LA CUCINA ITALIANA 1940
ì { a t e ¿ f v d t i ì e q u & U e f i e t i i c d b t e t ï a c c e d'unto- Tenete alla salute ? Non tollerate che nelle vostre casseruole rimangano residui di grassi che, decomponendosi, si tra- sformerebbero in veri focolai d'infezione. Per pulirle non adoperate prodotti di grana grossolana che, incidendone la su- f >erficie, creerebbero dei nuovi rifugi per e impurità : ricorrete a VIM, la cui dop- pia azione e di staccare prima e poi di sciogliere ed assorbire le particelle di grasso E L I M I NA O G N I TRÀCCIA D'UNTO ut è una specialità Lever F.lli LEVER - MILANO e carne di bue: infatti mescolava un bue e una lodola... MYRIAM. — Grazie per le ricette, e grazie soprattutto per la cara amicizia che ci dimostri. Cerca di essere, costà sui confini della nostra bella Patria, una fedele propagandista delle nostre pub- blicazioni, così come spero tu continui ad essere una nostra preziosa collabo- ratrice. LILIANA 1940. — Quante domande! 1 ° Ai ragazzi non si fanno biglietti da visita: è una esagerazione. Fino ai 17-18 anni almeno, i giovinetti possono benis- simo fare a meno di quei cartoncini. '2" Ma sì, si può andare a fare visita a per- sona colpita da lutto, senza avere un vestito nero. Naturalmente si indosse- rà un abito sobrio e possibilmente scu- ro, e si eviteranno chiassose eleganze. 3° D'estate, nel pomeriggio, meglio of - frire bibite fresche che liquori. 4" Il vermuth si può offrire anche alle 1 1 o alle ) 2 di mattina: il tè no. I biscotti si offrono nel pomeriggio, col tè. 5° Non è indispensabile offrire biscotti quando si danno gelati agli ospiti. 6* Uscire à capo scoperto? Dipende. CINA N., Ferrara. — Tutti i miei auguri più cordiali. Comprendo benis- simo: tuttavia, se vi ricorderete di noi, con la propaganda e la collaborazione, ci farete cosa gratissima. NELLA CANEVA, Udine. — Grazie per le parole cortesi e lusinghiere. Ve- nendo da una signora come voi ci sono estremamenre gradite. AMELIA R. — I fagiolini verdi si possono conservare ih salamoia. Prima si cuociono in acqua salata (metterli quando l'acqua bolle) poi si lasciano raffreddare. Si asciugano e si fanno sal- tare in padella con olio, prezzemolo e salvia triturati. Si aggiunge poi l'aceto e si fanno bollire con esso. Dopo di che, nuovamente raffreddati, si mettono in un vaso di terra e si ricoprono col con- dimento in cui sono stati cotti, lo pre- ferisco conservarli a secco. Li prendo teneri, li immergo un momento in ac- qua bollente, poi li ritiro e li metto ad asciugare sopra un pannolino all'aria aperta. Devono stare distesi, uno accan- to all'altro, senza toccarsi, e all'ombra. Si seccano piano piano, e quando sono veramente secchi li serbo in sacchetti di carta che attacco in dispensa o in cucina. Quando voglio adoperarli li ten- go per 24 ore a rinvenire nell'acqua fresca. Quanto ai fichi, ti dispiace se te ne parlo un'altra volta? Tanto per ora sono così piccini... UN GRUPPO DI VECCHIE ABBO- NATE. — Effettivamente la direzione ha ricevuto la copia arretrata che desi- derava. Ma chi poteva ringraziare, se non era indicato nessun nome, e anche ora, scrivendo « mi sono affrettata a inviarla » firmate « Un gruppo ecc? ». Questo desiderio di conservare l'anoni- mo anche quando si fa una cortesia non lo capisco: soprattutto poi quando ci si inquieta perchè non si è stati ringrazia- ti... e intanto si seguita a conservare l'anonimo! E. ABB. TRISTE, Napoli. — Non riesco a capire, visto che non ho la fortuna di stare a Napoli, cosa siano queste « graffe ». Forse i « Kraphen »? In tal caso la ricetta l'abbiamo data una Infinità di volte: soltanto nel 1938, in Aprile e in Dicembre. Per quei lavori non vi posso servire: quanto al resto, mi pare di essermi già interessata del vostro caso quando volevate trasferirvi a Firen- ze. Vedrò se sia possibile fornirvi le informazioni che desiderate. Rispondo poi io, per brevità, all'altra domanda che rivolgete alla signora Marcoaldi: per la cura della forfora occorre lavare I ca- pelli con acqua in cui siano stati sciolti sapone e bicarbonato, in queste propor- zioni: 500 gr. di acqua, 40 di sapone, 10 di bicarbonato. Lasciar asciugare i capelli, e poi ungere il cuoio capelluto 8
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