LA CUCINA ITALIANA 1940

VOGLIO SVELARVI Il METODO CHE HO SCOPERTO PER CONSERVARMI BELLA. ORA NON TEMO PIÙ CHE LA MIA CARNAGIONE Ì FIORISCA. .. .. PER PREVE- NIRE QUESTO PERICOLO USO SOLO IL SAPONE PALMOIIVE I ED È LOGICO. .. PERCHÈ IL SAPONE PALMOIIVE È FATTO C ON OLI D'OLIVA E DI PALMA, I DUE MIGLIORI COSMETICI CHE LA NATURA VI OFFRA. È PER QUESTO CHE LA SUA SCHIUMA«- PENETRANDO NEI? PORI. RAVVIVA L'EPIDERMIDE E LA RENDE MORB I DA, FRESCA E RADIOSA. UDITE QUESTO SEGRETO DI p LO SHAMPOO PALMOLIVE DONA Al CAPELLI IL FASCINO E LA BELLEZZA CHE IL SAPONE DONA ALL'EPIDERMIDE ! INOSSIDABI LE c e i uw i us Macchina moderna per (are la pasta hi casa IMPASTA - SFOGLIA - TAGLIA Si v ende nei principali negozi Catalogo grati« articoli alili per la casa 6AVAZZENI- Bergamo-Casella Postale 75-C rana risponde sano con delicatezza all'uovo sbattuto, poi nel formaggio grattugiato, indi nuo- vamente all 'uovo, ed in ultimo nel pane grattugiato finissimo e si friggono e si servono come le solite cotolette alla mi- lanese. COSCIA DI CONIGLIO RIPIENA. — Dopo avere disossata la coscia di coni- glio come è detto più sopra badando a non rompere la carne, si introduce nel vuoto ottenuto una presolina di sale e poi, aiutandosi con il pollice, si riem- pie del composto formato da 1/2 uovo sodo tagliato a dadini, un cucchiaio di formaggio grattugiato, alcune (pochissi- me) striscioline sottili di cipolla cruda, un fiocchetto di burro e due foglioline di rosmarino, pochissimo pepe, il tutto ben mescolato. Si principia a riempirla dal lato dove la coscia era attaccata al corpo. Terminato il riempimento si lega con ^Dago sottile, ben pulito, principiando dal punto dove era attaccata la zampet- ta e via via avvolgendola con lo spago si termina dall'altro lato, assicurandosi che dalle due estremità sia ben legata e che il composto non scappi fuori. Si cucina arrosto in casseruola, usando bur- ro, olio o strutto a piacere, ovvero in Dina De Mes umido. AI momento di portarla in ta- vola, si scioglie con garbo dallo spago, si affetta in fettine regolari come fosse un salame, che si lasciano stare accosto le une alle altre e si servono con un contomo a piacere. Anche la regione lombare del coniglio si disossa, anzi è più facile. Si apre la carne come fosse un libro, dopo aver tolto le ossa della spina dorsale ed essere stati attenti a non intaccare la carne. Vi si mette lo stesso ripieno, in eguale quantità di quello adoperato per la co- scia, poi i due lembi di carne dei lati si ripiegano l 'uno sull'altro, arrotolan- dola come un salsicciotto. Si lega con attenzione con lo spago e si cucina e si serve come la coscia ripiena. EUGENIA DI CIAVENO. — Non pos- so rispondere direttamente questo me- se. Gli esami, la campagna... Le pesche Melba debbono i l loro nome alla ce- lebre cantante, e l'episodio notturno da cui nacquero è noto. Sono, in sostan- za, pesche cotogne, o duracce, scirop- pate, fredde. Si mettono su un vassoio in cui sia steso un letto di gelato alla vainiglia, o di crema fredda alla vaini- glia. E si riempiono di panna montata, o di una marmellata di ribes, o di fra- gole schiacciate in purea. Sono buonis- sime, in tutti i modi. C. CARRARA. — S i , abbiamo nu- merato gli abbonamenti finché abbia- mo potuto. Ma ora diventa una cosa un po' complicata, incidere dei nume- r i grossi sul le targhette metalliche de- gli indi r i zz i. I l vostro numero è 66419, ma risulta soltanto dal registro di Am- ministrazione. Dal momento che le ap- plicazioni di pelle di camoscio sono cucite al vostro abito, è impossibile seguire, per detergerle, uno dei proce- dimenti che si usano per lavare le pel li di quella specie. La stoffa dell'abito po- trebbe rimanerne danneggiata. Se le applicazioni non sono eccessi- vamente sporche o macchiate, potete detergerle passandoci sopra, piuttosto energicamente, del pane casalingo raf- fermo; ossia un pezzo di corteccia con due dita di midolla attaccata. E' un metodo semplicistico ma che, trattan- dosi di sudicio superficiale, dà ott imi r i - sultati. Dopo i l pane, potete passare l ie- vemente sul le applicazioni un panno spruzzato di benzina; non di benzina comune, ma di quella che serve, appun- to, per smacchiare. Per i due abbona- menti procuratici (e grazie anche per l'elenco!) è stato spedito i l premio. CAV. A. L., Bologna. — Molte ab- bonate mi chiedono, come voi, le r i - cette dei « sottaceti ». Confido che esse leggeranno questa mia risposta e tro- veranno naturale ch'io non mi ripeta. 130

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