riempirà la casa di un profumo delicato, rurale, di gente semplice e buona. Tu t te le erbe che vi abbiamo elencato sono esaltate dalla scuola salernitana. Vol ete sapere cosa dice questa scuola delle virtù della sàlvia? Ct<r moriatùr homo cui salvia crescit in horto? E cioè: Perchè dovrebbe morire colui nel cui giardino cresce . la salvia? Ed ancora: Salvia salvatrix, naturae conciliatrix che si può tradurre: Salvia salvatrice, di natura conciliatrice. E del l 'anice: Emenda¡, visum, stoma' chum confortat anisum Ci oè: Gli occhi l'anice avvalora e lo stomaco ristora. Che se poi dovesse cominciarvi a tor- mentare la tosse, prima di ricorrere a me» dicine costose provate a fare una bevanda pettorale, sempre consigliata dalla scuola salernitana, lasciando in infusione nell 'ac- qua calda per qualche minuto un po' di radice di altea insieme con fiori e foglie di malva ed un cucchiaino di semi di anice. Anche una tisana di fori d'arnica e di semi di anice è pettorale ed ottima per l ' inverno. Provatele care lettrici e ci sarete grate per le ricette forni tevi. Italica

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