LA CUCINA ITALIANA 1939

LA CUCINA ITALIANA - Pag. 82 ' W i r B T f t r B T r B T r ^^ M f l r z ft W 3 y . x v n c £ u c A (Z> delia emina Le ghiacce PER L'ABB. C. E PER INESPERTA, i— Le ghiacce che servono a velare ed a rendere lucenti i dolci grossi e piccoli, so- no composti semplicissimi; ma che deb- bono essere preparati con pazienza ed at- tenzione. La più semplice è la ghiaccia all'acqua, fat ta solo di zucchero al velo ed acqua. (Un paio di cucchiaiate d'ac- qua ogni 100 grammi di zucchero). Messo lo zucchero in una terrina, scio- glierlo con l'acqua misurata, mescolando bene con un mestolino o con un cuc- chiaio di legno. L'acqua deve esser ver- sata nello zucchero a pochissima per vol- ta, per evitare che lo zucchero si dilui- sca troppo; cosa che renderebbe neces- saria un'aggiunta di zucchero, dovendo la ghiaccia riuscire assai spessa. Quando è ben fat ta, deve ricadere giù dal mesto- lo a guisa di nastro scorrevole, ma denso. Questa ghiaccia che riesce bianchissi- ma, può subire varie modificazioni. Vo- lete colorirla? Servitevi di uno dei colo- ri da pasticceria che si trovano in com- mercio e che, essendo del tutto innocui, si possono adoperare senza ness ( un timo- re. Volete profumarla? Poche goccie del- l'essenza che più vi piace, basteranno. La desiderate molto lucida? Intridete con io zucchero, prima di scioglierlo con l'ac- qua, un cucchiaio di marmellata (non con- fettura!) di albicocca. E procedete come abbiamo detto. Una ghiaccia al caffè? So- stituite all'acqua la stessa quantità di caf- fè fortissimo. Al liquore? Una cucchiaia- ta di acqua ed una di liquore; Maraschi- no, Triple-sec o altro. Meno semplice, è la confezione della Ghiaccia cotta al cioccolato Per la quale, invece dello zucchero al velo, occorre uno sciroppo di zucchero. E qui sta la difficoltà per le persone inesper- te, dovendo lo sciroppo essere mischiato con la cioccolata appena è arrivato al pri- mo grado di cottura dello zucchero, oltre- passato il quale l'amalgama fra i due ele- menti non potrebbe riuscire perfet ta. Ec- co come si procede: Grattata con una grattugia comune u- na tavoletta di cioccolata (150 grammi), metterla in una casseruolina con due cuc- chiaiate di acqua tiepida. Portare la cas- seruolina nell'angolo del fornello e, nel- l'attesa che la cioccolata si liquefaccia, preparare, in un'altra casseruolina, lo sci- roppo con 150 grammi di zucchero in poi- • i ^ m •V. .. -Yy ./X*, qualità del seme dipende II raccolto. Lo stesso si può dire per le compresse di Aspirina La costante purezza dell'Aspirina assicura efficacia e ottima tolleranza. Ma.... attenzione alla C M » fàayen U r imed io ef f icace nei raf f reddor i, nel r euma t i smo ecc » «j». MIM» » » ! » • MJ , vere e acqua quanta può occorrerne per ottenere una poltiglia non troppo densa. Messo al fuoco lo sciroppo, mescolarlo di continuo con un mestolino e, quando è arrivato al primo grado di cottura del- lo zucchero, quando, cioè, prendendone un tantino fra il pollice e l'indice e slar- gando le due dita, viene a formarsi fra di esse un filo sottile, toglierlo dal fuoco e versarlo, bollente e a gocce, nella cioc- colata liquefatta, sempre mescolando col mestolino. Seguitare a mescolare un poco, anche quando il composto è già divenuto liscio e unito. Questa ghiaccia, nel raffreddarsi, si assoda rapidamente. Perciò, al momen- to di adoperarla, tenerla un poco su] fuo- co a calore appena sensibile, per farla scaldare e renderla scorrevole. Si consiglia alle massaie di spalmare la superficie dei dolci, prima di « ghiacciar-, li » con della gelatina di albicocca. Ciò impedirà che la ghiaccia venga assorbita dalla pasta a danno dell'esito della rive- stitura. ABB. 44344 - Bagnara. — E ' faci l is- simo tingere in casa pelli di coniglio e si- mili: si capisce, pelli già scarnite e con- ciate. C'è un prodotto (messo in commercio con le relative istruzioni, da una Ditta toscana), che tinge istantaneamente la pelle di un bel nero resistente. Se crede- te, posso inviarvi, ma al vostro indirizzo, il nome della Ditta produttrice. Oppure, dopo aver lavata la pelle con acqua e sapone per sgrassarla, immerger- la in un bagno formato di (fate attenzio- ne perchè il nome è lungo); Parafenilen- diamina cloridrato grammi 5, acqua bol- lente grammi 100 (aumentare la quantità della soluzione in proporzione di quella della pelle da tingere). Dopo due o tre ore togliere la pelle dal bagno e immer- gerla in una soluzione di acqua ossigena- ta comune e acqua fredda in parti ugua- li. In pochi minuti la pelle diverrà ne- rissima. Sciacquarla più volte fino a che l'acqua non resta chiara. Con questo si- stema la pelle non tingerà più, nemme- no a sfregarla fortemente. Pazientati Quaresimali LODOLETTA - Livorno. — La ricet- ta dei pazientini fu data qualche mese f a : tuttavia ve la ripeto volentieri. La preparazione è semplice: ma occorrono le placche stampate, riproducenti numeri, lettere dell'alfabeto, che danno a ouesti dolcetti la loro forma particolare. Per chi dovesse comprare le placche sarebbe più conveniente acquistare i pazientini bell'e fatti dal pasticcere. Ad ogni modo ecco come si preparano! Dopo avere montato i chiari in un re- cipiente adatto, unirvi Io zucchero nella proporzione di 30 grammi ogni chiaro di uovo, e lavorare zucchero e chiari tenen-

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=