LA CUCINA ITALIANA 1939
LA C U C I NA I T A L I A NA - P a g . 72 V ì n n n s i s t t z 1° Ma r zo 1939 -XVU I L N O S T RO ALTRE CAMPANE C.nra Mi t ri a r N i n a . incoraggiata dalla vivace autodifesa del- la Ve n e z i a na in P r o v e n z a, la quale am- mette che « discutere ' è molto interessan- te, e che ne possono scaturire verità uti- li a tutti >. espongo anch'io le mie osser- vazioni. Per incominciare « l'amichevole battaglia » dirò che un merito le va dato ed è quello d'essere stata la prima a pre- sentare la sua lista. Forse è stata la grande premura che le ha suggerita una lista eccessivamente semplice. In fatti non si può negare che presentando sei volte un passato (una di queste lo mette nel brodo) non vi sia monotonia, mentre è necessaria la varietà nei pasti. E per gu- sto mio il passato di patate preparato al mattino, riscaldandolo perde una delle sue buone qualità che è quella d'essere soffice, preferisco allora adoperarlo per fare crocchettine. Il tema richiedeva « r i ce t te di cibi da p r e p a r a re », e allora non mi sembra che si possano citare le frutta, il formaggio, il miele la marmellata, e perfino la lattuga e l indivia che non richiedono ricette. Ot- timi tutti questi cibi, igienici, vitaminosi, e la brava massaia farà bene a presentarli, solo che non occorreva domandare per essi consigli alla « Cucina » la quale im- plicitamente li escludeva come « cibi Pre- parati ». È vero: ognuno ha le proprie idee — e 10 soggiungo: e anche i suoi gusti, e le sue personali esigenze, le quali dipen- dono anche dal clima della regione nella quale si_ vive. In questa nostra cara Pa- tria la varietà del clima è grande, non occorre essere né contadini, nè sportivi per avere un buon appetito: anche nelle nostre citta trentine godiamo l'aria friz- zante delle montagne, che ci fanno sen- tire il bisogno di cibi sostanziosi. Prova ne sia che perfino la Curia Arcivescovile riconosce tale bisogno e siamo esonerati dalle vigilie di stretto « olio ». Lasciami, cara Nina, ch'io r evochi quel vostro concorso indetto nell'anno scola- stico 1930-31 di cui il verdetto venne dato l 15 a t> nle 1931. Era per un pranzo a buon mercato, per u „a famiglia di due co- niugi con due figliuoletti. P e r t u t t i e d ue » pasti giornalieri principali, non si pote- va disporre di più di 10 lire al gior.no. Ci siamo riuscite: io arrivai a far anche un buono stufatino con patate, rene in umido, bistecche, spezzatini, baccalà, a dare insomma cibi che contengono albu- mina animale, che è più assimilabile di quella vegetale, sebbene il per cento di quest ultima, nei legumi, sia superiore a quella che contengono 100 gr. di carne. Ci avete premiate, ma poi vi fu una po- lemica sui giornali, ed un oste di Roma arrivo a mandarmi una cartolina amena nella quale mi diceva che io potevo be- nissimo insegnare la miglior maniera di ere... morire dalla fame. Mi dava il suo indirizzo (quanta gentilezza); io non rispo- Sh ma risi di questo, pensando che non avevo fatto ch e attenermi al vostro Con- • c °™°- ora che anche la Ve n e z i a na farà altrettanto, ci lascierà discutere, ma ci resterà sempre amica. In quanto al problema finanziario, ca- pirà che noi trentine abbiamo un compi- to p,u difficile, perchè i nostri uomini dichiarano che per lavorare hanno biso- gno di un cibo sostanzioso e noi dobbia- mo industriarci a fare economia, facendo 1 vestiti in casa, specialmente per i fi- gliuoli, nducendo al minimo la rubrica dei diversi ecc. Smetto, altrimenti tu non puoi conce- dermi il tuo prezioso tempo per ascoltar- mi e m, rincrescerebbe d'averti annoiata. Un po di colpa è tua e della nostra ri- vista amata; a date l'impressione di es- sere « in famiglia » e siamo attirate a conversare. Scusami per questa volta e conservaci a tutte la tua briosa cordia- lità. Ab b o n a t a 19021 USTE P E R l i m i I sei pranzi sbrigativi di " Zia Amalia " (Vedi Cuc i na I ta l i ana del mese di gennaio XV I I ) CALZE ELASTICHE per V ENE VAR I COSE, FLEBITI, ecc. Nu<jvo tipo perfetto. Su qualsiasi misura, senza cucitura, morbidissime, riparabili veramente curative, NON DANNO NOIA Gratis riservato catalogo N. 16 opuscolo sulle varici indicazioni per prendere da sè le misure Fabbrica di Calze Elastiche C. S. ROS S I . uff, dir, di S. MARGHERITA LIGURE 1. P AL L I NE DI S EMOL I NO l are, cuoc e re r ime s t a ndo c o n t i n u a m e ne 1 s a " r a t d V ^ o " ^ PoTentinT S S Per vo l t a, d u e ' 0 " " ^ c u c c h i " d ! ' f ^ " ™ ' - un p e z z e t to di burro! E s s e n do a Ù c o r T S ? pas ta a g g i ung e re a o 3 a l bumi T n e v e P 1 w de l l e pa l l i ne c ome una n o c e c he n e ne l l a far ina bianca d i s t e n d e n d o l e s u e s l T T sono cuo c e re le pa l l i ne t an to nel hroHn P u Può e s s e re u t i l i z za to per altra v o ta c ome I n acqua sa l ata, c he si c on s e r v e rà per agg°™ " al b r o d o . A p p e na le p a l l i ne v e n g o n o ? u f p e r f . e e , con la s c h i uma r o la r i c a c c i l e d u e , tre vo l t e, poi l evar l e, s t e n d e r ! , « > d . por t a t a, cond i r le c ome si c r e di e ¿ " m ° COTOL E T TE DI CON IGL IO a s c i u SX d L ^ ^ n a t r l i i l & L c i a ' n d o w l i P u n a r p o - n e " a s 4 *' , * ^ S i a to a, m o m e n t o d i ' s e r v i r s e ne f r i g g e r e i n " ? ' <= burro b i o nd e g g i ami, s a l a r e . ' e q u a n do ros se le c o t o l e t t e, da ambo le „ , „ ? S o n o Po co v i no b i anco, copr i re e h r ^ L r l ^ ' T ' " l e n t o c on l ' agg i un ta di p o co brodo n'^ ° C ° d i e c i na di mi nu t i . T e m , o di f a t t n r, P . U n : i t empo di co t tura v e n T m l n u t i " " ^ SCALOP P I NE DI PESCE Lava te e pu l i te de l le f e t t i ne di pe s ce « • d burro. T e m p o di pr eparaz i one un quar to d o r a , t e mpo di co t t ura di eci mi nu t i 0 T u i n ° I N S A L A TA DI P OMODORI Tag l i a te a me tà i pomodo r i, pu l endo li dai u o v o s ^ 3 r h C , f e m P Ì r , Ì d i u " c o Z t Ì d d a u o vo s o do c ipo l l a, p r e z z emo l o, bas i l i co erbe per sa, s c i o l f i n o l i o, l i mo n e , p e pe e s i l e Guar?
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