LA CUCINA ITALIANA 1939
,io 1939-XVII T r S ì nm r ì S T ^ S T S i n S^ Pag. 3 - LA CUC I NA I T A L I ANA Giocondàit del' l Epifanai Se c'è, in tutto l'anno, una gior- nata in cui il movimento nei nego- Zi assume un'intensità addirittura impressionante, questo giorno è, senza dubbio, la vigilia dell'Epifa- nia. La itahanissima e gentile con' suetudine della Befana, .che ricolle- gandosi al mito dei Re Magi reca dolci e balocchi ai piccini •— e per riflesso doni anche agli adulti —' fa sì che ognuno cerchi nei primi giorni di gennaio l'oggetto che mag- giormente faccia al caso suo, o che corrisponda ai desideri della perso- na, grande o piccina, cui la Befana è destinata. Nel giorno tanto atteso dai bam- bini e... anche dai grandi, le nostre belle città sembrano, se possibile, più liete e più festose del solito. I negozi di generi di abbigliamento, i magazzini colmi di giocattoli, le pa- sticcerie e le rivendite dei dolci fan- no ottimi affari: ovunque una folla paziente e tenace, varia e gioconda, fa con calma la fila per raggiungere quel tale reparto, compie febbrilmen- te la sua scelta, esce carica di fa- gotti, di pacchi sesquipedali, di car- tocci giganti, disperdendosi nella notte in cerca di altre botteghe in cui completare le sue compere. Dovunque, nelle strade, nei cro- cicchi e nei negozi, è un allegro in- crociarsi di saluti, è uno scambiarsi d'impressioni, è un parlottare di mamme. « Questo è per il figliolo più grande ». « Ecco- la bambola per la femminuccia... ». « Ecco gli sci per l'avanguardista... ». E in mezzo a questo bailamme pittoresco e quasi musicale, i magazzini si spalancano come antri favolosi incandescenti di luce, con le vetrine coirne di giocat- toli, di vestiti, di oggetti sportivi, mentre musiche fiabesche giungono fin nella strada dalle ampie porte, perchè qui un'orchestra è stata im- provvisata per rallegrare la folla dei compratori, là un trio di zampognari in pelli caprine suona le sue ne- nie dinanzi a-d un grande presepio, più avanti un radiogrammofono dif- fonde nella sera le note di una ro- manza cantata da un celebre tenore. Dappertutto successo enorme di compere, fiumana di folla nei .nego- Zi, moltitudini che spendono in le- tizia pensando alla gioia dei loro pic- coli, perchè in questo fervore di ac- quisti c'è. tutta l'essenza, la saldez- za e la santità della famiglia italia- na, caposaldo della Nazione. È tutta una cornice quasi presti- giosa e abbacinante che si crea per il trionfo del giocattolo, altro settore dell'industria autarchica na- zionale che ha saputo imporsi in pie- no al fantasioso gusto della nostra infanzia: giocattoli italiani ai bimbi italiani. E nessun bimbo rimane senza do- ni. Nelle case degli umili e dei po- veri, negli ospedali, nei collegi, là dove il giorno piì\ bello per l'in- fanzia passerebbe certamente in tri- stezza per tanti fanciulli, giunge il conforto della fraternità fascista con la " Befana del Duce ". Ed allora, da tanti piccoli cuori gioiosi, scatu- risce un pensiero• di devota ricono- scenza per il < grande cuore di Mus- solini che non dimentica mai nes- suno. G i u l i a n i
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