LA CUCINA ITALIANA 1939

1" Ot tobre 1 9 3 9 - X V I I - Pag. 2 91 - LA C U C I NA I T A L I A NA LA N O S T RA T R I N C EA Il grande incendio divampa. Per ter- ra, per mare, nei cieli, barbagli di san- gue, distruzioni, orrori senza fine. Tut- ti i popoli, anche i neutri, anche quel- li più lontani al conflitto, subiscono le conseguenze della crisi tremenda: restrizioni, privazioni. pericoli, mise- rie d'ogni genere. Il mondo intero guarda con ammi- razione e riconoscenza al Duce d'Ita- lia: per l'opera appassionata con cui ha cercato di impedire la conflagra- zione. e per l'esempio tl'ordine, di ¡di- sciplina. di vigile e forte attesa che l'Italia e l'Impero danno, sotto il Suo comandamento. Occorre dire che le donne italiane si considerano in linea, pronte ad assu- mere tutte le maggiori responsabilità che loro venissero additale: prontis- sime a compiere, sempre più, sempre con maggiore spirito di umiltà, di de- vozione, di sacrificio, tutto il lori) do- vere di spose, di madri, di massaie? Noi non abbiamo che un orizzonte limitato: quello della casa nostra. Ma anche in questo ambiente ristretto, quanto bene /lassiamo fare! E quanto può derivarne alla Patria nostra! La prima parola d'ordine che ogni donna deve ricordare, ogni giorno, o- gni Ola, è quella che le difficoltà, del momento suggeriscono con l'imperati- vo delle necessità improrogabili : eco- nom ia ! Se ci soffermiamo a considerare la situazione, non quella delle firmate in guerra, commentata ogni giorno dai redattori militari dei giohiali, ma quella della vita quotidiana, dei suoi bisogni, delle possibilità di vita dei popoli, dobbiamo riconoscere che, in confronto a quasi tutti gli altri paesi d'Europa, per i quali già si impongo- no pi inazioni d'ogni genere, tessere per gli alimenti, prezzi proibitivi, mancanza assoluta di parecchi gene ri di prima necessità, le nostre condi- zioni sono privilegiale. In sostanza, per ora tutte le nostre « sofferenze » si riducono alla limitazione a sette ore al giorno della fornitura del gas a piena pressione : roba da nulla, per una donnina intelligente, che sappia barcamenarsi ; alla mancanza del caf- fè (e .la Cucina giù vi da. amiche let- trici. quante ricette di surrogati vole- te) e alla proibizione di vendita della carne (ma non delle frattaglie) nei giorni di giovedì e venerdì, Per il ve- nerdì, ci eravamo già avvezze, per ra- gioni di religione : quanto al giovedì... chi non sa fare a meno per un giorno dell'arrosto, quando il suolo d'Italia e il nostro mare e gli oceani lontani ci mandano pesci, legumi, erbaggi d'ogni genere, e... c'è stato chi ha scritto «Cenlo maniere di cucinare le uova»? Dimenticavo l'automobile : ma, do- po i primi giorni di disorientamento, ci siamo benissimo adattate. In tram, in autobus, in filobus, in carrozzella o a-piedi; a piedi meglio che in car- rozza o in tram. Sarà tanto di guada- gnato, oltre che per le riserve di car- burante per i bisogni della nostra Pa- tria, per l'economia delle famiglie, e per la nostra salute. E per la linea, e- gregi signori che, a trentacinque anni, mettevate già in mostra delle pancette padronali, pochissimo estetiche : tutti a piedi, con gran consumo di tacchi e gran vantaggio per il ricambio orga- nico. Non c'è dunque da darci delle arie di martiri, per le poche limitazioni che ci son domandate. Ma c'è, invece, da guardarsi intorno, preparandoci a rivedere completamente il nostro te- nore di vita, per attuare, in casa, in cucina, nei nostri svaghi e soprattutto nella organizzazione della nostra esi- stenza familiare, quei ritocchi, quelle modificazioni, che possano permetter- ci di contribuire sempre più, nel no- stro piccolo, allo sforzo della Nazione. E prima di tutto vorrei dire alle a- miche abbonate: ricordatevi che il vo- stro regno è in cucina. Quando tutto vn bene, e i commerci fioriscono, i gua- dagni sono facili, le materie prime abbondano, si può anche demandare alle domestiche la cura di vigilare sui consumi quotidiani. In questo momen- to, no. In questo momento ogni ma- dre di famiglia deve organizzare la propria vita in modo da avere il con- trollo di tutto. State in cucina, lettrici gentili: mai come ora la cucina di una signora è stata il salotto ideale, anche per ricevervi delle amiche ele- ganti ma intelligenti. Sorvegliate da voi tutti i consumi. Vi accorgerete al- lora, con meraviglia, che un fiasco di olio può durare benissimo 15 giorni invece di otto: e un chilo di zucchero anche di più.' Il gas. anche se limitato a sette ore di pressione, vi servirà magnificamente e la spesa mensile sa- rà ridotta della metà. Quanto alla lu- ce. elettrica, alle frutta, ai condimenti, ai fiammiferi... Perfino nei fiammiferi, troverete un'economia E' incredibile quanta roba si risparmi, quando chi la utilizza è una massaia sagace e ac- corta, che sa il prezzo delle cose, e il loro valore nell'economia generale. Ed è incredibile quanta roba si disperda, quando il governo di una casa è. ab- iti obbedienza alle dispo- sizioni ministeriali, anche la « Cucina Italiana » ha dovuto ridurre, provviso- riamente, il numero delle sue pagine. bandonato all'inconsapevole trascura- tezza di una domestica frettolosa! Che dirvi, poi, dell'utilizzazione dei resti? Le donne di servizio — nemiche dichiarale delle cassette di cottura che pur sono cosi preziose! — sono delle avversarie irriducibili dei .rifacimenti cucinari. Per loro, ogni avanzo va but- talo via. La brava madre di famiglia sa invece che nulla va trascurato, e nulla gettato: i più piccoli avanzi pos- sono essere ancora utilizzati, le acque di cottura del pesce, dei legumi, e de- gli erbaggi, debbono servire per la preparazione di minestre, di umidi, ecc. Insomma, non c'è nulla che si deb- ba gettare, senza che prima abbia da- to, al cento per cento, tutto quello che racchiude, per l'alimentazione familia- re. Quanto alle bucce di patate cotte, di frutta, di pomodoro, ricordatevi che esse sono ottime per il pollaio dome- stico: e che se avete in casa un vec- chio ma solido macinino, farete bene a triturarvi finemente le ossa del pol- lo o del coniglio-, mescolata coi pa- stoni di semola o con gli avanzi di cu- cina, la farina d'ossa è ottima per ren- dere più frequente alle galline la de- posizione delle uova. Dal panorama della guerra alle buc- ce di patate, il salto è stato grande. E sembrerebbe, a un'osservatrice super- ficiale, che fosse anche fuori di posto. Ma non c'è nulla fuori di posto, quan- do si tratta di indicare alle donne sempre così volenterose, ma qualche volta inesperte, quello ch'esse debbo no fare, per attuare nell'interno delle famiglie la più stretta, la più assoluta, la più intelligente economih. L m Cucina I tal iana si prepara a da- re, alle nostre abbonate, tutti i sugge- rimenti che le saranno richiesti: sul valore alimentare delle vivande, sulle eventuali sostituzioni da fare a pro- dotti troppo costosi, sull'organizzazio- ne « autarchica s> della famiglia. Per conto mio, non potrei accomia- tarmi dalle mie lettrici, senza dar loro un consiglio: un consiglino piccino piccino, ma, modestia a parte, impor- tante; sorridete! Non fate la faccia fe- roce alle noie che accompagnano inevi- tabilmente ogni turbamento nel mon- do: non brontolate, non aggravate le preoccupazioni dei vostri uomini con le vostre geremiadi. Siate liete, sere- ne, pazienti, perseveranti -, siate co- raggiose: fate che in ogni casa splen- da, col vostro sorriso, la dolcezza; sia- te il sostegno, l'incoraggiamento, l'e- sempio; sorridete! Non c'è nulla che possa dare più forza e più fede, a co- loro che lavorano, del pensiero che a casa li aspetta mia donnina preziosa, capace di rendere, col suo sorriso, me- no diffìcile la vita, meno duri i sacri- fizi, meno>• sensibili le limitazioni. Matel.da

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