LA CUCINA ITALIANA 1939
LA CUCINA ITALIANA - Pag. 28 ^ ^ m O T S T ^ ^ 1<5 G e „ „ a í o 1939 .XVII Preoccupazioni materne e consigli pratici Lo so bene, mammine, che una delle vostre' preoccupazioni maggiori è quella del come i vostri bambini debbano essere nutriti, per ben crescere e conservarsi in perfetta salute durante lo sviluppo. Ed è questo appunto un campo in cui, pur- troppo, la medicina e l'igiene, malgrado le loro buone intenzioni, e i grandi pro- gressi che senza dubbio hanno compiuto Luna e l'altra nello studiare e nel fis- sare le norme di una razionale alimenta- zione dell'infanzia, vi lasciano, tuttavia, troppo spesso sole, praticamente, a dibat- tervi tra mille incertezze e mille paure, e a dover finire col far di testa vostra, in mancanza di una direttiva continua, chia- ra, semplice. Dico questo nel senso che, il più delle volte, voi mamme venite a sapere di aver provveduto alla alimenta- zione dei vostri figliuoletti in modo non conforme alle esigenze della igiene pura, soltanto all'affacciarsi di un eventuale turbamento nelle condizioni salutari del bambino. Allora, il medico, chiamato nella spe- ciale contingenza, vi prescrive per il bim- bo insieme alle medicine del caso, anche la dieta che si confà meglio al ritorno in condizioni normali del piccolo infermo. Guarito il bambino, e non appresa da voi, nella maggioranza dei casi, nessuna nuo- va norma precisa per non ricadere negli stessi errori dietetici, tutto ritorna dac- capo come prima. E così il capitolo, bel- lissimo, della alimentazione razionale del bimbo, continua a restar chiuso nei bei libri stampati, come una magnifica teoria, da applicarsi, ma che, in realtà, non passa in pratica che di rado e per puro caso. Non è davvero nel breve spazio consen- titomi per conversare con voi su queste pagine che io possa riempire tutte le lacune e le manchevolezze che debbano, eventualmente, essere rimaste in voi nei riguardi di una regola di alimentazione in- fantile razionalmente perfetta Posso sol- tanto tentare, e ci riuscirò, di darvi in modo facile, accessibile e succinto i quat- tro o cinque capisaldi su cui poggia il problema di una saggia alimentazione del bambino e che del resto, salvo aggiorna- menti apportati da nuove e sempre più perfette conoscenze scientifiche, si basano sulle norme di una esperienza che può dirsi vecchia quanto la vita stessa. Intan- to per confortarvi subito, vi dirò che il problema alimentare infantile non è poi praticamente cosa così ardua e difficile che si debba telefonare d'urgenza ad ogni momento alla Grande Scienza, con la G e con l 'S maiuscola. Vedrete, dunque, che ce la caveremo benissimo, alla buona, e, per così dire, in famiglia, senza paroloni grossi ed astrusi, in modo da comprenderci a meraviglia, una volta per sempre. Bisogna intanto che noi partiamo insieme dal concetto che. compiuto il divezzamento latteo, e dopo un breve periodo di graduale adat- tamento, il bambino è divenuto già orga- nicamente adatto alla dieta omnivora. Guardate bene che questo concetto è im- portantissimo, perchè tutte le volte che esso viene, o per paura, o per pregiudizio, o per errati consigli, trascurato, e si con- tinua ad usare una dieta a base di pap- pine di tapioca o simili, di biscottini tri- tati o di farine chiamate a torto lattee, di minestrine glutinate eccetera, viene messo il bambino in condizioni di ritardare la piena e completa efficienza ideile sue se- erezioni digestive. Egli giunge in tal modo ad una età in cui, per la cresciuta inten- sità dello sviluppo generale, il cibo deve essere necessariamente vario e complesso, con una impreparazione assoluta ad af- frontare questa contingenza organica ine- luttabile. E si hanno allora quei così detti bambini « cresciuti in scatola », i quali sono sempre i primi a cedere, senza suf- ficiente difesa, all'assalto delle malattie proprie della età fanciullesca. Il bambino, dunque, deve essere abi- tuato per tempo a mangiar di tutto, nel senso che si riferisce però alle sostanze più semplici e più idonee che la natura stessa, attraverso una elementare elabo- razione cuciniera (mescolanza, cottura, aggiunta di sale in quei casi in cui oc- corra, eccetera), offre all'organismo uma- no perchè esso convenientemente si nu- tra. E, tutto questo, naturalmente, con esclusione prudente e saggia di tutte quel- le leccornie complicate, di quei mani- caretti ricchi di salse e di aromi il cui uso è pregiudichevole per lo stesso adulto. E, nello stesso pasto, normale, degli adulti, il bambino potrebbe senz'altro tro- vare, ogni giorno, anche quei dolci e quelle frutta che a lui occorrono, più che ai grandi, per ragioni di crescenza e di sviluppo; ma che un malinteso pre- giudizio, o un errato apprezzamento eco- nomico, purtroppo comune, ha reso sol- tanto aggiunte voluttuarie alla mensa co- mune e quasi abitudine di lusso riprove- vole. Mentre invece ne dovrebbero rap- presentare un _ elemento indispensabile, magari in sostituzione di una delle pie- tanze carnee. Naturalmente, nella scelta qualitativa dei cibi preferibili per i bambini, debbono trovar posto, prevalentemente, quei ma- teriali nutritivi e quelle vivande che rac- chiudono, nel minor volume, maggior nu- mero di sostanze utili alla nutrizione. Questo perchè, in contrasto al senso pre- potente dell'appetito, che nel bambino prevale, per la rapidità di assimilazione propria alla sua età e per la sempre nuova ed urgente necessità d ; assimilare nuovo materiale costruttivo, non corrisponde l'ampiezza del suo ancor piccolo ventri- colo. Percui, 1 composti di latte, di uova, le marmellate, le carni tenere e magre, il pesce delle qualità più digeribili, devono essere per lui preferiti. A questo punto, però, mi sembra op- portuno fare una piccola punta verso un pregiudizio ancora comune e che riguarda i succhi nutritivi della carne Molte mam- me credono ancora che i brodini di carne costituiscano, per il bambino, un alimento sostanzioso e leggiero. Leggiero sì; ma sostanzioso affatto. Perchè nel brodo co- mune, non compaiono sostanze nutritive che in minimissima parte, rimanendo esse coagulate quasi completamente, e perciò non più solubili, nella carne stessa, durante la ebollizione. Non è il caso qui di far cenno a quei brodi speciali che vengono chiamati « brodi a bagnomaria », « brodi consumati », o simili, i quali non debbono mai riguardare la vittitazione normale, ma debbono essere invece e sol- soltanto riservati ai malati per ragioni che in qualche altra prossima occasione diremo. Quello che invece, in fatto di brodo, deve considerarsi un elemento nutritivo di primissimo ordine è il così detto « brodo vegetale », che si ottiene facendo lentamente disfare nell'acqua, mediante una ebollizione molto prolungata, vegetali varii, scelti tra i più digeribili ed i meno aromatici che vengono poi passati a cot- tura ultimata attraverso un sottilissimo staccio. Essi risultano, oltre ad essere squisitamente nutritivi, anche propizi ec- citatori al buon lavoro digestivo del pic- colo stomaco infantile e sono suscettibili di una assimilazione rapida e completa. Sempre tenendo conto delle necessità legate ai progredire continuo dello svilup- po infantile, e perchè il bambino non eserciti, durante lo svolgersi dei pasti nor- mali di famiglia la sua eccessiva voracità, io credo ottima cosa aggiungere, per lui, dei leggieri pasti supplementari, così come una piccola colazioncina intermedia, fra quella solita del mattino e il pranzo, spe- cialmente quando il bambino, obbedendo ad un suggerimento istintivo de! suo or- ganismo, dice, con la sua vocetta flau- tata: « Mammina ho fame! ». E così di una merenduola pomeridiana, constituita anch'essa di una qualche fettina di pane imburrato, con sopra un poco di marmel- lata di frutta, . o qualche cucchiaino di zucchero. Poiché le materie Zuccherine, in genere, rappresentano per il bambino una necessità quotidiana imprescindibile. E per oggi, mammine, potrebbe quasi bastare. Voglio, però, dirvi ancora, prima di posare la penna, una cosa, una cosa che vi parà forse un poco immodesta, ma che tuttavia è indiscutibilmente vera. Che, cioè, seguendo le' linee generali di questo indirizzo dietetico semplicista, io posso vantarmi di aver cresciuto figlioli, forti, sani, e resistenti, poi, magnifica- mente alle varie vicissitudini della loro vita di adulti. Dott. Tioli
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