LA CUCINA ITALIANA 1939
O La propaganda cont ro i r umo ri mo- lest i, che tanto successo ha ot tenu- to ovunque, non ha, disgraziatamente, colpi to con i suoi ana t emi il più anti- pat ico dei n om i : quel la specie di risuc- chio labiale con il qua le si suole pro- vare se una bevanda sia abbastanza dol. ce. E vero che non esiste alcuna dispo- sizione di legge al r iguardo, ma è al- t ret tanto vero che il più gracidante ri- cevi tore radiofoni co è prefer ibi le al cucchiàio, conver t i to in questo modo nel più detestabi le apparecchio musicale. (Signorina d i o t t i ma f am i g l i a , ecce l- l e n t e p i a n i s t a ( S a n t a Cec i- l i a ) , o f f r e s i p e r l e z i oni d i p i a n o a s i g n o r i ne o f a n - c i u l l i . Mi t i c o n d i z i o n i . Telefonare : 360-935 Roma LA CUCINA ITALIANA - Pag. 70 ' ' ^ TC S T T S i r r ó - ^ ^^ p M a r z o m 9 . x v n io cm non U deve tote a Il pranzo, la cena e la colazione, o meglio ogni e qualsiasi inserimento di cibo non sono soltanto importanti come funzioni che danno modo di soddisfare Yappetito e di recuperare le energie perdute ma anche perchè, forse come nessun'altra delle nostre consuetudini, mettono in evidenza il srado di edu- d i ^ m p i i ^ ' La s ignor ina interviene nel la con- * versazione e il suo pezzo di carne è r imasto a mezza strada come se fosse e l emento integrale ed espressivo di quanto essa dice. Il cibo dovrebbe sta- re nella bocca o nel piat to e non so- speso come se avesse bisogno di pren- dere ar ia. Non vediamo l ' int er locutore del la ragazza, ma tut tavia siamo sicuri che egli cer tamente non trova gradevo- l e la conversazione. £2 Ecco una operaz ione odontoiat r ica che si dovrebbe fare in un gabi- ne t to dent ist ico o in qualsiasi al t ro po- sto che non fosse la camera da pranzo. La nos t ra signor ina la compie invece in presenza degli al t ri commensa li in tut ta t ranqui l l i t à, anzi, d i r emmo con civet teria — come se, invece, stesse dandosi il rosset to o la cipr ia. Per quanto graziosa sia la ragazza, tali mo- di le neghe r anno ogni s impat ia. | È possibi le che la buona e sapor i ta bistecca of f ra una seria resistenza alla forche t t a, resistenza che però non giustifica lo sforzo della bella ragazza. E megl io al lora lasciar da par te la car- ne e soddi sfare l ' appe t i to con un al tro cibo. Si evi terà così una eattiva dige- st ione e non si of f r i rà agli al t ri com- mensa li uno spet tacolo che assomigl ia mol to da vicino ad un esercizio ginna- i t ico. M Una bella e sana figliola come la nostra commensale deve essere cer- t amente dotata di un discreto appet i to ma ciò non giustifica ques t ' al t ra scena. . .' del la nost ra breve rivista intorno alla tavola da pranzo. Inc l inare il piatto in questo modo per poter pr ende re col cucchiaio gli ul t imi resti del la mine- stra denota, infat t i, poco senso di di screzione gast ronomica e di mode- razione.
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